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3 Settembre 2023
18:30

I 5 terremoti più forti di sempre in Italia

Il nostro Paese, negli ultimi 2500 anni, è stato interessato da più di 30.000 eventi sismici di media e forte intensità, dei quali circa 560 di intensità uguale o superiore all’ottavo grado della scala Mercalli. Ma quali sono stati i più forti della storia d'Italia?

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I 5 terremoti più forti di sempre in Italia
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L’Italia è un Paese ad elevata sismicità, caratterizzato da aree nelle quali i terremoti avvengono spesso ma sono di bassa energia – come ad esempio l’area dei Colli Albani a Sud di Roma, l'area vesuviana o l'area etnea. In altre zone invece i terremoti avvengono più raramente ma sono di elevata energia, come ad esempio l’appennino calabro e la Sicilia orientale. Le informazioni fanno riferimento al database dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

Andiamo a scoprire quali sono i 5 terremoti storici più forti di sempre in epoca strumentale, cioè quando già era possibile registrare un terremoto con strumenti appositi, che hanno interessato la penisola italiana, da quello con magnitudo minore a quello più grande – per farlo verrà utilizzata come scala di riferimento la magnitudo Richter che calcola la potenza effettiva di un sisma.

5. 1976, Mw 6.5 – Terremoto del Friuli Venezia Giulia 

Il terremoto del Friuli avvenne il 6 maggio 1976, la scossa raggiunse una magnitudo di 6,4 sulla scala Richter. L’epicentro fu nella zona a nord di Udine, ma i comuni coinvolti furono 111, divisi tra disastrati, gravemente danneggiati e danneggiati. Le scosse si avvertirono in tutto il nord Italia. Furono distrutte 19 mila abitazioni e centomila persone furono costrette ad abbandonare le loro case. Il terremoto fu avvertito in tutta Italia e nel corso dell'anno furono avvertite altre quattrocento scosse, di cui due molto forti l’11 e il 15 settembre. A causa del terremoto morirono 990 persone.

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4. 1980, Mw 6.9 Terremoto della Campania e Basilicata 

Il terremoto che coinvolse la Campania e la Basilicata, conosciuto anche come terremoto dell'Irpinia, avvenne il 23 novembre 1980, ebbe una magnitudo di 6,9, con epicentro nelle zone interne dell’Appennino tra Campania e Basilicata, in particolare nelle provincie di Potenza e di Salerno. Il sisma dell’Irpinia, avvenuto alle 19.34, colpì in tutto una superficie di 17 mila chilometri quadrati e coinvolse sei milioni di persone. Le scosse distrussero quasi completamente 31 paesi e 362 mila abitazioni; provocarono 2.735 morti e novemila feriti e 394 mila persone rimasero senza casa.

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3. 1783, Mw 7 – Terremoto della Calabria meridionale

Il terremoto della Calabria meridionale, conosciuto anche come terremoto di Reggio e Messina, avvenuto il 5 febbraio 1783 alle ore 12 fu la più grande catastrofe che colpì il Mezzogiorno nel diciottesimo secolo. Fra il 5 ed il 7 febbraio furono contate ben 949 scosse alle quali seguì alle ore 20 del 7 febbraio una nuova scossa di magnitudo 6.7 con epicentro nell'attuale comune di Soriano Calabro. Nel mese successivo, si susseguirono scosse di intensità sempre decrescente, ma le più forti furono quelle del 1º marzo 1783, di magnitudo 5.9 con epicentro nel territorio di Polia, e quella ancora più forte del 28 marzo, di magnitudo 7 con epicentro fra i comuni di Borgia e Girifalco. Il numero dei morti è stimato intorno alle 50.000 persone e i danni furono incalcolabili.

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2. 1857, Mw 7.1 – Terremoto della Basilicata

Il terremoto della Basilicata, avvenuto il 16 dicembre 1857 alle ore 21:15 con una magnitudo 7.1, devastò l'omonima regione e in particolar modo la Val d'Agri, provocando diverse migliaia di vittime; solo a Montemurro, il centro più colpito dal sisma, i morti furono tra i 3000 e i 4000, su una popolazione totale di circa 7.500 persone. Secondo i dati ufficiali pubblicati in una relazione del Ministero dell'Interno, solo in Basilicata morirono 9257 persone, su un totale di circa 11.000 vittime.

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1. 1908, Mw 7.1 – Terremoto di Messina

Il terremoto di Messina, conosciuto anche come terremoto Calabro-Siculo, avvenuto il 28 dicembre 1908 alle 4:20, è considerato uno degli eventi sismici più catastrofici del XX secolo. Con una magnitudo di 7,1, accadde alle ore 5:20 del 28 dicembre 1908 e danneggiò gravemente le città di Messina e Reggio Calabria nell'arco di 37 secondi. Metà della popolazione della città siciliana e un terzo di quella della città calabrese perse la vita. Secondo l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il terremoto è stato causato da una grande faglia normale o diretta situata principalmente al largo dello Stretto di Messina.

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Terremoti in Italia in epoca pre-strumentale

In Italia due dei più devastanti terremoti risalgono in realtà all'epoca pre-strumentale, ovvero si riferiscono a eventi sismici precedenti alla comparsa di strumentazioni adibite alla registrazione dei terremoti, andiamo a scoprire quali sono:

1456, Mw stimata 7.2 – Terremoto dell’Appennino centro-meridionale

Il terremoto dell' appennino centro-meridionale, avvenuto il 5 dicembre 1456 con una magnitudo stimata di 7.2, è spesso considerato come il terremoto più forte registrato in Italia durante il secondo millennio, in virtù dei suoi effetti distruttivi e micidiali estesi a gran parte dell'Italia centrale e meridionale. Nonostante permangano alcuni margini di incertezza, si ritiene plausibile che l'epicentro del sisma, verificatosi alle 3 del mattino e avvertito in Toscana e Sicilia, fosse localizzato nel distretto sismico dell'Irpinia. La lunga successione sismica devastò interamente 5 regioni italiane tra cui Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata mentre altre 2 furono parzialmente danneggiate cioè settore est del Lazio e settore nord della Calabria. È stato stimato che le vittime del terremoto furono tra le 20 e le 30 mila.

1693, Mw stimata 7.3 – Terremoto della Sicilia orientale

Il terremoto della Sicilia orientale, conosciuto anche come terremoto della val di Noto, avvenuto l’11 Gennaio del 1693 alle ore 11:30 con una magnitudo stimata pari a 7.3, è considerato il terremoto più forte mai registrato nell'intero territorio italiano. Risulta inoltre essere il ventitreesimo terremoto più disastroso della storia dell'umanità, almeno tra quelli storicamente accertati. L'evento sismico provocò la distruzione totale di oltre 45 centri abitati, interessando una superficie di circa 5.600 km² , causando un numero complessivo di circa 60.000 vittime. Fu, fra l'altro, seguito da un maremoto che colpì le coste ioniche della Sicilia e lo Stretto di Messina e, probabilmente, secondo alcune simulazioni, interessò anche le Isole Eolie.

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