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21 Settembre 2023
11:46

Laghi vulcanici, come si formano e dove si trovano in Italia

Prodotti dall'attività vulcanica, sono spesso pozze d'acqua all'interno di un cratere vulcanico inattivo. In Italia sono presenti molti laghi di origine vulcanica, concentrati nel centro-sud della Penisola.

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Laghi vulcanici, come si formano e dove si trovano in Italia
laghi vulcanici

I laghi vulcanici sorgono in crateri vulcanici o caldere che si riempiono di acqua. Questa proviene da precipitazioni (qualora queste riescano a riempire il cratere più velocemente di quanto esso si svuoti a causa dell'evaporazione), dallo scarico delle acque sotterranee, fiumi emissari o di una combinazione dei due. In questo articolo vedremo in breve quali sono le caratteristiche di questi laghi e dove si trovano in Italia.

Come si formano i laghi vulcanici

I laghi vulcanici si formano quando un sistema vulcanico-idrotermale si interseca con la superficie terrestre. Le eruzioni vulcaniche sono ideali per creare depressioni che, riempiendosi d'acqua, fungono da bacini. Solitamente si ha un unico cratere, anche se in alcuni casi (i cosiddetti Maar) si possono avere gruppi di decine o centinaia di crateri nidificati. Per questo motivo i laghi vulcanici generalmente sono caratterizzati da un perimetro circolare o ellittico, e da profondità spesso rilevanti. Il regime può variare notevolmente, a seconda che possegga o no un emissario.

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Maar. Credits: USGS.

Le caratteristiche fisiche e chimiche dei laghi craterici rispecchiano direttamente lo stato di attività del vulcano sottostante. I laghi che sovrastano i sistemi magmatico-idrotermali più attivi sono di colore turchese-azzurro, verde acido, bianco o grigio per la presenza di specie gassose e disciolti dello zolfo e altri sali. Spesso manifestano un'evaporazione vigorosa e possono essere coperti da un tappeto giallo di zolfo galleggiante.

Quando un vulcano è ancora attivo, la presenza del lago non fa che accrescere il rischio di eruzioni. Infatti, se si verificasse un'eruzione, l’acqua può innescare colate di fango calde – i cosiddetti Lahar – oppure dei fenomeni esplosivi di tipo idromagmatico anche molto intensi. Non tutti i laghi craterici si impostano su vulcani attivi o al di sopra di sistemi magmatici-idrotermali: alcuni riempiono crateri inattivi e contengono soltanto acqua piovana.

I laghi vulcanici in Italia

L’Italia è la zona in Europa in cui nel corso degli ultimi 2 milioni di anni si è verificato in modo più diffuso ed intenso il vulcanismo quaternario, fenomeno connesso con l’apertura del Mar Tirreno. Molte forme vulcaniche sono ancora oggi ben conservate e riconoscibili, in particolar modo nell'Italia centro-meridionale sul versante tirrenico, e fra questi troviamo crateri e caldere. Ecco un elenco dei principali laghi vulcanici italiani.

Lago di Bolsena

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Lago di Bolsena.

È il lago vulcanico più grande d'Europa. Si trova nel Lazio, in provincia di Viterbo. Formatosi oltre 300.000 anni fa in seguito al collasso calderico di alcuni vulcani del complesso dei monti Volsini, ha un'area totale di 113,5 km² (è quinto in Italia per superficie) e si trova a 305 metri s.l.m. Ha una profondità massima di 151 metri e una profondità media di 81 metri. Presenta delle rive basse e sabbiose, spesso di colore nero per l'origine vulcanica, ed è uno dei pochi laghi italiani completamente balneabile. Ha due isole: l'isola Bisentina e l'isola Martana.

Lago di Bracciano

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Lago di Bracciano.

Situato a nord della provincia di Roma, ha una superficie di oltre 57 km², raggiungendo una profondità di massima di circa 160 metri. Occupa l’ampia caldera sprofondata del complesso vulcanico in attività tra 400 mila e 150 mila anni fa. Non ha isole, ma in località "La Marmotta" sono stati rinvenuti insediamenti neolitici risalenti al 5000 a.C.

Lago di Martignano

Anch'esso nel territorio laziale, in provincia di Roma, è profondo al massimo 60 metri ed era già conosciuto al tempo dei romani che lo frequentavano per villeggiatura e per attingere l'acqua che era trasportata dagli acquedotti. Non ha strade perimetrali, né centri abitati sulle sue rive.

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Lago di Martignano.

Lago di Vico

Si trova in provincia di Viterbo e ha avuto origine circa 100.000 anni fa. È circondato dai Monti Cimini. Alla fine del periodo eruttivo, circa 80 mila anni fa, le acque di falda e quelle meteoriche portarono al riempimento della caldera. Ha una superficie di 12 km²; inizialmente aveva un’estensione maggiore, ma gli Etruschi o forse i Romani ne abbassarono il livello di circa 20 metri costruendo un canale artificiale sotterraneo, per ricavare terreno coltivabile.

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Lago di Vico.

Lago Albano

Si trova nell'area dei Castelli Romani, in provincia di Roma. L’attività eruttiva è cessata o in stato di quiescenza da millenni. Alcuni recenti studi hanno confermato la presenza di eruzioni avvenute circa 5000 anni fa. Fenomeni di ribollimento e tracimazione del lago si sono protratti invece fino ad epoca romana. Oggi è ancora possibile registrare fenomeni vulcanici sia pure di entità modesta, emanazioni gassose tossiche, deformazioni del suolo e frequenti piccoli terremoti spesso in sciami.

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Lago Albano.

 Lago di Nemi

Si trova a sud di Roma. Ha caratteristiche simili al Lago Albano anche se è molto più piccolo. Il lago di Nemi è l'unico lago italiano in cui vive il pesce re, specie sudamericana introdotta per favorire la pesca.

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Lago di Nemi.

Lago D'Averno

Spostandosi più a Sud, in Campania, si trova il Lago D'Averno, vicino a Napoli e ai Campi Flegrei. Il lago presenta la caratteristica forma ellittica e raggiunge una profondità massima di poco più di 30 metri. Averno nell'antichità era anche sinonimo di Inferno, infatti Virgilio nel VI libro dell'Eneide ne parla come dell' ingresso agli Inferi.

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Lago D’Averno.
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