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8 Gennaio 2024
14:30

Concimi, fertilizzanti e ammendanti: cosa sono e quali sono le differenze

Concimi, fertilizzanti e ammendanti sono spesso usati come sinonimi nel linguaggio comune, ma hanno significati ben precisi. I concimi, infatti, servono per nutrire il terreno, mentre gli ammendanti ne migliorano la fertilità.

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Concimi, fertilizzanti e ammendanti: cosa sono e quali sono le differenze
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Credits: James Baltz via Unsplash.

Nelle nazioni con economie più avanzate, in Italia come in buona parte dell'Occidente, la ricerca di un cibo più sano e sostenibile è una delle forze trainanti nelle vendite di prodotti agricoli, come testimoniato dalla sempre crescente disponibilità di prodotti biologici o a km zero nei mercati e da diversi anni anche nella grande distribuzione. Sull'onda di questa tendenza, capita sempre più spesso di imbattersi in prodotti coltivati “senza uso di fertilizzanti e additivi chimici” o simili. Anche nell'agricoltura biologica, però, si possono utilizzare prodotti, chiamati genericamente concimi, per migliorare la resa delle colture. Generalmente i concimi sono associati a un'origine naturale, mentre i fertilizzanti sono spesso intesi come prodotti di sintesi. Spesso inoltre si sente parlare di ammendanti in relazione a concimi e fertilizzanti. Ma qual è esattamente la differenza tra queste categorie di prodotti?

Fertilizzanti, concimi, ammendanti: cosa sono e a cosa servono

Entrambe le categorie di prodotti hanno lo stesso scopo, nutrire il terreno fornendo le sostanze utili a renderlo fertile e in grado di sostenere le coltivazioni. Ma ci sono differenze ben precise che sono stabilite per legge. In particolare, la legge 748/1984 fornisce la definizione di fertilizzante:

qualsiasi sostanza che, per il suo contenuto in elementi nutritivi oppure per le sue peculiari caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche contribuisce al miglioramento della fertilità del terreno agrario oppure al nutrimento delle specie vegetali coltivate o, comunque, ad un loro migliore sviluppo.

I fertilizzanti si suddividono a loro volta in concimi e ammendanti (o correttivi). Un concime è

qualsiasi sostanza, naturale o sintetica, minerale od organica, idonea a fornire alle colture l’elemento o gli elementi chimici della fertilità a queste necessarie per lo svolgimento del loro ciclo vegetativo e produttivo

mentre un ammendante è

qualsiasi sostanza, naturale o sintetica, minerale od organica, capace di modificare e migliorare le proprietà e le caratteristiche chimiche, fisiche, biologiche e meccaniche di un terreno.

Sostanzialmente, i concimi forniscono nutrienti al terreno, mentre gli ammendanti migliorano la fertilità; l'insieme delle due categorie rientra nella definizione generica di fertilizzante.

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La legge 748/1984 fornisce anche l'elenco degli elementi chimici associati alla fertilità dei terreni:

  • elementi principali (azoto, fosforo, potassio);
  • elementi secondari (calcio, magnesio, zolfo);
  • oligoelementi (boro, manganese, zinco, rame, molibdeno, cobalto, ferro).

Le caratteristiche di fertilizzanti, concimi e ammendanti

Quando si parla di fertilizzanti, spesso si intendono quei prodotti in grado di rilasciare in maniera rapida grandi quantità di nutrienti, soprattutto quelli principali (azoto, fosforo e potassio), motivo per cui sono classificati in base alla nomenclatura N/P/K in base ai simboli chimici dei 3 elementi (N indica l'azoto, P il fosforo e K il potassio):

  • azotati (N);
  • fosfatici (P);
  • potassici (K);
  • azoto-fosfatici (NP);
  • fosfo-potassici (NK);
  • azoto-fosfo-potassici (NPK).

La rapidità del rilascio permette una crescita rapida delle colture, ed è facile regolare la quantità di ogni singolo elemento in base alle necessità delle diverse piante, ma lo sfruttamento eccessivo porta all'impoverimento dei terreni e al calo delle rese.

I concimi sono tipicamente prodotti derivati da prodotti animali, come le deiezioni dagli allevamenti o scarti di macellazione, ma anche prodotti di origine vegetale o minerale come la cenere vulcanica. Si tratta di solito di prodotti a rilascio più lento, con quantità minori di nutrienti per kg di materiale, ma le concentrazioni incluse possono variare fortemente a seconda dell'origine.

Gli ammendanti sono tipicamente prodotti come il compost ottenibile anche da rifiuti domestici trattati (il nostro “organico” recuperato con la raccolta differenziata, ma anche trucioli di legno, erba tagliata ecc.) che aiutano a “dare struttura” al terreno, arricchendolo di sostanze in grado di trattenere maggiori quantità di acqua e favorire l'assorbimento nel terreno di elementi come il fosforo o il carbonio.

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Nelle compostiere possono essere “riciclati” scarti alimentari come bucce di frutta e verdura, o i gusci delle uova, fonte di calcio. Credits: Jonathan Kemper via Unsplash.

Questo avviene grazie a sostanze come gli acidi umici, una famiglia di composti organici derivati dalla decomposizione della materia organica: un componente di cui sono molto ricchi i terreni delle foreste, grazie alle grandi quantità di materiale vegetale che cadendo al suolo è digerito da batteri o vermi, ma di cui i terreni coltivati o i prati all'inglese sono decisamente privi. Gli ammendanti si possono tipicamente acquistare in sacchi e si utilizzando mischiandoli al terreno con un rastrello o una vanga.

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