Siamo in Ontario, in Canada, su Silver Islet, una piccola isola rocciosa del Lago Superiore. Nella seconda metà dell’Ottocento, su quest'isola c’è molto fermento. Il motivo di tanto interesse per una piccola sporgenza rocciosa è nascosto sotto la sua superficie: Silver Islet ospita una ricchissima vena d’argento. I minatori hanno scavato una miniera profonda centinaia di metri per estrarre il metallo, reso ancora più prezioso dal periodo in cui ci troviamo, quello della corsa all’argento. All’epoca la miniera di Silver Islet era considerata la più ricca d’argento nel mondo. La sua fama, però, è destinata a spegnersi prima del previsto: sarà la natura a riprendersi ciò che le appartiene.
L'inizio dell'estrazione su Silver Islet
Tutto ha inizio nel 1868, quando la Montreal Mining Company scopre una vena d’argento in un’isola rocciosa estesa soltanto 50 m2, che emerge dal Lago Superiore per circa 2,5 m. Si tratta di un giacimento potenzialmente molto redditizio, ma sfruttarlo non è così semplice. Le acque del lago, il più esteso bacino d’acqua dolce del mondo, in pochi minuti possono diventare impetuose come quelle dell’oceano. Questo rende molto complicato scavare una miniera che si spinga in profondità sotto la superficie dell’acqua e renderla operativa.
Per farlo, bisogna trovare il modo di proteggere l’isola dall’invasione delle onde. La Montreal Mining Company giudica questo compito un “incubo ingegneristico” e nel 1870 decide di vendere la concessione mineraria alla Silver Islet Mining Company per 225.000 dollari. Gli ingegneri della nuova compagnia trovano la soluzione: costruire intorno all’isola barriere frangiflutti di legno e utilizzare pompe che portino via l’acqua che si deposita nella miniera.
In pochi anni lo scavo raggiunge una profondità di 384 m. Gli scarti rocciosi prodotti vengono accumulati intorno all’isola in modo da ampliarne la superficie, che nel tempo diventa dieci volte più estesa rispetto a quella di partenza.
L’estrazione dell’argento
La miniera è molto stretta, costituita da un pozzo principale che si estende in profondità attraverso la vena d’argento e da cui si dipartono numerosi livelli orizzontali. Qui l’argento è presente sia allo stato nativo, per esempio sotto forma di filamenti o lamine, sia combinato con altri elementi a formare minerali come l’argentite.
Il materiale estratto viene spostato lungo binari di acciaio tramite carrelli e poi frantumato e sottoposto a getti d'acqua per separare l'argento dal resto della roccia. Una volta sistemato in sacchi e barili, l'argento viene spedito per essere fuso.
Estrarre argento sotto il Lago Superiore si rivela da subito piuttosto pericoloso. I minatori raggiungono i livelli muovendosi su una ripida scala lungo il pozzo principale e sono continuamente minacciati dagli allagamenti. Le barriere non sono sufficienti a fermare le onde: in più occasioni le tempeste le danneggiano, costringendo i minatori a ricostruirle.
La fine della miniera di Silver Islet
Nel 1878, quando ormai una buona parte dell'argento del giacimento è stato estratto, viene scoperta una seconda vena. L'estrazione quindi prosegue, finché nel 1884 accade qualcosa: una violenta tempesta si abbatte su Silver Islet impedendo l'arrivo di un carico di carbone necessario a mettere in funzione le pompe che portano via l’acqua dalla miniera. Senza le pompe, la miniera viene completamente allagata e i lavori si interrompono non temporaneamente, ma per sempre.
Ci si potrebbe chiedere il perché di questa fine improvvisa. Se da una parte sarebbe stato possibile riprendere l’estrazione, dall’altra due fattori non lo rendevano conveniente: il prezzo dell’argento stava scendendo e il minerale di migliore qualità era già stato estratto. In sedici anni la miniera aveva fruttato più di 3 milioni di dollari in argento!
Oggi a Silver Islet restano gli edifici del piccolo insediamento costruito per ospitare i minatori. Sotto la superficie dell'acqua, quando il lago è calmo, sono visibili le tracce dell'attività mineraria. Ma non è tutto: più in profondità è probabile che si trovi ancora una certa quantità d'argento, anche se nessuno ha più sfidato le acque del lago per tentare di recuperarla.
Se siete interessati all'estrazione mineraria, ecco un video che abbiamo realizzato in merito al più grande giacimento italiano di titanio: