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21 Giugno 2023
15:30

Il Po, seguiamo il corso del fiume più lungo d’Italia, dalla sorgente alla foce

Con un corso di 652 km, il fiume Po è decisamente il fiume più lungo d'Italia. Inoltre ha il bacino idrografico più grande e la portata alla foce maggiore.

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Il Po, seguiamo il corso del fiume più lungo d’Italia, dalla sorgente alla foce
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Il fiume Po (anticamente conosciuto come Eridano) scorre interamente su territorio italiano e si distingue nel nostro paese per essere il fiume dei record. Con i suoi 652 km è il fiume più lungo d'Italia. Scorre in Italia settentrionale dal Piemonte, dove nasce, fino al mare Adriatico, tra Veneto ed Emilia-Romagna, attraversando tutta la pianura Padana. Il suo bacino idrografico, così come la sua portata media, sono i maggiori in Italia; per questo il fiume Po rappresenta un elemento fondamentale per la geografia, l’economia e anche la cultura dei territori in cui scorre. Oggigiorno, tuttavia, l'emergenza siccità pone grossi problemi lungo tutto il suo corso. Vediamo nel dettaglio alcune caratteristiche del fiume Po, dalla sorgente alla foce.

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Carta del fiume Po (credit: NordNordWest)

Sorgente del Po

Il fiume Po nasce sul Monviso, la montagna più alta delle Alpi Cozie, in Piemonte, e più precisamente a Pian del Re, un altipiano che si trova alla quota di 2020 m s.l.m. Il suo nome deriva probabilmente dal latino Padus, termine utilizzato già dagli antichi Romani per indicare alcune specie di alberi presenti sull’altipiano dove il fiume nasce (da cui poi deriva anche il nome della pianura Padana). Pian del Re è situato all’interno del Parco del Monviso e rappresenta un’area particolarmente importante dal punto di vista naturale: grazie alla ricca presenza di acqua questo altipiano ospita una torbiera, che garantisce la vita ad una ricca fauna che necessita di ambienti umidi.

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Fotografia della sorgente del fiume Po (credit: Leo Wehrli)

Il punto ufficiale della sorgente del Po è indicato da un masso che riporta l’iscrizione “Qui nasce il Po”. Da qui, anche grazie ad altre sorgenti nell’area, il Po cresce e scorre veloce verso la Pianura, anche se in questo tratto iniziale è poco più che un torrente.

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Masso con l’iscrizione "Qui Nasce il Po"

La continuazione del corso del Po

Dopo aver lasciato la sorgente sulle montagne, il fiume Po si dirige verso la parte centrale del suo corso, dando forma a un paesaggio in continua evoluzione. Infatti, il fiume non è sempre stato così come lo vediamo ora: ad esempio, alcuni studi dimostrano che tra il Tardoglaciale (18.000 anni fa) e l’Olocene (12.000 anni fa) il Po non passava per la città di Torino, ma a sud della collina di Superga. A seguito del sollevamento di quest’ultima e di alcuni eventi di straripamento del fiume, il corso di quest’ultimo è cambiato assumendo l’aspetto odierno.

Oggi il fiume Po, attraversata Torino da sud a nord, scorre per gran parte dell’Italia settentrionale, attraversando da ovest a est il Piemonte, la Lombardia, l’Emilia-Romagna e il Veneto. Il suo bacino idrografico (cioè l’intera porzione di territorio in cui l’acqua piovana o i corsi d’acqua defluiscono nel Po), invece, è molto più grande: oltre alle regioni già citate, interessa anche Valle d'Aosta, Liguria, Toscana e la Provincia di Trento, per un totale di 71.000 km2, che lo rendono il bacino più grande d’Italia. Nella pianura padana il Po raggiunge portate di notevoli dimensioni e ha un tipico andamento a meandri: in pianura, infatti, l’energia della corrente, quando non si verificano fenomeni di piena, è relativamente bassa e ciò genera una sequenza di curve con raggio molto ampio.

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Vista panoramica della vetta del Monviso, ai cui piedi nasce il Po

Affluenti e importanza del fiume Po

Lungo il suo percorso il fiume Po incontra 141 affluenti, ovvero corsi d’acqua di minore grandezza che sfociano nel Po apportando notevoli quantità d’acqua. Alcuni degli affluenti più importanti sono: in sinistra orografica la Dora Baltea, lo Stura di Lanzo, la Sesia, il Ticino, l’Oglio e il Mincio; in destra la Maira, il Curone, il Secchia e il Panaro. Nella pianura padana il fiume Po attraversa numerose città, tra cui tre capoluoghi di provincia, rappresentando un elemento fondamentale da diversi punti di vista:

  1. Via di comunicazione: il fiume è sempre stato utilizzato come via di comunicazione favorendo i contatti tra le città che ne sono attraversate;
  2. Diversità naturale: il fiume Po, oltre ad ospitare una grande varietà di pesci all’interno del suo corso, agevola lo sviluppo di ambienti umidi, favorevoli a particolari specie sia animali che vegetali;
  3. Economia: il Po ha rappresentato un costante apporto di acqua che ha permesso lo sviluppo del settore primario. Infatti, circa il 41% dell'uso del suolo del bacino del Po è agricolo e, in questo bacino, sono presenti circa 3,1 milioni di bovini (circa il 50% del patrimonio nazionale) e 6 milioni di suini (circa il 65% del patrimonio nazionale).
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Fiume Po nei pressi di Mantova. credit: Giorgio Galeotti

Foce (a delta) del Po

Al confine orientale della pianura Padana, il fiume Po sfocia nel mare Adriatico, tra l’Emilia-Romagna e il Veneto. Arriva alla foce con una portata media di 1.500 metri cubi al secondo, la maggiore portata media registrata da un fiume in Italia. Tuttavia, giungendo da un lungo percorso quasi pianeggiante, arriva alla foce con una grande portata di acqua, ricco di sedimenti e povero di energia: per questo dà forma al delta del Po. Anche il Delta, come il fiume, è in continua evoluzione e, ad oggi, copre un’area di circa 180 km2 di notevole importanza ecologica. Infatti, quest’area rappresenta un’area protetta in cui sono presenti le condizioni adatte ad ospitare numerose specie animali e vegetali.

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Palude all’interno del Delta del Po
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