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Armi tattiche nucleari: cosa sono, come si usano e che effetti hanno in caso di attacco

Il Times ha riportato che Putin potrebbe effettuare un test nucleare al confine con l'Ucraina. Se l'indiscrezione fosse vera, la Russia userebbe probabilmente un'arma atomica tattica. Vediamo di cosa si tratta.

4 Ottobre 2022
18:42
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Armi tattiche nucleari: cosa sono, come si usano e che effetti hanno in caso di attacco
bomba atomica tattica
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Putin starebbe preparando un test nucleare al confine con l’Ucraina: è questa l’ultima indiscrezione del Times che sta facendo il giro del web. Se fosse vero – e speriamo ovviamente che non lo sia – è probabile che la Russia utilizzerebbe una bomba atomica tattica. Ma cos’è una bomba atomica “tattica”? E che differenza c’è rispetto a una normale bomba atomica? Lo scopriamo in questo articolo e nel video qui sopra.

Lo scenario attuale della guerra russo-ucraina

Secondo la maggior parte degli analisti geopolitici, l’ipotesi che la Russia possa decidere di lanciare una bomba atomica tattica nel corso della guerra in Ucraina rimane una minaccia di Putin per fare pressione sull’Ucraina di Zelensky e sugli Stati Uniti di Biden. Tuttavia non stiamo parlando di uno scenario impossibile.

Vladimir Putin
Vladimir Putin (fonte: Kremlin.ru)

Nelle scorse settimane, infatti, l’Ucraina ha recuperato terreno e Putin è stato costretto a dichiarare una mobilitazione militare parziale, cioè ad arruolare in modo forzato di centinaia di migliaia di russi da mandare al fronte. Questa mobilitazione, però, necessiterà di tempo per essere realizzata.

Se nel frattempo le cose si mettessero sempre peggio per la Russia, Putin potrebbe decidere davvero di lanciare una o più bombe atomiche come soluzione per rallentare l’avanzata ucraina ed evitare la sconfitta oppure per portarla addirittura alla resa.

guerra ucraina aggiornamenti

Ricordiamoci, d'altronde, che la Russia è il Paese col maggior numero di armi atomiche al mondo. Si stima, infatti, che abbia circa 6000 testate di cui un quarto pronto all’uso, almeno in teoria. Ma a quale arma si riferisce di preciso il Presidente russo nelle sue dichiarazioni? Molto probabilmente a una cosiddetta bomba atomica “tattica”. Per capire a cosa ci riferiamo dobbiamo distinguere tra armi nucleari strategiche e armi nucleari tattiche.

Bombe atomiche strategiche

La prima cosa da dire è che non esiste una vera e propria distinzione tecnica oggettiva e riconosciuta da tutti tra le due tipologie. In generale e semplificando, un’arma nucleare è definita strategica o tattica in base allo scopo per cui è stata prodotta e sarebbe utilizzata. Questo scopo incide in parte sui suoi parametri tecnici.

Le bombe atomiche strategiche solitamente sono testate nucleari con un grado distruttivo molto elevato e che, per questo, hanno soprattutto una funzione deterrente. Cosa significa? Che il fatto stesso che esistano, che uno Stato le possieda, fa sì che un altro Paese ci pensi due volte prima di attaccarlo o minacciarlo. Le armi nucleari strategiche, cioè, in teoria, sono costruite per non essere usate.

La Russia dovrebbe avere circa 3.000-4.000 testate strategiche ma, a quanto dicono gli analisti militari, circa la metà sarebbe di epoca sovietica e non sarebbe pienamente funzionante o immediatamente operativa.

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Bome atomiche tattiche

Le bombe atomiche tattiche, invece, hanno un’altra finalità. Per uno Stato possederle funziona sempre e comunque da deterrente, però sono pensate in senso più operativo. Il loro primo utilizzo, infatti, sarebbe direttamente sul campo di battaglia, per ribaltare le sorti di un conflitto ben localizzato. Per questo motivo, generalmente hanno un potere distruttivo inferiore alle bombe atomiche strategiche, una gittata più corta e dimensioni più ridotte.

La Russia è il Paese al mondo che possiede più ordigni nucleari tattici: dovrebbero essere tra 2000 e 3000. Non solo: la Russia ne ha più di tutti gli Stati della NATO messi insieme. Com'è possibile? È possibile perché la Russia ha da sempre paura di essere accerchiata e da decenni immaginava che si sarebbe potuta svolgere una guerra ai suoi confini. Perciò si è armata di conseguenza.

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Gli effetti della potenza delle atomiche tattiche

Come abbiamo già accennato, le armi nucleari tattiche sono mediamente meno potenti di quelle strategiche, anche se parliamo comunque di ordigni devastanti. Per intenderci e semplificando, in media le armi nucleari tattiche moderne, quando esplodono, sprigionano un’energia che varia da meno di 1 kiloton a 100/200 kilotoni, mentre le atomiche strategiche possono spaziare fino a oltre 1 megaton, cioè fino a più di 1000 kilotoni.

Considerando che la bomba atomica sganciata su Hiroshima ha sprigionato un’energia di 15 kilotoni, è facile comprendere che, anche quando si parla di atomiche tattiche, si parla di ordigni incredibilmente distruttivi. Questo avviene non solo per l’esplosione in sé: la ricaduta di materiale radioattivo e le radiazioni che seguono, infatti, possono bloccare l’avanzata di interi eserciti.

Hiroshima dopo il bombardamento
Hiroshima dopo il bombardamento atomico

Perché usarle in guerra

Insomma, l’uso di un’arma atomica tattica durante una guerra può non soltanto distruggere la prima linea nemica, ma anche impedire ad altre truppe di rinforzo di attraversare quella zona, generando di fatto una barriera radioattiva.

In generale, quindi, l'uso delle armi atomiche tattiche sarebbe previsto per bloccare l’avanzata del nemico o per distruggere centri logistici o bunker fortificati e indistruttibili con armi convenzionali. Inoltre, le bombe nucleari tattiche potrebbero anche essere usate in caso di clamorosa inferiorità numerica, come ultima spiaggia per non perdere una guerra.

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