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18 Novembre 2023
8:03

Come fare il pellet in casa: istruzioni per iniziare una piccola produzione fai-da-te

Produrre il pellet a casa è possibile, ma servono un paio di cose: 2 macchine specifiche per lavorare il materiale, lo spazio per posizionarle e il tempo per alimentarle.

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Come fare il pellet in casa: istruzioni per iniziare una piccola produzione fai-da-te
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In genere siamo abituati a comprare il pellet nei classici sacchi di plastica, ma in realtà c'è anche un altro modo per procurarselo. Il pellet per la stufa si può produrre anche in casa! Ecco una piccola guida con consigli per una produzione per uso domestico, dal momento che il pellet fai-da-te non si può vendere. Però ci sono due vantaggi importanti: il risparmio economico e lo sfruttamento del materiale di scarto dei boschi, come ramaglie e legnetti vari.

Che materiale usare per il pellet fai-da-te?

L'idea di produrre il pellet in casa funziona se si utilizza materiale di scarto: piante morte, rami, scarti dell'industria del legno. Il legno può provenire da qualsiasi pianta e si possono anche creare dei mix di specie diverse. In base all'essenza del legno cambieranno alcuni parametri come l'umidità, ma anche la resa stessa del pellet e il potere calorifero, ossia quanto calore produce nella stufa.

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È importante non utilizzare materiali che provengono da vecchi arredi o utensili. Un vecchio tavolo o una sedia rotta non possono trasformarsi in pellet, perché il loro legno viene sempre ricoperto con dei trattamenti superficiali. Se usiamo questi prodotti durante la combustione si sprigionano delle sostanze inquinanti e il pellet stesso non sarebbe proprio l'ideale per la stufa.

La triturazione

La prima cosa da fare per produrre il pellet è triturare il materiale di scarto. Per fare questa cosa serve una macchina apposita: il biotrituratore. Si tratta di una macchina che sminuzza i rami con lame, controlame e martelli, fino a produrre il cosiddetto cippato.

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Interno di un biotrituratore. Credits: Heinz Reutersberg

Esiste anche una variante del biotrituratore: il biocippatore. Lo scopo della macchina è lo stesso (ossia distruggere), solo che il biocippatore parte da materiale di scarto più grande e produce dei pezzetti di legno più grossi (2-3 cm), che dopo vanno comunque triturati.

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Credits: Wild Center

Il risultato finale devono essere dei pezzettini grandi anche meno di 1 cm. Per questo ci si può aiutare anche con dei setacci oppure si può ripassare più volte il materiale nella macchina.
In alcuni biotrituratori ci sono dei meccanismi che permettono di scegliere la grandezza del cippato che si vuole ottenere.
Il processo è quasi istantaneo. Si mettono i rami dentro un grosso imbuto e il legno esce da un altra parte, a pezzettini.
In foto si vede un esempio di biotrituratore, solo che questo è molto grande; in commercio ci sono delle macchine molto più piccole per uso domestico.

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Credits: Lisa Nix

Essiccazione del legno per il pellet

La fase di essiccazione può essere fatta prima, dopo (o entrambe) le fasi di triturazione. Tutto dipende dallo stato in cui si trova il legno quando iniziamo il processo. Quello che conta è raggiungere il livello di umidità giusto prima di passare alla pellettizzazione vera e propria. Il pellet deve avere umidità intorno al 10% (Kofman P.D. 2007).

Per sapere quanta umidità c'è nel legno si può usare un igrometro, ossia un misuratore di umidità. Questo strumento ha delle punte metalliche che vanno semplicemente inserite nel cippato e sullo schermo uscirà il valore in percentuale dell'umidità nel legno.

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A seconda del tipo di legno il livello di umidità può variare, ma non troppo. Se siamo sopra il grado di umidità consigliata, si può mescolare al cippato della segatura o della sabbia; se invece siamo sotto il valore richiesto possiamo spruzzare sul legno un po' di acqua con uno spruzzino. Attenzione ad aggiungere troppa segatura perché un pellet prodotto da cippato di legno vergine avrà sicuramente potere calorifero maggiore di quello con tanta segatura, che invece sarà meno resistente e più "sbricioloso".

Come si asciuga il cippato? Basta lasciarlo all'aperto in una giornata di sole.

La pellettatrice

Non resta che inserire il cippato all'interno della seconda macchina: la pellettatrice.
Ci sono vari tipi di pellettatrici domestiche, da quelle che producono 40 kg all'ora a quelle che ne producono più di 100! Anche il motore cambia. Alcune sono elettriche, altre con motore a scoppio, ma funzionano tutte con lo stesso principio.

Anche in questo caso c'è una tramoggia (una specie di imbuto) in cui si inserisce il cippato. All'interno della macchina c'è una sorta di impastatrice che funziona con dei rulli rotanti che schiacciano il pellet e lo riducono in poltiglia.
Sotto i rulli possiamo vedere una griglia con tanti forellini circolari. Quella è la trafila, ossia il pezzo che fa formare i cilindretti di pellet.
I rulli comprimono il materiale e lo costringono a passare da quei piccoli fori, per cui il materiale assume quella forma.

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Nel frattempo il calore del motore e la forza dei rulli che schiacciano il materiale innescano un processo chimico. Con l'alta temperatura il legno rilascia una sostanza: la lignina. Si tratta di un polimero di origine naturale che agisce come una specie di colla che riesce a compattare i pellet e a rendere l'impasto più omogeneo.
La produzione di lignina non è uguale per tutti i tipi di legno: alcune piante ne sprigionano più di altre. Ad esempio, legni come faggio e betulla hanno un basso contenuto di resina, mentre quelli come pini e abeti lo hanno alto. Se si usano legni con poca resina (ma anche in caso contrario) si può aggiungere un collante nell'impasto, per compattare meglio il materiale e aumentare la produttività della pellettatrice. In genere la percentuale di collante da aggiungere non raggiunge il 2%.

Con il calore l'umidità residua contenuta nel pellet viene eliminata e il risultato sono dei piccoli cilindretti compatti.

pellet come è fatto

L'unico modo per sapere se abbiamo fatto un buon lavoro è osservare il pellet e provare a sbriciolarlo. In teoria dalla macchina dovrebbero uscire dei cilindretti compatti di circa 2 cm di lunghezza. Il pellet va maneggiato per vederne la consistenza; non dovrebbe essere troppo friabile quando si spezza.

Un'ultima attenzione va rivolta alla conservazione. Dopo tutto questo lavoro per fargli perdere l'umidità, bisogna stare attenti a conservare il pellet in un posto asciutto!

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