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L’aumento del prezzo dell’energia elettrica in bolletta è legato al sistema marginale

Il caro bollette è legato al cosiddetto "sistema marginale", cioè il sistema attraverso il quale viene deciso ogni giorno il costo della corrente elettrica.

A cura di Gianluca Godi
18 Ottobre 2022
18:30
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L’aumento del prezzo dell’energia elettrica in bolletta è legato al sistema marginale
bollette sistema marginale

Per la stagione invernale 2022-2023 sono previsti consistenti aumenti di prezzi per le bollette dell'elettricità. Ma da cosa è legato questo caro prezzi? Dalla guerra tra Russia e Ucraina? Dalle speculazioni sui rincari dell'energia? Approfondiamo la questione, andando a fare chiarezza su come funziona il mercato dell'energia elettrica in Italia e su cosa possiamo fare per limitare il costo delle bollette.

Il mercato dell'energia elettrica

Iniziamo a dire che il prezzo dell’energia elettrica è definito dal mercato, dalla borsa dell’energia elettrica o IPEX (Italian Power Exchange). Per gli addetti ai lavori questo prezzo è chiamato PUNPrezzo Unico Nazionale. Il prezzo del giorno successivo viene negoziato incrociando domanda e offerta per ogni ora e in base alla zona; il PUN non è nient’altro che la media di questi prezzi pesata sui volumi di energia scambiati, e viene misurato in euro al megawattora.

In Italia chi gestisce la borsa elettrica è il Gestore dei Mercati Energetici o GME, alla quale è attribuito l'incarico di promozione e sviluppo delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica. Il PUN prima della pandemia variava di media tra i 50-80 €/MWh con una variazione tra le singole fasce (F1-F2-F3) abbastanza contenuta, per arrivare fino ai picchi  di agosto 2022 di addirittura 602,78 €/MWh per la fascia F2; 553,96 €/MWh per la fascia F1 e 503,55 €/MWh per la fascia F3, con uno scostamento tra fasce F2 e F3 di quasi 100 €/MWh.

Per chi non lo sapesse, le fasce orarie sono suddivise in:

  • Fascia F1: da lunedì a venerdì, dalle 8.00 alle 19.00, escluse le festività nazionali;
  • Fascia F2: da lunedì a venerdì, dalle 7.00 alle 8.00 e dalle 19.00 alle 23.00, escluse le festività nazionali; sabato, dalle 7.00 alle 23.00, escluse le festività nazionali;
  • Fascia F3: da lunedì a sabato, dalle 00.00 alle 7.00 e dalle 23.00 alle 24.00; domenica e festivi, tutte le ore della giornata.
AndamentoPUN
Fluttuazioni mensili del PUN da marzo 2021 a settembre 2022 suddiviso per fasce

L'andamento dei prezzi della corrente

Se si compara l’andamento del prezzo del gas naturale sul relativo mercato di scambio, il PSV (Punto di scambio virtuale, gestito anch'esso dal GME), si vede come le curve abbiano un andamento del tutto simile, dove la curva del gas naturale influenza quella dell’elettricità. Sulla borsa dell’elettricità tutti i produttori, il giorno prima, dichiarano quanta elettricità potrebbero produrre il giorno dopo, ora per ora e il relativo prezzo di vendita sul mercato, indipendentemente dalla fonte di produzione rinnovabile o meno.

AndamentoPSV
Fluttuazioni del PSV (Punto di scambio virtuale) che corrisponde all’indice del prezzo del gas in Italia (marzo 2021 – settembre 2022)

Chi gestisce la borsa elettrica possiede invece la previsione della domanda del giorno dopo (fornita da Terna). Quindi l’operatore di mercato inizia a “raccogliere” l’elettricità da quei produttori che hanno dichiarato il prezzo più basso fino a saturare il fabbisogno facendo entrare in produzione centrali che producono elettricità a prezzi via via crescenti. Ecco, quindi, che per soddisfare la domanda nelle ore di punta vediamo il prezzo salire per via del fatto che per coprire l’ultima fetta di fabbisogno si fa ricorso alle centrali la cui produzione ha i costi più alti. Quali sono oggi queste centrali? Semplice, le centrali termoelettriche a gas!

centrale termoelettrica prezzo bolletta

La produzione di elettricità da diverse fonti

Giusto per dare un ordine di grandezza qualitativo, le centrali che hanno più bassi costi di produzione e che quindi entrano sempre in produzione per coprire la domanda di base sono le centrali ad energia rinnovabile. Questo per il semplice fatto che non devono comprare l’energia primaria dalla quale ricavare elettricità, i loro costi (tralasciando l’investimento iniziale) sono dettati solamente dai costi operativi di gestione e manutenzione degli asset nonché la manodopera che ne gestisce l’impianto.
In ordine crescente di costo abbiamo: solare, idroelettrico, eolico. Passando poi alle fonti non rinnovabili troviamo il carbone (anche se oggi la produzione in Italia è limitata a pochissimi impianti) e il nucleare (ovviamente importato).
In ultimo, le centrali a gas, che sono necessariamente obbligate per funzionare ad acquistare il gas dal mercato, e quindi oltre ai costi di gestione subiscono anche il costo della materia prima, che ad oggi, rispetto a marzo 2021 è più che decuplicato.

Tornando a parlare della borsa elettrica, il prezzo di mercato orario sarà dato quindi dal prezzo di produzione della centrale più costosa che viene chiamata a produrre in quella data ora e, peculiarità di questo meccanismo di mercato, questo prezzo sarà il prezzo di vendita per tutti gli impianti che sono chiamati a produrre in quella data ora! E’ come se andassimo a fare shopping, immaginiamo di comprare calzini, mutande, camicie, maglioni e poi un cappotto da 1000 euro…andiamo alla cassa e il cassiere ci fa pagare tutti i prodotti 1000 euro ciascuno.

Questo meccanismo di mercato definito “a prezzo marginale”, diffuso peraltro in quasi tutti i paesi dell’Unione Europea, presenta delle grosse inefficienze dal punto di vista economico; soprattutto in questo periodo storico dove c'è un forte scostamento tra il prezzo del gas naturale rispetto a quello di tutte le altre fonti primarie. Tale meccanismo è oggi infatti sotto i riflettori e messo pesantemente in discussione dalla comunità scientifica e politica.

aumento prezzi sistema marginale

Come limitare il costo delle bollette

In attesa che questo meccanismo venga revisionato (si spera) il prima possibile, come possiamo agire per difenderci dal caro bollette nel frattempo? Ecco di seguito un elenco di utili consigli:

  • Sostituire tutte le lampadine tradizionali a incandescenza o a neon con più efficienti lampade a LED;
  • Accendere le luci soltanto quando è realmente necessario e spegnerle quando non servono;
  • Non lasciare gli apparecchi in stand-by ma spegnerli completamente, rimuovendo anche la spina se non è presente l'interruttore a bordo dispositivo;
  • Regolare pompe di calore o aria condizionata a temperature moderate, cercando di non farli lavorare sempre a piena potenza;
  • Utilizzare lavatrice e lavastoviglie sempre a pieno carico e nelle fasce orarie più economiche (tendenzialmente F2 e F3);
  • Se si dispone di pannelli fotovoltaici, cercare di sfruttare il più possibile l'autoconsumo, in maniera da non dover assorbire energia dalla rete. Se non li disponete, provate ad installare i cosiddetti pannelli "plug an play", la loro produzione non è elevata (la potenza deve essere inferiore ai 350W) ma rispetto all'investimento iniziale di poche centinaia di euro si può arrivare a contrarre i costi in bolletta di una decina di punti percentuali (piuttosto che niente…). L'utilizzo non richiede troppa burocrazia: basta fare una comunicazione unica al distributore e all'amministratore di condominio;
  • Spendi un po' di più ora per risparmiare dopo: se hai la possibilità, cerca di sostituire gli elettrodomestici più vecchi con classi energetiche basse a favore di dispositivi di ultima generazione dove il rendimento e l'efficienza sono decisamente migliori.
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