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19 Dicembre 2025
16:00

Chi è il Siluro, l’enorme pesce d’acqua dolce lungo 2,9m che invade fiumi e laghi del Nord Italia

Il Siluro, originario dell'Europa orientale e dell'Asia occidentale, è un pesce osseo d'acqua dolce introdotto volontariamente nei fiumi e laghi di molti paesi europei dove era naturalmente assente. È altamente invasivo e minaccia i pesci autoctoni essendo un predatore aggressivo, longevo e a crescita rapida.

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Chi è il Siluro, l’enorme pesce d’acqua dolce lungo 2,9m che invade fiumi e laghi del Nord Italia
pesca pesce siluro
In alcune aree è protetto, in altre, soprattutto dove è stato trapiantato, rappresenta un enorme rischio per la biodiversità, nonostante sia molto amato dai pescatori.

Un pesce siluro (Silurus glanis) lungo 2,8 metri e del peso di 68 Kg è stato pescato a ottobre nel Lago di Alserio in Lombardia. Dimensioni da record, ma decisamente non rare per questa specie ittica: infatti a Rybnik, in Polonia, sempre nel 2025, è stato catturato un Siluro lungo 2,92 metri e nel 2023 lungo il fiume Po a Revere in provincia di Mantova, era stato catturato un esemplare di 2,85 metri. Del resto già lo storico Plinio il Vecchio, vissuto fra il 24 e il 79 D.C., paragonava i siluri osservati sul Meno e sul Reno in Germania addirittura a tonni, considerata la loro mole. Le notevoli dimensioni spesso esercitano un fascino su molti pescatori e in alcuni paesi sono apprezzate le sue carni, ecco perché questi enormi pesci predatori, nativi dell’area Est europea e dell’Asia occidentale, in particolare del bacino del Danubio, sono stati introdotti volontariamente in altre zone europee per la pesca sportiva, oramai, hanno invaso le acque lacustri e fluviali dell’Europa occidentale e meridionale. Proliferano nei grandi fiumi come il Po, il Rodano, la Loira e l’Ebro, in ambienti che sono risultati molto favorevoli al loro sviluppo. Più è elevata la temperatura dell’acqua, più è rapida la loro crescita ed ecco perché nei fiumi d’Italia, Spagna e Francia raggiungono dimensioni da record. È un predatore al vertice della catena alimentare d’acqua dolce, è fortemente adattabile, molto prolifico e longevo, dotato di un metabolismo sorprendentemente veloce e, vista la sua voracità, fa strage di pesci e di invertebrati nelle acque in cui vive. Non è pericoloso e non attacca assolutamente l’uomo, ma in alcuni casi qualche persona è stata ferita lievemente a un braccio o a una gamba perché si era avvicinata accidentalmente al maschio durante il periodo di difesa delle uova appena fecondate.

Silurus glanis: caratteristiche e dove abita

Si può dire che l’aspetto e le abitudini lo rendono un soggetto decisamente adatto a un thriller ambientato in un lago o su un fiume, un vero River Monster. Il Silurus glanis è un pesce osseo della famiglia Siluridi, che vive esclusivamente in acqua dolce, in fiumi con portata elevata o nei laghi. Il corpo, che richiama appunto l’aspetto di un siluro, è allungato e si stringe nella parte posteriore, mentre la testa e soprattutto la bocca sono di dimensioni notevoli e decisamente sproporzionate rispetto al resto dell'animale. La pelle è viscida, ricoperta da un abbondante strato di muco protettivo e completamente priva di scaglie.

pesce siluro intero
Un pesce siluro presenta una pelle totalmente priva di scaglie, ma ricoperta da uno strato di muco.

Le mascelle molto sviluppate presentano una fila di dentelli appuntiti adatti a trattenere le prede una volta catturate e anche le branchie sono dotate di un sistema di blocco a rastrelliera per evitare la fuoriuscita delle prede dalle aperture branchiali. Gli occhi sono molto piccoli, ma il siluro utilizza ben poco la vista nelle profondità delle acque, si affida invece all’olfatto e a lunghi barbigli, che in modo simile alle vibrisse (i baffi) del gatto, gli permettono di esplorare l'ambiente e rilevare le prede. L'attività di predazione è prevalentemente notturna, in genere il siluro si avvicina alla preda con uno scatto fulmineo, la afferra con i dentelli appuntiti e poi la ingoia.

In inverno rallenta l’alimentazione e va in una sorta di letargo, quando la temperatura dell’acqua comincia a risalire intorno ai 12 °C riprende le sue attività e comincia a riprodursi quando l’acqua raggiunge una temperatura di circa 20-22°; in Italia il periodo riproduttivo è piuttosto lungo e va da Maggio a Settembre. Una particolarità di questa specie è che il maschio costruisce una sorta di “nido” fra la vegetazione acquatica dove induce la femmina a deporre le uova e poi resta a guardia del nido, tenendo le uova ben ossigenate con i movimenti continui della coda. La femmina può deporre 20-30.000 uova per kg di peso corporeo, quindi, femmine di 60 kg producono oltre 1.000.000 di uova. È un animale anche molto longevo che può superare i 60 anni di età e nonostante le sue dimensioni non è pericoloso per l'uomo.

Alimentazione del predatore famelico d'acqua dolce

La dieta varia in base alla taglia: i giovani si alimentano di zooplancton, all’aumentare delle dimensioni si passa al consumo di larve di insetti, crostacei e molluschi. Gli esemplari adulti sono ittiofagi (cioè si cibano di pesce) e a volte arrivano a predare anche uccelli, anfibi e rettili. Sono stati documentati casi di siluri che si avvicinano alle rive dei laghi per cacciare piccioni. È noto anche qualche fenomeno di cannibalismo. Con una tecnica molto particolare, spesso i siluri si radunano a ridosso di dighe e di opere di presa per aprire la bocca e ingurgitare enormi quantità di pesce che arrivano sotto gli sbarramenti. Predano, tra l'altro, le anguille ormai ad elevato rischio di estinzione.

pesce siluro

Com'è arrivato in Europa e quanto si è diffusa la specie invasiva

Questo pesce ha in Europa una distribuzione davvero eterogenea: in alcune aree è raro e tutelato in altre è invasivo e rappresenta una minaccia. Ne sono un esempio, alcuni paesi del suo areale originario, in cui è ormai numericamente rarefatto e addirittura protetto anche per effetto della pressione di pesca; al contrario, nei fiumi dove è stato introdotto, le acque con temperature più elevate e l’assenza di competitori naturali ne hanno favorito la proliferazione. Così succede che in Danimarca, Finlandia, Svezia e Svizzera la specie è a rischio di estinzione, mentre in paesi come la Spagna e l’Italia in cui è stata introdotta sta subendo un’esplosione demografica preoccupante e non senza conseguenze.

Una minaccia per la biodiversità

Un antico detto risalente ai tempi dell’impero romano d’Occidente diceva “ogni pesce è preda di un altro pesce, ma tutti lo sono del siluro”. Oggi in molti fiumi italiani è diventato una vera minaccia per la conservazione delle altre specie ittiche. Non tutti sono d’accordo, tanto che alcuni pescatori sportivi si definiscono veri e propri amici del siluro e, quindi, lo pescano, lo fotografano e poi lo rilasciano in acqua senza considerare i sui effetti deleteri sulle altre specie. Le dimensioni, la longevità, l’accrescimento rapido e la capacità di sfruttare una vasta gamma di prede in habitat diversi lo rendono decisamente un flagello inarrestabile. In Italia, sono attivi da anni complessi programmi per il contenimento numerico di questa specie, ma spesso si tratta di una battaglia che è quasi impossibile vincere.

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