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11 Febbraio 2025
6:00

Come funzionano gli smart tag per ritrovare gli oggetti smarriti

Gli smart tag sono dispositivi di tracciamento che, sfruttando tecnologie di comunicazione senza fili come quella Bluetooth, offrono la possibilità di localizzare e ritrovare i propri oggetti, evitando così di smarrirli per sempre. Come usarli.

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Come funzionano gli smart tag per ritrovare gli oggetti smarriti
smart tag

Gli smart tag sono dispositivi di localizzazione progettati per aiutare le persone a ritrovare oggetti smarriti, come chiavi, zaini o valigie, riducendo il rischio di perdere accessori e oggetti che nella vita quotidiana hanno una certa importanza. Funzionano tramite tecnologie di comunicazione wireless come Bluetooth, NFC (Near Field Communication) o connessioni cellulari, e si interfacciano con un’app sullo smartphone che ne permette il tracciamento. A seconda della tipologia, possono essere utili per ritrovare oggetti nelle proprie immediate vicinanze o persino per localizzarli a distanza di chilometri sfruttando reti di dispositivi connessi.

Tra i modelli più diffusi troviamo i tracker Bluetooth, come Chipolo One, che hanno un raggio d’azione limitato, e dispositivi più avanzati come gli AirTag di Apple e i Galaxy SmartTag di Samsung, che utilizzano reti di utenti per ampliare la copertura. Per chi necessita di un monitoraggio continuo, esistono smart tag con SIM integrata, come il Salind 20 4G, che sfruttano le reti cellulari per un tracciamento globale, particolarmente utile per bagagli o oggetti di valore. L’efficacia di questi dispositivi dipende dalla tecnologia impiegata e dall’infrastruttura di rete su cui si basano.

I principali tipi di smart tag

Gli smart tag si suddividono in tre categorie principali, che si distinguono per il sistema di localizzazione utilizzato.

  • I più economici sono quelli che funzionano via Bluetooth o NFC, permettendo di ritrovare oggetti nelle vicinanze, ma con una portata limitata, solitamente tra i 50 e i 120 metri. Un esempio è Chipolo One, che offre un raggio d’azione di circa 100 metri e, se l’oggetto smarrito non si trova entro questa distanza, può essere segnalato sull’app per sfruttare la rete degli utenti Chipolo per rintracciarlo.
  • Un livello più avanzato è rappresentato dagli smart tag che si integrano con ecosistemi più ampi, come AirTag di Apple o Galaxy SmartTag2 di Samsung. Questi dispositivi, oltre a usare il Bluetooth, possono sfruttare reti di dispositivi connessi per migliorare la copertura. Gli AirTag, per esempio, si appoggiano all’ampia rete dell’ecosistema Apple, utilizzando dispositivi iPhone e iPad per individuare la posizione dell’oggetto smarrito in modo anonimo e sicuro. Una funzione utile è il Precision Tracking, che utilizza la UWB (Ultra-Wideband), una tecnologia di comunicazione a corto raggio utilizzabile dai dispositivi abilitati per effettuare una localizzazione precisa per dell’oggetto a cui è attaccato lo smart tag. Anche Samsung ha sviluppato una tecnologia simile con il Galaxy SmartTag2, che si collega alla rete SmartThings Find e offre fino a 500 giorni di autonomia grazie a una batteria a lunga durata. Questo smart tag è inoltre certificato IP67, risultando resistente a polvere e acqua.
  • Per chi ha bisogno di monitorare oggetti su lunghe distanze, esistono smart tag con SIM integrata, che funzionano tramite reti mobili e permettono un tracciamento costante ovunque ci sia copertura cellulare. Un esempio è il Salind 20 4G, che include una SIM 4G compatibile con più di 100 paesi e offre un’autonomia fino a 180 giorni grazie a una batteria a elevata autonomia. Dispositivi di questo tipo richiedono un abbonamento per il servizio di localizzazione, ma sono particolarmente utili per chi viaggia spesso e vuole un controllo costante e sicuro sulla posizione dei propri bagagli.

A cosa servono gli smart tag

Un aspetto interessante degli smart tag è la loro capacità di interagire con gli smartphone per facilitarne la localizzazione. Alcuni modelli permettono di emettere un suono per essere trovati più facilmente, mentre altri possono persino aiutare a ritrovare lo smartphone collegato premendo un pulsante sul dispositivo. Alcuni tracker offrono anche funzionalità NFC per visualizzare informazioni di contatto su telefoni compatibili in caso di ritrovamento da parte di terzi.

Gli smart tag rappresentano quindi una soluzione efficace per ridurre il rischio di perdere oggetti di valore, con diverse opzioni tecnologiche che si adattano a esigenze e budget differenti. Che si tratti di ritrovare le chiavi di casa sotto il divano o di monitorare il proprio bagaglio durante un viaggio intercontinentale, questi dispositivi offrono un supporto utile e sempre più sofisticato.

Dal punto di vista della sicurezza e della privacy, i principali produttori hanno implementato misure per evitare usi impropri degli smart tag, come il tracciamento non autorizzato delle persone. Ad esempio, Apple ha introdotto avvisi su iPhone che segnalano la presenza di un AirTag sconosciuto nelle vicinanze per un periodo prolungato; anche Samsung e Google hanno sviluppato sistemi simili per rilevare dispositivi non autorizzati.

Come usare uno smart tag

Per quanto riguarda l'uso di uno smart tag, possiamo dire che questo varia in base alla tipologia di tracker in proprio possesso e anche in base alla marca di quest'ultimo. In linea generale, questi sono gli step da seguire.

  1. Scaricare l’app dedicata: ogni smart tag ha un'app specifica per la gestione e la localizzazione dell’oggetto. Gli AirTag, ad esempio, sfruttano l'app Dov’è di Apple; mentre i Galaxy SmartTag di Samsung usano l'app SmartThings Find dell'azienda sudcoreana. Se il vostro smart tag utilizza il Bluetooth, NFC o la rete mobile, l’app servirà per configurarlo, localizzarlo e ricevere le notifiche di tracciamento.
  2. Attivare e associare lo smart tag allo smartphone: dopo aver ottenuto l'app companion con cui usare lo smart tag, accendetelo (se il modello in vostro possesso presenta un pulsante d'accensione), avvicinatelo al telefono per avviare l’abbinamento via Bluetooth o NFC e seguite le istruzioni sullo schermo per assegnare un nome all’oggetto a cui lo hai agganciato (es. “Chiavi di casa di [nome]”). Se il vostro modello utilizza una SIM card, potrebbe essere necessario registrarsi e attivare un abbonamento per la connessione dati. In questa fase potete anche andare ad attivare eventuali notifiche di allontanamento (se il vostro smart tag prevede questa funzionalità), così da ricevere sullo smartphone degli alert che dovrebbero aiutarvi a evitare di dimenticare i vostri oggetti a casa o in altri luoghi.
  3. Attaccare lo smart tag all’oggetto da tracciare: terminata la procedura di configurazione (che non dovrebbe rubarvi più di qualche minuto), potete finalmente fissare lo smart tag all'oggetto che intendete tracciare. Alcuni modelli hanno un foro per agganciarli a un portachiavi, mentre altri necessitano di accessori aggiuntivi (come gli AirTag).
  4. Localizzare l’oggetto smarrito: se perdete l’oggetto a cui è agganciato lo smart tag, potete ritrovarlo in diversi modi. Se siete nel raggio d'azione dell'oggetto, quindi a una distanza di 100-120 metri, potreste richiamare la funzione che lo fa suonare. Se il vostro modello integra la tecnologia UWB, in base allo smart tag in vostro possesso potreste persino riuscire a ottenere indicazioni direzionali precise su dove si trova il tag: questa funzione è presente ad esempio con gli AirTag abbinati ad iPhone dotati di chip U1 (iPhone 11 e modelli successivi). E se l’oggetto è fuori dal raggio Bluetooth, in base allo smart tag in vostro possesso, potreste essere in grado di ritrovarlo grazie alla rete di altri dispositivi compatibili che permetteranno di individuare la sua posizione sulla mappa. Ad esempio, gli AirTag sfruttano tutti gli iPhone nelle vicinanze, mentre i Samsung SmartTag usano i dispositivi Galaxy. Se il vostro smart tag è dotato di una SIM card, come il Salind 20 4G, potete tracciarlo ovunque ci sia copertura cellulare, direttamente dall’app.
  5. Ricaricare lo smart tag: i dispositivi di localizzazione contengono al loro interno una batteria al litio ricaricabile. Per alimentarla è necessario collegare lo smart tag a un caricabatterie per smartphone o al PC tramite il cavo USB fornito insieme al prodotto.
Immagine
Esempio di come funziona il ritrovamento di un oggetto con gli AirTag di Apple.
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