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15 Aprile 2024
19:30

10 curiosità sulla Basilicata: dai Sassi di Matera alla melanzana rossa di Rotonda

La Basilicata è una regione del Sud Italia, incastonata tra montagna (Appennino) e mare (Tirreno e Ionio). Abitata fin dall'antichità, custodisce un patrimonio culturale e naturale davvero unico. Vediamo 10 curiosità sulla Regione, dai Sassi Matera alle scale di Potenza.

A cura di Andrea Raboni
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10 curiosità sulla Basilicata: dai Sassi di Matera alla melanzana rossa di Rotonda
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Terra dalla duplice anima, fatta di mari e montagne, la Basilicata sorge a cavallo dell’Appennino e si affaccia sul mar Tirreno e sullo Ionio in entrambi i versanti meridionali della nostra penisola. È abitata da circa 530 mila persone e il suo capoluogo è Potenza. Emblema in tutto il mondo della Regione è Matera, con i suoi rioni, chiamati Sassi, patrimonio UNESCO. Vediamo insieme 10 curiosità geografiche, storiche e culturali della Basilicata.

1. Basilicata o Lucania?

Come spesso accade, non ci sono fonti sicure che accertino l’esatta origine del nome della Basilicata. Tuttavia, sappiamo che il termine compare per la prima volta in un documento del X secolo e sembrerebbe riferirsi alla figura del basilikós, termine greco con cui si indicavano i funzionari bizantini che amministravano i territori italiani ancora parte dell’Impero romano d’oriente.

La Basilicata, d'altro canto, è chiamata anche Lucania, e da qui il nome dei suoi abitanti, cioè lucani. La Lucania è stata una regione storica dell’antica Italia meridionale, abitata da una popolazione sannitica, i Lucani, fin dal V secolo a.C.

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2. I numeri della Regione

Con poco più di 530 mila abitanti, la Basilicata è la terza regione meno abitata d’Italia (dopo Valle d’Aosta e Molise). La sua superficie di 10.173 chilometri quadrati determina una densità di popolazione molto bassa, cioè soli 53 abitanti per chilometro quadrato, la densità più bassa del Paese dopo quella della Valle d’Aosta. La regione comprende 131 comuni, incorporati nelle due province di Potenza e Matera.

numeri regione basilicata

3. Le Dolomiti in Basilicata

Il territorio della Basilicata è soprattutto montuoso e proprio nel cuore della Basilicata possiamo trovare le Dolomiti… Sì, però quelle lucane. Stiamo parlando di impressionanti pareti rocciose che si innalzano con creste, guglie e pilastri da un meraviglioso anfiteatro fatto di boschi e terre selvagge.

A ridosso di questi suggestivi rilievi sorgono i borghi di Castelmezzano e Pietrapertosa, collegati, inoltre, dai cavi d’acciaio del Volo dell’Angelo, che consente ai visitatori più avventurosi di viaggiare sospesi tra i due centri abitati ammirando il paesaggio a una velocità di oltre 100 km/h.

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4. I Sassi di Matera

Sull’altopiano calcareo delle Murge sorge Matera, una città con una storia millenaria che vede i primi segni di popolamento nel Paleolitico.

Matera è oggi conosciuta in tutto il mondo per l’unicità del suo patrimonio architettonico e artistico: il centro si configura come un paesaggio estremamente ricco di storia, in cui si sono stratificate, nel corso dei millenni, le tracce delle diverse popolazioni che hanno abitato il territorio. La parte più antica di Matera è costituita dai due storici quartieri chiamati Sassi: il Sasso Barisano, a nord, e il Sasso Caveoso, a sud. All’interno dei sassi possiamo osservare affascinanti esempi di architettura rupestre e abitazioni di varie forme e dimensioni scavate nella roccia, oggi utilizzate soprattutto per suggestivi B&B e hotel.

Dal 1993, Matera è parte della lista dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO ed è stata ambientazione per numerosi film nazionali e internazionali, come Gli anni ruggenti, La passione di Cristo, Wonder Woman e No Time To Die, il venticinquesimo capitolo della saga del famoso 007, interpretato da Daniel Craig.

sassi di matera

5. La statua del Redentore di Maratea

Un’immensa statua con le braccia spalancate che domina tutta la costa dall’alto di un monte. Una descrizione che ci fa pensare, senza ombra di dubbio, al celebre Cristo Redentore di Rio de Janeiro, in Brasile… In verità, però, una statua così la possiamo trovare anche in Basilicata. Nel comune di Maratea, proprio in cima al monte San Biagio, è infatti possibile osservare la statua del Redentore, che con i suoi 21,13 metri di altezza è anche una delle statue più alte del nostro Paese.

L’imponente scultura è stata realizzata dall’artista fiorentino Bruno Innocenti tra il 1963 e il 1965, oltre trent’anni dopo la sua cugina sudamericana.

cristo di maratea

6. Il terremoto del 1857

Nel dicembre del 1857, la Basilicata, che al tempo faceva ancora parte del Regno delle Due Sicilie, fu l’epicentro di uno dei terremoti più devastanti della storia del nostro Paese.

La sera del 16 dicembre del 1857, la Campania, ma soprattutto la Basilicata, furono letteralmente devastate da tre violentissime scosse di terremoto di magnitudo 7.1. 3000 abitazioni furono rase al suolo e il conto delle vittime salì a oltre 9.000 persone nelle sole province lucane.

Il terremoto del 1857 fu il primo evento sismico della storia a essere documentato attraverso la fotografia, grazie al lavoro del fotografo francese Alphonse Bernoud, al servizio della dinastia dei Borboni delle Due Sicilie.

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7. I laghi di Monticchio

La conformazione del territorio lucano è ulteriore testimonianza dell’intensa attività geologica che interessa la regione e, più in generale, tutto il Sud Italia. Alle pendici del Monte Vulture, un vulcano ormai spento e facente parte dell’Appennino Meridionale, si trovano i due laghi vulcanici di Monticchio: il Lago Grande, che ha una superficie di 0,38 chilometri quadrati e occupa una depressione a forma di imbuto, e il Lago Piccolo, con un’estensione di 0,16 chilometri quadrati.

Nel corso del tempo, l’acqua ha riempito interamente le bocche crateriche dell’antico vulcano, dando vita ai due laghi di forma ellittica.

laghi di monticchio

8. La melanzana rossa di Rotonda

La Basilicata vanta un prodotto unico nel suo genere: la melanzana rossa di Rotonda, riconosciuta con il marchio di Denominazione di Origine Protetta, DOP.

Questa melanzana ha dimensioni contenute rispetto alla più conosciuta melanzana “viola”, è rotonda (anche se l’appellativo “di Rotonda” si riferisce a Rotonda, comune lucano in provincia di Potenza) ed è di colore rosso-arancio. Vanto della cucina tradizionale locale, la melanzana rossa sembra essere stata importata da coloni italiani al rientro dai possedimenti africani, tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo. L’incredibile adattamento della melanzana rossa di Rotonda al territorio lucano ha determinato la nascita di una qualità del tutto nuova ed esclusiva.

melanzana rossa di rotonda

9. Potenza, la città delle scale

Potenza è conosciuta anche come la “città verticale” o la “città delle scale”: le sue storiche scalinate sono infatti un elemento caratterizzante dell’identità del capoluogo regionale.

Scale antiche e moderne, ottocentesche e meccanizzate, si fondono oggi in un tessuto urbanistico unico e collegano i diversi livelli dell’abitato consentendo scorci davvero suggestivi del capoluogo con il suo sviluppo “verticale”.
La verticalità di Potenza, però, non è solo apparente. Il capoluogo lucano, infatti, con i suoi 819 metri sul livello del mare, vanta il primato di capoluogo più alto d’Italia.

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10. I timbri per il pane a Matera

Passeggiando per Matera è possibile osservare nelle botteghe artigiane e nei negozi di souvenir curiosi “timbri” in legno, ornati con le più diverse decorazioni: simboli, oggetti, persone, animali… Stiamo parlando dei timbri per il pane.

Fino alla metà del XX secolo, le massaie di Matera preparavano in casa l’impasto per il pane ma, non avendo in casa  un forno a disposizione, dovevano cuocerlo da un’altra parte. Così, di casa in casa, passavano i garzoni dei forni pubblici, che si occupavano di ritirare l’impasto crudo e di riconsegnarlo una volta cotto. Per evitare di perdere le proprie pagnotte, ogni famiglia marchiava l’impasto con uno di questi “timbri”. I timbri erano spesso realizzati dai pastori e dagli intagliatori locali durante le lunghe giornate al pascolo con gli animali durante l’estate.

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