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16 Aprile 2024
17:00

Come funziona il contapassi degli smartphone e quanto è preciso

Sfruttando i dati provenienti da accelerometro e giroscopio, sensori che misurano l'orientamento e i cambi di direzione, lo smartphone permette di avere una stima dei passi fatti durante la giornata, seppur non sia una misurazione precisissima.

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Come funziona il contapassi degli smartphone e quanto è preciso
contapassi smartphone

Molti di noi usano il contapassi integrato nel proprio cellulare per monitorare il numero di passi fatti nel corso della giornata e usare questo dato per valutare il proprio livello di sedentarietà. Ma come fa lo smartphone a capire quanti passi facciamo? E, soprattutto, il conteggio è accurato al 100%? In breve, lo smartphone sfrutta dei sensori, come l'accelerometro e il giroscopio, per determinare quali movimenti ha eseguito il dispositivo e "tradurli" in una misura dei passi fatti. La misurazione, però, non sempre è perfetta e, secondo alcuni recenti studi, in una giornata può conteggiare centinaia di passi "fantasma".

Quali sensori usa lo smartphone per contare i passi

Praticamente tutti gli smartphone in commercio integrano dei sensori usati per contare i passi. Tra questi figura l'accelerometro. Di cosa si tratta esattamente? Di un piccolo dispositivo che, come suggerisce il suo nome stesso, ha il compito di misurare le variazioni di accelerazione che avvengono sugli assi X, Y e Z relativi al dispositivo in cui è integrato (in questo caso lo smartphone). Leggendo le variazioni di accelerazione, l'accelerometro riesce a determinare se ci si sta muovendo nello spazio o meno e anche in quale direzione e questo permette non solo di ruotare quanto visibile sullo schermo nel momento in cui si gira il dispositivo, ma consente anche di conteggiare i passi fatti con lo smartphone.

Ci sono varie tipologie di accelerometri utilizzati in diversi ambiti e per diversi scopi. Per quanto riguarda gli smartphone, solitamente vengono impiegati accelerometri capacitivi, dotati di sensori MEMS (Micro Electro-Mechanical System o "Sistemi Micro Elettro-Meccanici"), che raccolgono le variazioni di accelerazione date dai movimenti subiti dallo smartphone e che vengono poi inviati al processore di movimento. Quest'ultimo, poi, elabora i dati raccolti dall'accelerometro e li mette in relazione con le informazioni provenienti dagli altri sensori di movimento, così da determinare se l'utente intende ruotare lo schermo del dispositivo, se ha effettuato un passo e così via.

In questo processo, anche il giroscopio ha un ruolo importante. Si tratta di un altro sensore di movimento che va a misurare la velocità angolare (quindi la rotazione). Questa particolare caratteristica permette al processore di capire correttamente (nella stragrande maggioranza dei casi) la differenza tra un passo o il semplice sollevamento del telefono dalla scrivania, tanto per fare un esempio.

In pratica, quindi, grazie a questi sensori lo smartphone ricava il suo orientamento nello spazio e le variazioni di velocità ripetutamente nel tempo: dall'analisi di questi dati, sotto opportune condizioni, il cellulare è in grado di “decidere” se tali variazioni sono dovute a passi e, in tal caso, incrementare il conteggio.

Se il GPS del proprio smartphone è attivo, anche quest'ultimo viene coinvolto nella misurazione dei passi grazie ai dati del tracciamento delle distanze percorse che, uniti alle informazioni provenienti da accelerometro e giroscopio (e ai dati forniti dall'utente in fase di configurazione delle app contapassi, come altezza, sesso, peso e lunghezza del passo) consentono non solo di avere statistiche più accurate sui passi effettuati, ma anche di determinare il numero di calorie bruciate, la distanza totale percorsa e così via.

Contapassi telefono | Geopop

Quanto è preciso il conteggio dei passi con lo smartphone

Uno studio pubblicato nel 2022 ha provato a verificare quanto è preciso il conteggio dei passi con il cellulare. Lo studio in questione ha messo a confronto i dati provenienti da un accelerometro per uso medico (ActiGraph-GT3X) con quelli registrati da un'app contapassi (WeRun). Entrambe le soluzioni sono state utilizzate su un campione di 103 persone che le hanno adoperate per tre sessioni di conteggio dei passi della durata di una settimana ciascuno (per un totale di 21 giorni di misurazione). I dati raccolti hanno dimostrato che l'app per smartphone ha sovrastimato il numero medio di passi giornalieri di quasi 500 unità.

Lo studio, quindi, ha confermato quello che molti di noi hanno provato in modo empirico usando lo smartphone come contapassi: è possibile sfruttarlo per avere una stima verosimile dei passi fatti durante la giornata, ma non è possibile pretendere da soluzioni di questo tipo un livello d'errore prossimo allo zero. Per ridurre al minimo gli errori del cellulare nel conteggiare i passi, comunque, vi consigliamo di posizionarlo in tasca anziché tenerlo nello zaino o in borsa visto che, in quest'ultimo caso, farebbe più fatica a tracciare i movimenti in avanti fatti con i propri arti.

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