Lunedì 16 ottobre 2023 la NATO ha dato il via all'esercitazione nucleare “Steadfast Noon”, letteralmente “Mezzogiorno Risoluto”, che durerà fino al 26 ottobre. Si tratta di un'attività addestrativa di routine che si svolge annualmente da oltre un decennio, il cui scopo principale è addestrare i piloti al trasporto aereo delle armi nucleari in possesso dai vari assetti militari degli alleati NATO, con scopo di deterrenza. L'esercitazione riguarda solo le manovre e verrà effettuata senza alcuna arma. Steadfast Noon 2023 vedrà la partecipazione di 13 Paesi fra gli alleati e di 60 velivoli differenti, per funzioni ed equipaggiamento. Ogni anno è un diverso Paese NATO a ospitare quest’esercitazione, e quest’anno i voli di addestramento si svolgeranno sopra Italia, Croazia e Mar Mediterraneo. L'edizione 2023 di Steadfast Noon ha avuto inizio con il decollo di un F-16 statunitense dalla base aerea di Aviano, in Friuli-Venezia Giulia.
Dove e quando avverrà l'esercitazione Steadfast Noon
Nel nostro Paese le aree operative per le attività di volo saranno sopra il Mar Tirreno. Sono stati attivati corridoi di transito a partire dalle basi aeree di Aviano (PN), Ghedi (BS), Amendola (FG), Gioia del Colle (BA) e Trapani. Il 17 e il 23 ottobre i voli avverranno nella fascia oraria 11:00-16:00, il 19 e 24 ottobre in orario 12:00-17:00, il 26 ottobre dalle 10:00 alle 15:00.
Come già detto, l'esercitazione coinvolgerà aerei da combattimento in grado di trasportare testate nucleari, ma non prevederà l'utilizzo di ordigni reali. Essa non è in alcun modo legata agli eventi mondiali in atto e per la maggior parte si svolgerà ad almeno 1.000 km dai confini della Russia. Le manovre previste dall’esercitazione coinvolgeranno 13 Paesi alleati e un mix di tipologie di aerei, tra cui caccia avanzati e bombardieri americani B-52 Stratofortress (bombardiere strategico statunitense a lungo raggio) che arriveranno dagli Stati Uniti. Prenderanno parte alla missione di addestramento anche jet convenzionali e aerei di sorveglianza e rifornimento.
Lo Strategic Concept della NATO e l'importanza della deterrenza nucleare
Partiamo dalle dichiarazioni del Segretario Generale della NATO Jens Stoltenbrerg: «La nostra esercitazione contribuirà a garantire la credibilità, l'efficacia e la sicurezza del nostro deterrente nucleare». E veniamo alla prima parola chiave del nuovo Concetto Strategico della NATO, che è per l'appunto “deterrenza nucleare”.
I tre compiti principali dell’Alleanza Atlantica sono infatti la deterrenza e la difesa, la prevenzione e la gestione delle crisi e la sicurezza cooperativa. Lo Strategic Concept della NATO è un documento chiave per l’Alleanza, che definisce le sfide di sicurezza che gli alleati dovranno affrontare e delinea i compiti politici e militari che essi svolgeranno per affrontarle. Esso viene rivisto e aggiornato regolarmente e dalla fine della Guerra Fredda è stato aggiornato circa ogni 10 anni. Il precedente Strategic Concept è stato adottato al Vertice NATO di Lisbona nel 2010, mentre la versione attuale è entrata in vigore con il Vertice di Madrid del 29-30 giugno 2022.
Il nuovo Strategic Concept ha identificato la deterrenza e la difesa come la priorità numero uno dell'Alleanza, rispetto agli altri compiti fondamentali. A riguardo Stoltenbrerg ha chiarito: «Lo scopo fondamentale dell’arsenale nucleare NATO è quello di preservare la pace, prevenire la coercizione e scoraggiare l'aggressione» ai Paesi alleati, specificando che «finché esisteranno le armi nucleari, la NATO rimarrà un'alleanza nucleare». Nel complesso quadro geopolitico di cui il mondo è testimone, l’esercitazione di fatto «invia il chiaro messaggio che la NATO proteggerà e difenderà tutti i suoi alleati».
La dotazione nucleare della NATO
Gli unici stati membri della NATO che dispongono di un arsenale nucleare proprio sono gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia. Oltre a questi Paesi, in base all’accordo di condivisione nucleare della NATO, un certo numero di bombe nucleari B61 sono ospitate in Belgio, Germania, Italia e Paesi Bassi. In termini quantitativi la potenza nucleare europea dovrebbe ammontare a un centinaio di ordigni, conteggiando anche la Turchia che però non fa parte del suddetto accordo NATO.