0 risultati
video suggerito
video suggerito
2 Ottobre 2025
13:45

Il 4 ottobre 2026 torna la festa nazionale di San Francesco: cosa cambia e perché era stata abolita

Il 4 ottobre, giorno di San Francesco d'Assisi, sarà di nuovo una festa nazionale: dopo il sì definitivo del Senato, la nuova festività sarà effettiva dal 2026, in occasione dell'800esimo anniversario della morte del santo. Era stata abolita nel 1977 per ragioni di “produttività”.

462 condivisioni
Il 4 ottobre 2026 torna la festa nazionale di San Francesco: cosa cambia e perché era stata abolita
san francesco

Il 4 ottobre, giorno di San Francesco, è di nuovo festa nazionale: dopo essere stata abolita nel 1977 in quanto non ritenuta essenziale e declassata a solennità civile, il Senato ha dato il via libera ufficiale alla sua reintroduzione, portando così il numero delle feste nazionali italiane da 11 a 12. La nuova festività sarà effettiva a partire dal 2026, anno in cui si celebrano gli 800 anni dalla morte del santo Patrono d'Italia. Il prossimo anno, in realtà, il 4 ottobre cadrà di domenica, già considerato giorno festivo: si dovrà quindi aspettare fino al 2027 per vedere in calendario un nuovo giorno contrassegnato in rosso.

Secondo la relazione tecnica presenta in Parlamento, per la nuova festività saranno stanziati 10,6 milioni di euro, utilizzati per coprire le spese dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, finanziare gli stipendi dei lavoratori del servizio sanitario nazionale (che riceveranno una maggiorazione trattandosi di un giorno festivo) e pagare le ore extra che dovranno svolgere i membri delle Forze dell'Ordine.

San Francesco d’Assisi torna una festa nazionale dal 4 ottobre: cosa cambia e da quando

Il 4 ottobre entrerà a far parte di questa lista a partire dal 2026: l'anno prossimo, tuttavia, il giorno di San Francesco cade di domenica, motivo per il quale bisognerà aspettare fino al 2027 prima di trovare nel calendario una nuova giornata contrassegnata in rosso.

Secondo il disegno di legge approvato in Senato, il 4 ottobre sarà inoltre considerato “Giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse”.

Dal 2026, a cambiare sarà innanzitutto il numero delle feste nazionali, ossia quelle contrassegnate in rosso nel calendario: al momento, lo Stato italiano riconosce 11 giorni festivi (destinati a salire a 12). In particolare, si tratta di:

A queste ci sono da aggiungere anche tutte le domeniche e le festività locali per il Santo Patrono di ogni città.

Perché la festività di Francesco d’Assisi era stata abolita e i costi per la reintroduzione

In realtà, il 4 ottobre era di fatto considerato come una festa nazionale fino al 1977, anno in cui il Governo Italiano decise di eliminare alcune festività non considerate essenziali per ragioni di “produttività”. La legge 54 del 1977, tra l'altro, abolì persino l'Epifania (6 gennaio – poi ripristinata nel 1985), oltre al giorno di San Giuseppe (19 marzo), l'Ascensione (40 giorni dopo la Pasqua), il Corpus Domini (60 giorni dopo la Pasqua) e il giorno di San Pietro e Paolo (29 giugno).

Chiaramente, trattandosi di una festività nazionale, anche i dipendenti che lavorano nel settore privato avranno diritto a un giorno festivo in più, retribuito al pari di un giorno lavorativo: per chi dovrà comunque lavorare, invece, è prevista una maggiorazione dello stipendio in base a quanto previsto dal CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) del proprio settore.

Per coprire i costi della nuova festa nazionale, la relazione tecnica presentata in Parlamento prevede lo stanziamento di 10,6 milioni di euro per le finanziare le retribuzioni extra: 8,7 milioni saranno destinati ai lavoratori del servizio sanitario nazionale, mentre 1,8 milioni di euro andranno per le ore extra di lavoro per Polizia, Forze Armate e Vigili del Fuoco.

Quando è stato proclamato Santo Patrono d'Italia

Francesco d’Assisi, nato nel 1181 e morto nel 1226, è stato un religioso e poeta italiano, santificato nel 1228 dalla Chiesa cattolica. Si spogliò di tutte le sue ricchezze per seguire un ideale di vita pauperistico e fondò l’Ordine dei frati minori: anche per questo, è spesso noto come “il poverello” di Assisi. San Francesco fu anche un autore di testi letterari: le regole dell’ordine, alcune lettere e varie preghiere e lodi del Signore. Ma la sua opera più famosa è sicuramente il Cantico delle creature (detta anche Cantico di frate Sole e sorella Luna), considerata la prima opera della letteratura italiana.

Nel 1939, il papa Pio XII lo ha proclamato patrono d’Italia (proprio perché il suo Cantico lo rende uno dei padri della lingua e della letteratura italiane) insieme a Caterina da Siena e nel 2013 Jorge Mario Bergoglio, eletto papa, ha scelto di chiamarsi Francesco in onore del santo. Nel 2026 ricorrono gli 800 anni dalla sua morte, motivo per il quale la festività nazionale sarà introdotta a partire dal prossimo anno.

Fonti
Gazzetta Ufficiale Camera dei Deputati Governo Italiano
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views