A causa delle tensioni internazionali, è stato rispolverato dopo anni il progetto del gasdotto EastMed-Poseidon. L'opera, non ancora realizzata, prevede di collegare il Bacino Levantino (nel Mediterraneo orientale, tra Cipro, Egitto e Israele) all'Italia – più nello specifico a Otranto, in Puglia. In altre parole, permetterebbe all'Italia di importare annualmente 10-12 miliardi di metri cubi di gas naturale da Israele, passando (in parte) sotto al Mediterraneo.
Il progetto del gasdotto EeastMed-Poseidon
Il progetto di quest'opera è stato sviluppato a partire dal 2008 ma, a causa di una serie di questioni geopolitiche, la sua realizzazione non ha mai preso ufficialmente il via. La Turchia, in particolare, si è espressa contraria al progetto (che non la coinvolgerebbe e passerebbe in acque contese) e anche l'amministrazione Biden si è opposta, accogliendo le proteste di Ankara e volendo invece favorire maggiori investimenti negli impianti di rigassificazione.
In realtà, vista l'attuale situazione in Ucraina, sembra che qualcosa si stia muovendo nella realizzazione del corridoio EastMed-Poseidon. Proprio nelle scorse settimane, infatti, il responsabile degli Affari esteri del dipartimento per l'energia degli USA, Andrew Light, ha dichiarato:
Dopo gli ultimi sviluppi, daremo uno sguardo nuovo a tutto. Non si tratta soltanto della transizione verde, ma anche della transizione via dalla Russia.
Ma facciamo un passo indietro e, tralasciando le questioni geopolitiche, andiamo a vedere in cosa consisterebbe questo progetto e quanto gas naturale ci permetterebbe di importare.
Cos'è il gasdotto EastMed-Poseidon
Il gasdotto EastMed-Poseidon, come suggerisce il nome, dovrebbe essere composto da due tratte distinte. Stando ai progetti, l'EastMed sarà lungo circa 1900 km e collegherà il Bacino Levantino (nelle acque tra Cipro, Israele ed Egitto) con la Grecia. Il gasdotto Poseidon invece coprirà un tratto off-shore di 216 km circa, compreso tra la Grecia e l'Italia. Più nello specifico, il punto di approdo previsto è a Otranto, in Puglia. In realtà il gasdotto Poseidon prevede anche un secondo tratto che, dalla Grecia, si diramerà verso la Turchia: una volta completato raggiungerà i 760 km di lunghezza circa.
L'importanza strategica del gasdotto EastMed-Poseidon
Per quale motivo il corridoio EastMed-Poseidon è così discusso in queste ore? Semplice: la realizzazione di questo corridoio permetterebbe di ridurre la dipendenza italiana (ed europea) dal gas naturale russo, andando di fatto a creare una nuova via d'importazione per questo combustibile. Ma di che cifre parliamo? Una volta terminata, l'opera sarebbe in grado di trasportare tra i 10 e i 12 miliardi di metri cubi di gas all'anno, anche se questo valore potrebbe aumentare gradualmente e raggiungere i 20 miliardi negli anni seguenti – come confermato dalla compagnia greca Depa. Per fare un confronto, il TAP (che approda in Italia appena una ventina di km più a nord) ha trasportato nel 2021 circa 7,1 miliardi di metri cubi di gas naturale.
Le tempistiche del gasdotto EastMed-Poseidon
Al momento il governo italiano ha prorogato i termini per la realizzazione del gasdotto al 1°ottobre 2023, per quanto riguarda l'inizio dei lavori, e al 1°ottobre 2025 per il loro termine. Quindi, anche nella migliore delle ipotesi, quest'infrastruttura non sarebbe pronta prima di 3-4 anni.
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