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2 Ottobre 2023
16:46

Avvistato a 2665 metri di profondità un “polpo Dumbo”: cosa sappiamo di questo esemplare?

È stato avvistato al largo del Papahānaumokuākea Marine National Monument, al largo delle Hawaii: il Grimpoteuthis è un particolare genere di cefalopode delle profondità oceaniche.

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Avvistato a 2665 metri di profondità un “polpo Dumbo”: cosa sappiamo di questo esemplare?
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Credits: NOAA Okeanos Explorer.

Immaginate di essere un gruppo di scienziati che sta pilotando da remoto un veicolo sottomarino a 2665 metri di profondità negli abissi: è buio pesto e a un certo punto compare davanti allo schermo una figura spettrale con tentacoli tozzi, un paio di grandi occhi e due appendici al lato della testa simili alle orecchie di Dumbo, l’adorabile elefantino della Disney. Tutto questo è successo davvero, al largo del Papahānaumokuākea Marine National Monument (Nordest delle Hawaii), agli studiosi della Ocean Exploration Trust che grazie al ROV Hercules hanno avvistato un Grimpoteuthis – o “polpo Dumbo”, date le appendici cefaliche – mentre galleggiava a 2665 metri di profondità. Cosa sappiamo di questo particolare genere di polpi?

Caratteristiche e adattamenti dei Grimpoteuthis

Gli antenati di questa varietà di cefalopodi Cirrata, adattandosi alle profondità marine più spinte, hanno eliminato molti degli adattamenti tipici dei cefaolopodi per sopravvivere alle acque fredde, buie e all’alta pressione. In questi esemplari, infatti, sono sparite le sacche di inchiostro che i cefalopodi gettano contro i predatori durante la fuga, ed è sparita la colorazione scintillante del mantello data dai cromofori con cui i polpi comunicano tra loro e si mimetizzano. Tutto ciò non è casuale: oltre i 1000 metri di profondità, infatti, la luce solare non arriva, i predatori sono pochi e gli incontri con gli umani sono nulli, quindi non è necessario possedere strumenti di difesa.

I polpi Dumbo popolano gli abissi di tutto il mondo e navigano nell'acqua sbattendo lentamente le appendici simili a orecchie, usando gli otto tentacoli come timone. Il loro mantello contiene una cartilagine interna su cui si inseriscono questa sorta di pinne. Tuttavia, spesso si lasciano trasportare passivamente alla deriva nell'acqua.

Quante specie di polpi Dumbo conosciamo?

Finora sono state scoperte 17 specie appartenenti al genere Grimpoteuthis e non possiamo escludere che ve ne siano molte altre a grandi profondità. Infatti, proprio a causa delle profondità e delle condizioni estreme in cui vivono questi esemplari, è difficile poter stilare una tassonomia esaustiva. In rari casi un essere umano è venuto direttamente a contatto con un individuo di polpo Dumbo e, quando è successo, l’esemplare non era vivo e nemmeno in buone condizioni dato che temperature, esposizione solare e pressione atmosferica della superficie del mare ne degradano i corpi.

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Un esemplare ritrovato di Grimpoteuthis. Credits: Darren Stevens, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons.

Cosa mangiano i Grimpoteuthis?

Non si hanno notizie certe circa la dieta di questi polpi, ma i biologi marini escludono che si possa trattare di predatori particolarmente agili. È anzi probabile che utilizzino i cirri pelosi dei tentacoli per raccogliere dal fondale qualsiasi cosa riescano a trovare.

Ciò limiterebbe le possibilità di consumo del polpo a organismi di dimensioni non superiori a 1-2 millimetri. Tra questi probabilmente figurano molluschi, piccoli crostacei come copepodi, anfipodi e isopodi, bivalvi come le ostriche, lumache e vermi setolosi.

Quando furono osservati per la prima volta?

Il “polpo Dumbo” è stato scoperto per la prima volta durante la spedizione Challenger del 1872-1876 ma il suo genere, Grimpoteuthis, fu descritto solo nel 1932. Il nome fu coniato da Guy Robson, ex curatore del Dipartimento di Zoologia del Museo di Scienze Naturali di Londra.

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Credits: Renaud.marbet, CC BY–SA 4.0, da Wikimedia Commons.

C'è pericolo che si estinguano?

Non sappiamo se il polpo Dumbo è in pericolo di estinzione, come purtroppo succede per tante specie animali marine e terrestri. Tuttavia, anche se la sua vita si svolge negli abissi ricoprendo profondità che vanno dai 628 ai 4838 metri (stando ai dati di diversi avvistamenti), l'attività umana potrebbe comunque avere un impatto negativo su di lui.

Un’attività dannosa per tutte le specie viventi marine è indubbiamente l'estrazione mineraria in profondità. Non solo: in alcune zone molto profonde dell’oceano sono state ritrovate microplastiche derivanti dai rifiuti plastici. Ci sono inoltre problematiche legate all’acidificazione degli oceani dovuta principalmente all'aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera. Se le acque oceaniche diventano più acide, la capacità di molti piccoli organismi di svilupparsi correttamente verrebbe meno, rendendoli vulnerabili sia ai predatori che alle condizioni estreme delle profondità del mare.

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