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9 Aprile 2024
7:00

Il cambiamento climatico modificherà il sapore (e il prezzo) della birra europea?

Lo rivela un recente studio pubblicato su “Nature Communications”: il cambiamento climatico sta impattando sullo sviluppo e la produzione del luppolo europeo, con conseguenze sul prezzo e sulla qualità della birra entro il 2050.

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Il cambiamento climatico modificherà il sapore (e il prezzo) della birra europea?
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Secondo uno studio pubblicato su Nature Communications, sarebbe a rischio di riduzione della produzione il luppolo aromatico di alta qualità (da cui si ricava la birra) a causa delle probabili crescenti ondate di calore e dei periodi di siccità. Il luppolo europeo è molto richiesto a livello globale, soprattutto dai birrifici artigianali, ma l'innalzamento delle temperature dovuto al riscaldamento globale sta modificando la stagione di crescita, riducendo la disponibilità di luppolo per la produzione di birra. Anche la qualità sarebbe a rischio: lo studio prevede non solo una diminuzione della resa fino al 18% entro il 2050, ma anche una diminuzione del 31% degli alfa acidi, responsabili del caratteristico aroma amarognolo della bevanda.

Ondate di calore e siccità impattano negativamente sul luppolo europeo

L’analisi è partita dai dati relativi a 5 siti collocati nella Repubblica Ceca, in Slovacchia e in Germania. Questi Paesi, oltre alla la Polonia, sono i principali produttori di luppolo in Europa. I ricercatori hanno studiato i rendimenti del periodo 1971-1994 e li hanno confrontati con quelli del periodo 1995-2018, scoprendo che sono diminuiti in 4 dei 5 siti studiati, mentre sono rimasti invariati nel quinto sito.

Non solo la resa del luppolo è diminuita, ma anche le concentrazioni di alfa acidi, i composti che conferiscono alla birra un sapore amaro, sono diminuite. Con l'aumentare della frequenza delle siccità – si legge nello studio – sarà necessario apportare modifiche per tenere il passo con la domanda, aumentando del 20 % l'area totale in cui viene coltivato il luppolo da aroma.

In sostanza, questo studio dimostra che i cambiamenti climatici hanno un impatto sul gusto amaro della birra. Le estati più lunghe, più calde e più secche stanno influenzando drasticamente la quantità di luppolo prodotto e il suo sapore amaro. Dopo l'acqua, il lievito e il malto, il luppolo è un ingrediente essenziale della birra che influisce sul sapore. Una minore produzione di luppolo può significare meno birra disponibile e che quella disponibile non avrà il sapore amaro che la contraddistingue.

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Cosa si potrebbe fare per limitare i danni?

Secondo gli autori dello studio, i coltivatori di luppolo possono sperimentare soluzioni come l'innalzamento dell'altitudine per i giardini di luppolo, la modifica della distanza e dell'orientamento delle colture, l'utilizzo di valli con una falda acquifera più alta e altro ancora. Tuttavia, questa analisi era limitata a pochi Paesi in cui si coltiva il luppolo e sono dunque necessarie ulteriori ricerche per sapere come i cambiamenti climatici influenzeranno la crescita del luppolo.

Martin Mozny, co-autore dello studio, ha dichiarato:

Il mancato adattamento metterà a rischio la redditività della coltivazione del luppolo in alcune aree. La conseguenza sarà una minore produzione e un prezzo più alto per i produttori di birra.

A tal proposito, sempre secondo i ricercatori, i coltivatori di luppolo hanno poche possibilità di adattamento. In Europa, l'uso di piante geneticamente modificate è proibito, anche se potenzialmente potrebbero essere più resistenti alla siccità e al calore, sopportando così gli effetti del cambiamento climatico. La birra sembra essere solo un altro aspetto della civiltà in pericolo se non riduciamo rapidamente le emissioni globali di carbonio.

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La crisi climatica potrebbe portare a un futuro senza birra?

A questa domanda ha risposto Jacob Aarup-Andersen, amministratore delegato di Carlsberg, durante una puntata del programma televisivo del Regno Unito The Big Question, dichiarando:

Non credo che ci arriveremo. Ma questo non vuol dire che l'industria non sia sotto pressione. La scarsità d'acqua, i fallimenti dei raccolti e gli incendi selvaggi limitano l'approvvigionamento dei tre ingredienti chiave della birra: acqua, orzo e luppolo.

Il luppolo è un ingrediente particolarmente sensibile: se si coltiva la stessa varietà in un terreno diverso e in condizioni climatiche diverse, si otterrà un sapore completamente diverso. Ciò significa che, con il riscaldamento dei Paesi chiave per la coltivazione del luppolo, potremmo perdere per sempre quel sapore.

Per questo motivo nei loro laboratori di ricerca stanno lavorando al fine di poter creare luppoli più resistenti al clima, ma anche per capire come imitare alcune delle caratteristiche del luppolo in modo sostenibile, ma più sintetico, in modo da poter mitigare questa nuova tendenza.

L'azienda sta anche lavorando duramente per ridurre il consumo di acqua. I piccoli birrifici artigianali utilizzano talvolta fino a 8 litri di acqua per ogni litro di birra prodotto. I grandi produttori industriali di birra come Carlsberg sono in grado di utilizzare una quantità d'acqua molto inferiore.

In particolare, Carlsberg ha già ridotto il consumo di acqua del 30%, arrivando a una media di 2,5 litri di acqua per litro di birra – una delle produzioni più efficienti al mondo – e sta investendo ingenti somme di denaro per ottimizzare ulteriormente il processo.

Vale la pena ricordare che Carlsberg è uno dei maggiori produttori di birra al mondo e nel 2022 ha venduto più di 125,4 milioni di ettolitri di birra. Vale a dire più di 22 miliardi di pinte.

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