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L’importanza geopolitica del Mediterraneo per l’Italia e la necessità di una strategia

L'Italia ha una posizione strategica in mezzo al Mediterraneo e la sua importanza geopolitica dipende in buona parte da questo. Vediamo come e perché dovremmo cercare di migliorare la nostra capacità operativa e il nostro presidio in mare.

24 Agosto 2022
18:30
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L’importanza geopolitica del Mediterraneo per l’Italia e la necessità di una strategia
Importanza Geopolitica Mediterraneo Italia
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Com’è possibile che la maggior parte delle navi container in arrivo dall’Asia non si fermi a scaricare le merci in Italia e preferisca fare il giro lungo arrivando in Nord Europa? Se ci fermiamo un attimo a riflettere, infatti, l’Italia è una piattaforma lanciata nel Mediterraneo e abbiamo quasi 8000 km di coste. Idealmente dovremmo essere il primo punto di approdo per qualsiasi imbarcazione commerciale che passi nei dintorni.

La verità è che il Mediterraneo per il nostro Paese è cruciale, ma abbiamo ancora difficoltà a comprenderlo e a sfruttarlo appieno. In questo articolo e nel video qui sopra analizziamo perciò l’importanza che il Mediterraneo ha per il nostro Paese e vediamo cosa potremmo fare per valorizzare la nostra posizione e il nostro ruolo in mare.

Posizione strategica nel Mediterraneo

Il ruolo del Mediterraneo e dell'Italia nel commercio globale

Partiamo dalla geografia di base. L’Italia è una piattaforma all'interno del Mediterraneo e quest'ultimo è sempre più fondamentale nel commercio globale: di fatto è una strettoia che collega l'oceano Pacifico e l’oceano Indiano con l’oceano Atlantico. Considerando che l'80/90% delle merci circola per mare, la posizione dell’Italia è strategica di per sé.

Per prima cosa, quindi, dovremmo cercare di attrarre di più una parte di questi traffici, migliorando la nostra capacità di ricevere le merci e di distribuirle nel continente. In questo momento le navi container in arrivo dall’Asia preferiscono fare il giro lungo e scaricare nei porti di Rotterdam, Anversa o Amburgo perché sono molto più organizzati e collegati con l’entroterra dei nostri. Sarebbe importante intervenire.

porto di rotterdam

I limiti dell'Italia e gli investimenti da fare

Ovviamente non si possono fare miracoli ed esistono delle oggettive difficoltà: la morfologia del territorio, ad esempio, non aiuta, dato che l’Italia è stretta e lunga e ha delle catene montuose imponenti; oppure, purtroppo, la criminalità organizzata a volte riesce a infiltrarsi nell’assegnazione degli appalti o nella gestione di alcune infrastrutture e a drenare risorse. Insomma, intervenire sarebbe complesso, ma non impossibile: servono pianificazione, tempo e investimenti mirati.

Cosa bisognerebbe fare? Bisognerebbe ampliare i nostri porti principali, potenziare la rete stradale e ferroviaria e andrebbe migliorato l’interscambio – cioè il collegamento – tra questi due poli: i porti e strade e ferrovie. Peraltro questi interventi farebbero confluire investimenti concreti anche nel sud Italia, creando occupazione e contribuendo al suo sviluppo.

investire sulle infrastrutture in italia

La sicurezza dello Stretto di Sicilia e i cavi sottomarini

Contemporaneamente, affacciandosi sullo Stretto o Canale di Sicilia, l’Italia è anche responsabile che il traffico marittimo al suo interno si svolga in sicurezza. Ma non solo: dallo Stretto passano anche i cavi sottomarini che portano Internet in Europa. Non è una cosa da nulla: se questi cavi venissero danneggiati da una potenza ostile, la connessione di mezza Europa sarebbe compromessa. Ecco, la sorveglianza di un passaggio così cruciale per i commerci e per internet come lo Stretto di Messina andrebbe valorizzata e potenziata, chiedendo anche maggior sostegno ai nostri alleati.

L'Algeria vicino alle coste della Sardegna e le ZEE

Negli ultimi anni, infatti, molti Stati che non fanno parte dell’Unione Europea hanno avviato una politica espansiva nel Mediterraneo che è spesso in contrasto con i nostri interessi. L’Algeria, ad esempio, ha proclamato una ZEE – una Zona Economica Esclusiva – che tocca quasi le coste della Sardegna.

Zee algeria italia sardegna

Cos'è una Zona Economica Esclusiva

Fermiamoci un attimo e approfondiamo: cos’è una Zona Economica Esclusiva? Sintetizzando, è una fascia di acque internazionali, ampia fino a 200 miglia dalla linea di costa, che un Paese si può auto-assegnare secondo una precisa Convenzione delle Nazioni Unite e che può essere sfruttata in modo esclusivo per esempio per la pesca o per l’estrazione di materie prime. Ecco, dicevamo, l’Algeria con la sua ZEE praticamente è finita in braccio alla Sardegna.

La ZEE italiana

E l'Italia non ha una ZEE? No, non ancora. Il Parlamento italiano ha di recente approvato una legge per stabilire una nostra Zona Economica Esclusiva, ma il governo non ha fatto in tempo a stabilirla. Perciò, si spera che il prossimo esecutivo, qualsiasi esso sia, si interessi della questione, dia vita alla ZEE italiana e rafforzi così la nostra posizione nel Mediterraneo.

zona economica esclusiva italia

Questo rafforzamento è urgente. Probabilmente, infatti, l’Algeria è l’ultima delle nostre preoccupazioni, dato che contemporaneamente ci sta sempre più rifornendo di gas dopo lo scoppio della crisi ucraina. Ci sono attori ben più potenti che sono sempre più attivi nei nostri mari. In particolare Turchia e Russia.

La politica espansionista di Turchia e Russia nel Mediterraneo

Per capire come mai Turchia e Russia possano permettersi da qualche tempo a questa parte di muoversi tanto liberamente nel Mediterraneo dobbiamo fare un piccolo passo indietro.

La Cina distrae gli USA nel Pacifico

Fino a circa un decennio fa erano soprattutto gli Stati Uniti a controllare e a gestire la sicurezza nel Mediterraneo, ma ora la loro presenza e influenza sono diminuite. Gli USA si sono distratti, diciamo così, perché si sono focalizzati su un’area per loro molto più importante: l’Estremo Oriente e l’oceano Pacifico, dove è in gioco la partita per la supremazia globale con la Cina, a partire da Taiwan.

Cina, USA, Taiwan

A fronte di una sfida così decisiva, gli Stati Uniti hanno distolto un po’ lo sguardo dal Mediterraneo e così Turchia e Russia ne hanno approfittato, proiettando la propria influenza e mettendo concretamente radici in varie zone dei nostri mari.

L'espansionismo turco e russo

La Libia è il caso più emblematico, visto che oggi è divisa in una regione, la Tripolitania, a guida turca, e in un’altra, la Cirenaica, sotto il controllo russo. Ma le due potenze sono sempre più attive in vari contesti mediterranei e africani direttamente collegati. Nei Balcani, ad esempio: la Russia in Serbia e la Turchia in Albania. Oppure in altre aree del Medio Oriente (come la Siria), del nord Africa o addirittura nel Sahel, quella fascia di territorio che sta a sud del Sahara.

turchia e russia nel mediterraneo italia

A questo punto qualche lettore potrebbe chiedersi: come si collegano i Paesi del Sahel con il Mediterraneo?

L'importanza di essere presenti nel Sahel

Essere influenti o presenti nei Paesi del Sahel vuol dire anche controllare più o meno direttamente le rotte migratorie che da quegli Stati arrivano in Europa. E come sappiamo la questione migratoria e la sua gestione sono una delle tematiche più dibattute e divisive sia in Italia sia in Unione Europea.

Avere degli Stati esterni all’Unione Europea che possono magari controllare e sfruttare le rotte migratorie a proprio vantaggio e contro di noi è decisamente sconveniente. In tutto questo, peraltro la Turchia dovrebbe essere un nostro alleato NATO, ma in certe aree geografiche i suoi interessi non coincidono con i nostri.

sahel turchia russia italia

Per contrastare questo processo ci vorrebbe un impegno italiano ed europeo maggiore nel sostenere i Paesi del Sahel. Sarebbe utile, cioè, scalzare Turchia e Russia e magari proprio investire nello sviluppo economico di questa fascia di Stati africani, con reciproco beneficio.

Gli interessi energetici italiani nel Mediterraneo

Se a questo quadro aggiungiamo che nel Mediterraneo l’Italia continua ad avere interessi energetici strategici – e mi riferisco all’estrazione di gas e anche a gasdotti esistenti come il TAP o possibili come Poseidon – spero che sia evidente per tutti l’importanza che hanno per noi le acque che ci circondano.

TAP-gasdotto
Credit: TAP

Insomma, il ruolo internazionale dell’Italia e il suo peso economico e geopolitico passano anche dalla sua capacità di farsi valere nel Mediterraneo e di comprenderne le potenzialità. Perciò speriamo che chiunque ci governerà in futuro faccia il possibile per migliorare le nostre politiche che riguardano il mare e soprattutto la nostra capacità operativa tra le onde.

Classe ‘88, sono laureato in Scienze Geografiche e prima di Geopop ho lavorato per lo sviluppo di progetti socio-ambientali, scritto un romanzo di viaggio, insegnato Geografia, Storia e Lettere alle superiori e fatto divulgazione su YouTube e RaiGulp. Viaggiare e raccontare il mondo è la mia passione: geopolitica, luoghi, usi e costumi, storie… Da bambino adoravo Piero Angela e Indiana Jones.
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