Spesso quando compriamo un gioiello ci capita di leggere la classica scritta con il numero 925. Altre volte troviamo la dicitura argento sterling. Se andiamo su una fascia di prezzo più alta possiamo trovare l'argento rodiato, mentre in una fascia molto più bassa ci capiterà di trovare le placcature in argento (silver plated).
Cosa significano tutti questi nomi? Banalmente, non tutti i gioielli in argento sono solamente in argento. Questo metallo si trova sempre in lega e quindi può essere più o meno puro.
La differenza tra argento 925 e sterling
Si tratta di una lega costituita al 92,5% di argento puro e dal 7,5% di altri metalli, generalmente rame. È quindi di un mix di metalli, di cui argento nella stragrande maggioranza.
L'aggiunta di un metallo come il rame rende l'argento più resistente e più lavorabile, migliorandone le prestazioni. E la tipologia 925 è la migliore per la produzione di gioielli.
L'argento 925 è anche conosciuto come argento sterling o argento sterlina – quindi sono la stessa cosa! Il nome "sterlina" deriva dall'espressione "pound of sterling silver", che indicava una moneta del peso di "una libbra di argento sterling". Prima infatti la moneta inglese era realizzata nell'argento più puro, ma dal 1158 il re Enrico II ne fece coniare una variante meno nobile, proprio in argento 925. Da lì, il nome.
Quindi esistono anche altre leghe di argento?
Certamente. Abbiamo l'argento 925 ma anche l'argento 900, l'835 e l'800, rispettivamente con il 90%, 83,5% e 80% di argento nella lega. Più è bassa la quota di argento, più scende il suo valore economico.
Il 925 è l'argento più usato proprio per le sue proprietà meccaniche: lo troviamo anche nella produzione di posate o vasellame.
Il 900 è più utilizzato per monete, medaglie e altri oggetti ornamentali; infatti è conosciuto come argento da conio. La tipologia 800 è più utilizzata per servizi di posate e per l'oggettistica.
In Italia lo standard minimo fissato per legge per le leghe in argento è 800 millesimi, ovvero su 1.000 parti 800 devono essere per forza in argento (D.lgs. n. 251, 1999).
Invece l'argento 999 lo troviamo solo in lingotti o in qualche opera d'arte o gioiello particolare, perché il materiale risulta morbido ed è difficile dargli una forma.
L'argento puro al 100% non esiste. Il 999 rappresenta la massima caratura possibile. Tutto normale: persino l'oro 24 carati in realtà contiene il 99,9% di oro, non il 100%!
L'argento rodiato
Si tratta di un argento che ha come base il 925 ma che aggiunge sopra un sottile strato di rodio. Il rodio è un materiale prezioso che appartiene alla famiglia del platino. Uno strato di questo materiale conferisce all'argento l'effetto specchio, un colore leggermente più scuro e una finitura super lucida.
L'argento rodiato è ancora più durevole del semplice 925 e resiste meglio a graffi ma anche all'appannamento (che altro non è che il modo in cui corrode l'argento). Si usa spesso per orologi e oggetti di lusso. Un difetto è che la rodiatura con il tempo può usurarsi e andrebbe quindi restaurata.
In realtà il rodio si usa anche per ricoprire l'oro e farlo diventare oro bianco, alzandone addirittura il valore! Il suo prezzo infatti è di 260.42 €/g, contro il prezzo dell'oro 24kt a 60.27 €/g (Berkem, quot. media aprile 2023).
La tecnica della placcatura
L'argento rodiato è un perfetto esempio di materiale nobile (il rodio) che viene usato per ricoprire un prodotto meno nobile (argento 925). Questa tecnica è chiamata rodiatura ed è un processo di placcatura. Placcato significa coperto: alcuni materiali meno pregiati possono essere placcati da materiali pregiati.
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Il processo rientra nella categoria delle tecniche di galvanizzazione e funziona per elettrolisi.
E che significa?
Semplificando, è presente un bagno di acqua e altre sostanze nel quale vengono immersi i pezzi da ricoprire e un blocco di metallo nobile. In questa soluzione viene fatta scorrere la corrente e il metallo prezioso si stacca dal suo blocco e si deposita sulla superficie dell'oggetto da ricoprire creando un sottile strato, come una pellicola superficiale. Quindi il prodotto sembra in un certo materiale ma non lo è!
La placcatura in argento
Il processo appena visto è molto utilizzato per ricoprire oggetti in qualsiasi metallo con una patina di argento, per farli sembrare nobili. Sono i cosiddetti placcati in argento. Gli oggetti non nobili ma placcati in argento hanno solo una piccola patina superficiale in argento! Ecco perché costano molto di meno.
Uno dei materiali che viene argentato più spesso è l'alpacca, un composto di rame, zinco e nichel. Si pensi che l'alpacca viene anche chiamata argentone, mentre la sua versione placcata in argento è conosciuta come argento cinese.
Chiaramente riconosciamo il placcato argento dal fatto che costa molto di meno di un argento 925. Inoltre per legge su un oggetto in argento si deve indicare il grado di purezza in millesimi della lega (D.lgs. n. 251, 1999).
Se vi hanno venduto un gioiello in argento ma non è marchiato 925 non significa che vi hanno per forza truffati. In alcuni casi gli oggetti troppo fragili o smaltati o importati possono essere esentati dall’obbligo del marchio (D.lgs. n. 251, 1999).
Ad esempio, se compriamo l'argento in altri paesi possiamo trovare anche altri simboli caratteristici (spesso legati al produttore).
Se sulla superficie del nostro prodotto è impressa una dicitura come Sheffield oppure Silver Plated il materiale è argentato galvanicamente.
Invece se avete qualche dubbio tra argento e acciaio usate una calamita: se il gioiello ne è attratto è in acciaio!
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