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24 Marzo 2025
11:30

Qual è la vera storia di William Wallace e perché il film Braveheart è poco realistico

William Wallace, eroe nazionale scozzese, guidò la ribellione scozzese contro l’Inghilterra nel XIII secolo, ma il film Braveheart ne distorce la storia: Mel Gibson enfatizza eroismo e libertà con molte inesattezze tra cui la relazione con Isabella inventata e l’abbigliamento errato. Un film epico, ma storicamente inattendibile.

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Qual è la vera storia di William Wallace e perché il film Braveheart è poco realistico
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William Wallace è stato un eroe nazionale scozzese, attivo nella guerra contro gli inglesi e morto nel 1305, che ha ispirato il celeberrimo film Braveheart – Cuore impavido. Nella prima delle due guerre che la Scozia combatté per conservare l'autonomia dall'Inghilterra, Wallace si pose al comando di un esercito di ribelli ma, dopo aver conseguito alcune vittorie, fu sconfitto e giustiziato. Il film, diretto e interpretato nel 1995 da Mel Gibson, racconta la sua storia in maniera del tutto irrealistica.

Chi era William Wallace, l'eroe di Braveheart

Non si sa molto della giovinezza di Wallace. Nacque, probabilmente, nella località di Elderslie intorno al 1270 da una famiglia benestante, essendo figlio di un cavaliere e di una proprietaria terriera; poté studiare in un monastero e dotarsi di una cultura superiore alla media e, nel 1297, diede avvio alla sua guerra contro gli inglesi, che aveva in odio perché avevano ucciso suo padre. Messosi a capo di un gruppo di ribelli, Wallace invase la città di Lanark e uccise lo sceriffo, principale rappresentante dell’autorità. In seguito, aggregò numerosi contadini alle sue forze e si alleò con un altro capo della ribellione scozzese, Andrew de Moray. L’11 settembre 1297 le forze congiunte di Wallace e Moray affrontarono gli inglesi nella battaglia di Sterling Bridge, riuscendo a infliggere loro una sonora sconfitta.

Raffigurazione della battaglia di Sterling Bridge
Raffigurazione della battaglia di Sterling Bridge

La guerra di indipendenza scozzese

La storia di William Wallace si colloca nel periodo della Prima guerra di indipendenza scozzese, combattuta tra le fine del XIII e i primi decenni del XIV secolo, contro l’Inghilterra. Nel 1296 il re Edoardo I d’Inghilterra, approfittando del vuoto di potere che si era creato in Scozia, favorì l’ascesa al trono di uno dei pretendenti, John Balliol, che credeva di poter controllare. Tuttavia, una volta diventato re, Baliol non accettò l’egemonia inglese e organizzò la resistenza, alleandosi con la Francia. Nel 1296 Edoardo invase la Scozia con il suo esercito e riuscì a sottomettere quasi tutto il territorio. Contro di lui, però, si scatenarono le ribellioni degli scozzesi, tra le quali quella capeggiata da William Wallace.

Ritratto di un sovrano, da identificarsi probabilmente con Edoardo I
Ritratto di un sovrano, da identificarsi probabilmente con Edoardo I d’Inghilterra

L’apice del successo, la sconfitta e la morte di William Wallace

Dopo la vittoria Moray, ferito nel corso della battaglia, si ammalò e morì. Wallace invece guidò le sue truppe in diversi saccheggi nell’Inghilterra settentrionale. Rientrato in patria, il 13 marzo 1298 fu nominato “Guardiano di Scozia”, una sorta di capo di Stato. Le fortune di Wallace stavano però per terminare. In giugno affrontò nuovamente l’esercito inglese, guidato dal re Edoardo in persona, nella battaglia di Falkirk e fu sconfitto. Dovette rinunciare al titolo di Guardiano e trasferirsi in Francia. In seguito, rientrò in Scozia, senza però accettare la pace con Edoardo sottoscritta da Robert Bruce, suo successore nella carica di Guardiano. Nel 1305 fu catturato dagli inglesi, condotto a Londra, fu condannato a morte e impiccato.

William Wallace
William Wallace

La fine della guerra di indipendenza e il mito di Wallace

Dopo la morte di Wallace, la Scozia proseguì la guerra contro gli inglesi e riuscì a sconfiggere gli invasori e a garantirsi l’indipendenza. L’unione di Scozia e Inghilterra avverrà solo nel 1707, circa 400 anni più tardi. La storia di Wallace è stata tramandata oralmente fino al 1470 circa, quando fu messa per iscritto da un cantastorie, Harry il Cieco, nel poema The Acts and Deeds of the Most Famous and Valiant Champion Sir William Wallace, Knight of Elderslie. Non esistendo fonti contemporanee ai fatti, molte notizie sulla vita di Wallace sono incerte o poco fondate. Quel che è certo è che, a partire dal ‘700 e dall’emergere dell’idea di nazione, in Scozia Wallace è diventato un eroe nazionale, al quale sono dedicati monumenti e intitolazioni.

Il film: Braveheart – Cuore impavido

Alle imprese di Wallace è dedicato il celebre film Braveheart – Cuore impavido del 1995, diretto e interpretato da Mel Gibson. Il film ottenne un successo clamoroso, al punto da ricevere cinque premi oscar, e ha avuto influenza anche sulla rinascita della coscienza nazionale scozzese.

Wallace interpretato da Mel Gibson
Wallace interpretato da Mel Gibson.

Effettivamente, la recitazione e la regia di Mel Gibson sono di livello altissimo. Braveheart, però, racconta la storia di Wallace in maniera del tutto irrealistica. Gibson ha preferito creare una storia capace di emozionare il pubblico, invece di raccontare i fatti in maniera accurata, cosa che sarebbe stata comunque problematica, vista l’incertezza delle fonti. Quali sono i principali errori del film? Anzitutto, la figura di Wallace è irrealistica, perché i concetti di nazione e di libertà, dei quali il protagonista è presentato come campione, nel XIII secolo erano molto diversi da quelli odierni. L’idea di nazione non esisteva e le persone non si consideravano appartenenti a uno stesso popolo, piuttosto si sentivano unite dall’essere suddite dello stesso sovrano. Molte vicende raccontate in Braveheart, inoltre, sono inventate e le inesattezze sono numerosissime. Per fare qualche esempio: le cornamuse, presentate come strumento “proibito” perché simbolo nazionale della Scozia, sono diventate un emblema della cultura scozzese sono nell’800; il padre di Wallace morì quando il figlio aveva circa 20 anni, non quando era bambino; l’abbigliamento era diverso da quello che indossano gli attori; le relazione di Wallace con la regina Isabella di Francia è del tutto inventata (la regina aveva solo 10 anni quando Wallace fu giustiziato); lo Ius primae noctis, che nel film è imposto da Edoardo I alla popolazione scozzese, non è mai esistito, né in Scozia né altrove. In definitiva, Braveheart è un film emozionante ma storicamente inattendibile. Mel Gibson ha sacrificato la precisione storica per costruire un racconto epico e coinvolgente, trasformando Wallace in un eroe romantico più vicino alla leggenda che alla realtà.

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