Il platino: cos’è, estrazione, valore e usi di questo metallo prezioso

Se avete sentito spesso parlare di platino ma non sapete nello specifico cos'è, da dove si estrae e quali sono i suoi usi questo è l'articolo che fa per voi.

Caratteristiche e proprietà del platino

Il platino (Pt) è un elemento chimico il cui nome deriva da plata/platina in spagnolo si traduce come "falso argento". È un metallo di transizione con numero atomico 78 e lo si può trovare nella tavola periodica tra iridio (Ir) e oro (Au). Da puro il suo colore è colore bianco-argenteo ed è duttile e malleabile, di facile lavorazione, con un punto di fusione che si aggira attorno ai 1769°C. La sua densità è di 21,46 g/cm³: pensate che un cubo in platino con spigolo di 15 cm di pesa poco più di 72 kg, più o meno quanto una persona.
Lo si trova in natura associato ad altri metalli del suo gruppo (come rodio, palladio, iridio, rutenio e osmio) ma anche a ferro, rame e più raramente oro, nichel, mercurio e manganese, ed è considerato un metallo nobile. Potremmo dire essere un metallo relativamente "recente": è stato scoperto nel 1735, anche se era già noto alle popolazioni indigene pre-colombiane ancor prima dell'arrivo degli europei.

Il platino a temperatura ambiente è quasi totalmente inerte da un punto di vista chimico e resiste all'attacco di acidi, basi e sali. Una delle poche cose che lo attacca è l'acqua regia (un mix di acido nitrico e cloridrico), così come alcuni reagenti forti ad alte temperature.

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Di Stefano Gandelli

Differenza tra platino e oro bianco

L'oro bianco è una lega formata da una combinazione di oro con altri metalli (come palladio). La giusta proporzione tra elementi gli conferisce una lucentezza biancastra simile al platino, che può essere accentuata da una finitura in rodio. Oltre ad essere diversi da un punto di vista chimico, oro bianco e platino hanno proprietà diverse e seguono processi di estrazione e lavorazione differenti, il che ne fa variare il prezzo. Il platino è più raro e resistente dell'oro e ha inoltre una durezza maggiore.

Estrazione e giacimenti di platino

Il platino è un metallo piuttosto raro e, al mondo, non sono poi molti i giacimenti che si occupano della sua produzione. Ma come sono fatti questi giacimenti?
Molti giacimenti di platino economicamente sostenibili si trovano sotto forma di intrusioni stratificate all'interno di sottili strati di rocce silicatiche. In altre parole, si tratta di rocce magmatiche che tendono a formare dei livelli sovrapposti gli uni agli altri contenenti solfuri arricchiti in metalli nobili. Perché formano dei livelli sovrapposti? La risposta non è certa, ma questo processo molto probabilmente è legato ad un discorso di immiscibilità tra i magmi quando ancora le rocce dovevano formarsi.
Ad ogni modo, il concetto chiave è che alcuni di questi livelli sono stati in grado di concentrare quantità di platino sufficientemente alte da renderne l'estrazione molto vantaggiosa. Un esempio tipico è quello del Bushveld Complex, in Sudafrica: qui esistono dei livelli (come il cosiddetto "Merensky Reef") che vengono estratti proprio per ottenerne il platino.
A onor del vero, esistono anche altre tipologie di giacimento magmatico, ma diciamo che questa è una tra le più rilevanti.

Un'altra fetta della produzione è invece legata a depositi placer, cioè depositi sedimentari che si originano in seguito all'accumulo di sabbie e frammenti di roccia ricchi di platino, oppure dalla lavorazione di scarti minerari di altri metalli, come oro e rame.
I maggiori giacimenti di platino si trovano in Sud Africa, Canada, Colombia, Sud America, Alaska e Monti Urali.

Perché il platino è prezioso?

Ciò che rende prezioso il platino sono la sua rarità, le sue proprietà e i costi di estrazione. Questo elemento ha un'abbondanza nella crosta terrestre stimata in 0.005 parti per milione (Haynes, 2016). Nel 2021 il prezzo globale medio del platino è stato stimato a 1.105 dollari americani per oncia troy, all'incirca 35 dollari al grammo.

Gli usi del platino

Essendo un metallo facilmente lavorabile e quasi inattaccabile il platino è usato in numerose applicazioni:

• in oreficeria (gioielli e ornamenti);
• in odontotecnica;
• nella costruzione di macchinari di laboratorio;
• in ambito farmaceutico e biomedico (nanoparticelle, terapia tumorale e antimicrobica);
• per applicazioni mediche e chirurgiche (pacemaker ecc.);
• in elettronica (hard disk e apparecchiature);
• in elettrotecnica (contatti elettrici, elettrodi, resistenze, termocoppie);
• per la creazione di magneti;
• per la creazione di monete;
• nella datazione di rocce e meteoriti;
• come convertitori catalitici e catalizzatori.

Uno degli usi più comuni del platino è certamente legato al funzionamento della marmitta catalitica dei veicoli. Se ne sente parlare spesso, anche ai telegiornali, ma di cosa si tratta esattamente? Le marmitte catalitiche, concettualmente, funzionano come un filtro: il loro compito è quello di trasformare le emissioni di idrocarburi, NO_x e monossido di carbonio in gas meno impattanti sulla salute umana, come CO₂, N₂ e vapore acqueo.
Questa ovviamente è una semplificazione: esistono marmitte catalitiche diverse per diesel, benzina GPL e metano, ciascuna in grado di intervenire su certe tipologie di gas. Come idea di base, però, c'è sempre quella di ridurre l'impatto dello scarico delle nostre automobili.

Giusto una curiosità: per la costruzione del chilogrammo standard è stata utilizzata una lega al 90% platino e 10% iridio. Questi oggetti sono stati utilizzati come riferimento fino al 2019, quando si è deciso di basare la misura sulla costante di Plank.

Bibliografia
Platinum – PubChem, National Library of Medicine
Haynes, William M. "Abundance of Elements in the Earth's Crust and in the Sea." CRC Handbook of Chemistry and Physics, 95th edition, Internet Version (2016).