Gli smart ring o, se preferite, anelli intelligenti, sono dei dispositivi indossabili che uniscono la praticità di un accessorio indossabile alla tecnologia avanzata dei più avanzati wearable. Piccoli, leggeri e discreti, questi dispositivi si indossano tipicamente al dito indice e sono del tutto simili a normalissimi anelli, ma sono in grado di monitorare la salute di chi li indossa tracciandone l'attività fisica, la qualità e la durata del sonno, il battito cardiaco, la saturazione di ossigeno nel del sangue (SpO2) 24 ore su 24 e molto altro ancora. Inoltre, integrandosi alla perfezione con lo smartphone, consentono di leggere i dati relativi ai propri parametri vitali direttamente da quest'ultimo. Il merito del funzionamento di questi dispositivi va alla presenza di vari sensori posti sul loro corpo. Scopriamo più nel dettaglio come sono fatti gli anelli smart e qual è la loro utilità.
Com'è fatto uno smart ring
Gli smart ring sono progettati per sembrare anelli tradizionali, ma difatti sono un vero e proprio concentrato di tecnologie minaturizzate. Il loro design compatto integra vari sensori, una batteria e un modulo di comunicazione. I materiali utilizzati sono spesso resistenti e leggeri, come il titanio, l'acciaio inossidabile o la ceramica, per garantire comfort e durata nel tempo. Sono pensati per essere tenuti al dito 24 ore su 24, con autonomie che possono durare anche 4 giorni (soprattutto per via dell'assenza di un display).
All'interno dell'anello sono presenti piccoli sensori che monitorano diverse attività. In moltissimi modelli (per non dire praticamente tutti quelli presenti attualmente sul mercato) è presente il sensore per il monitoraggio del battito cardiaco, che può essere a infrarossi o di tipo ottico, e che serve per l'appunto a monitorare l'attività del cuore a riposo e durante le sessioni di allenamento. Sempre rimanendo in tema, è sempre più comune trovare negli smart ring anche il sensore SpO2. Quest'ultimo ha il compito di rilevare i livelli di ossigeno nel sangue.
In alcuni anelli smart potrebbe essere presente anche un sensore per misurare il glucosio e un termistore NTC per rilevare la temperatura corporea. Oltre a questi, solitamente è presente anche un accelerometro a 3 assi, utile per il monitoraggio di attività quali la camminata, la corsa, etc.
Dal momento che lo smart ring deve necessariamente collegarsi a un dispositivo mobile per poter consentire all'utente di leggere i dati rilevati dai sensori, la connessione Bluetooth è disponibile praticamente su tutti i modelli. Riguardo alla connettività, in alcuni modelli sta prendendo piede la presenza del chip NFC (Near Field Communication) che, come forse saprete già, è utilizzata principalmente per effettuare pagamenti contactless.
L'anello per funzionare ha bisogno di essere alimentato da una piccola batteria ricaricabile, dalla durata variabile (da qualche giorno e fino a una settimana o più, in base all'utilizzo e alle specifiche tecniche dello smart ring). Solitamente la batteria può essere ricaricata tramite una base magnetica o un cavo apposito, simile a quello utilizzato per altri dispositivi indossabili.
Per quanto riguarda il funzionamento di uno smart ring, questo è concettualmente molto semplice: una volta indossato, i sensori iniziano a raccogliere i vari dati biometrici che vengono elaborati e mostrati in tempo reale su un'app dedicata, solitamente sviluppata dal produttore dell'anello e compatibile con le app di monitoraggio della salute presenti di default su Android e iPhone.
A cosa serve uno smart ring
Il primo anello intelligente in assoluto è stato presentato nel 2013, quando l'azienda britannica Mclear lanciò l'NFC Ring, pensato per portare a termine attività alquanto ingegnose, come sbloccare in modo automatico la portiera della propria auto. Ma è stato solo qualche anno più tardi che l'anello smart è diventato un accessorio tecnologico popolare, “merito” anche della pandemia da COVID-19, che ha posto un certo accento sul monitoraggio dei propri parametri vitali, in primis temperatura corporea e ossigenazione del sangue. Ecco spiegato, dunque, a cosa serve uno smart ring: monitorare la propria salute.
Avere la possibilità di avere un dispositivo piccolo, poco invasivo, leggero e facile da integrare nella propria routine, che permette di avere un costante monitoraggio del battito cardiaco, delle calorie bruciate e dell'analisi della qualità del sonno sono aspetti particolarmente cari a chi ama avere una panoramica dettagliata del proprio stato di salute senza dover ricorrere all'uso di uno smartwatch (decisamente più ingombrante e potenzialmente costoso).