Il 27 settembre è stato inaugurato il Baltic Pipe, un nuovo gasdotto che collegherà Mare del Nord ed Europa, permettendo di importare fino a 10 miliardi di metri cubi di gas naturale all'anno dalla Norvegia alla Polonia e fino a 3 miliardi dalla Norvegia alla Danimarca. Il progetto ha come obiettivo quello di diversificare le fonti di approvvigionamento del gas europeo, in particolar modo nel settore baltico e centro-orientale dell'Unione. A tal proposito, queste le parole della commissaria europea all'Energia, Kadri Simson:
Il Baltic Pipe è un progetto chiave per la sicurezza dell'approvvigionamento nella regione e il risultato di una politica dell'Ue volta a diversificare le fonti di gas.
Le caratteristiche del Baltic Pipe
Il progetto per il Baltic Pipe ha preso il via nel 2013 ed è costato 267 milioni di euro. Si tratta di un'infrastruttura strategica che si collega ad un altro gasdotto, l'Europipe II, che estrae gas naturale dal Mare del Nord e che ha una capacità annua pari a 25-26 miliardi di metri cubi standard. Il primo tratto del Baltic Pipe consiste di una tratta offshore che approda sul suolo danese in corrispondenza della spiaggia di Blåbjerg. Da lì in poi prosegue onshore, attraversando da parte a parte la Danimarca. Dopo un secondo tratto offhsore il gasdotto raggiunge la Polonia, approdando nel comune di Rewal.
Il Baltic Pipe si rivelerà di fondamentale importanza per Varsavia dal momento che, essendosi rifiutata di pagare il gas russo in rubli, al momento non riceve più metano dal Cremlino. Oltre alla Polonia, in realtà, ne trarranno beneficio anche Repubblica Ceca e Slovacchia.