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Come è stato realizzato l’effetto del bullet time in Matrix per schivare i proiettili

La scena di Matrix in cui Neo schiva i proiettili al rallentatore ha rivoluzionato il cinema. Ma come hanno realizzato quell'effetto? Ecco la spiegazione del bullet time.

5 Aprile 2023
18:30
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Come è stato realizzato l’effetto del bullet time in Matrix per schivare i proiettili
bullet time matrix
Credit: Governo do Estado de São Paulo.

Matrix è stato uno dei film che più ha rivoluzionato l'immaginario fantascientifico dei primi anni 2000. Uscito nel 1999, si è rivelato in pochissimo tempo un grande successo e di tutto il film una scena è rimasta particolarmente impressa nella mente di tutti, quella dove Neo (interpretato da un giovane Keanu Reeves) si piega all'indietro al rallentatore per schivare i proiettili. Questo effetto è stato realizzato tramite un'innovativa tecnica che prende il nome di bullet time, utilizzata per la prima volta in assoluto in questa pellicola. Ma dal punto di vista tecnico, come è stato realizzata?

Cos'è il bullet time?

Il bullet time (talvolta chiamato anche time-slice o effetto Matrix) è un effetto visivo che viene creato usando più telecamere per dare l'impressione di un tempo rallentato o addirittura del tutto fermo. L'effetto è stato ideato da John Gaeta e Manex Visual Effect proprio per il primo film del franchise The Matrix.

La realizzazione del bullet time

Per realizzare questo effetto il soggetto, in questo caso Neo che deve schivare i proiettili, è stato posto su uno sfondo in green screen circondato da 120 fotocamere posizionate a spirale tutto attorno a lui. Quando Neo inizia a piegarsi all'indietro (grazie al supporto di cavi), parte la prima fotocamera e, in rapida successione, iniziano a fare le foto anche tutte le altre. Una volta raccolte tutte le foto e riprodotte in rapida successione quello che si ottiene è l’effetto di un movimento al rallentatore.

Tra l’altro le telecamere sono messe a distanze diverse tra loro, quelle più vicine permettono di ottenere uno slow-motion più lento. A questo punto l’unica cosa che resta da fare è aggiungere digitalmente sia lo sfondo sul green screen che i proiettili.
Lo stesso effetto è stato ripreso anche in altre sequenze del film, come ad esempio in una delle scene iniziali in cui Trinity sta per sferrare un calcio volante ad un agente di polizia.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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