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2 Luglio 2023
15:30

Controllare i robot con la mente? È possibile con le interfacce cervello-computer (BCI)

Le interfacce BCI consentono al nostro pensiero di prendere forma attraverso il controllo dei robot.

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Controllare i robot con la mente? È possibile con le interfacce cervello-computer (BCI)
cervello interfaccia

Le interfacce cervello-computer (BCI) aprono le porte a una nuova era di possibilità, consentendo al nostro pensiero di prendere forma attraverso il controllo dei robot per mezzo dei soli segnali cerebrali. Questa promettente frontiera tecnologica rappresenta un punto di svolta poiché apre la strada ad applicazioni rivoluzionarie in svariati settori, primo tra tutti quello medico.

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DOI: 10.1021/acsanm.2c05546

Come avviene la connessione tra cervello e computer?

Questa connessione tra cervello e macchina avviene attraverso la registrazione dei segnali elettroencefalografici (EEG) che il cervello umano emette durante le sue attività; tali segnali vengono quindi tradotti in comandi che il robot può comprendere, trasformando i pensieri in azioni.

Esistono due tipologie principali di sensori: i sensori esterni e i sensori interni.
I sensori esterni sono posizionati all'esterno del corpo e non richiedono alcun tipo di intervento chirurgico: ad esempio, alcuni tipi di elettrodi elettroencefalografici vengono posizionati sul cuoio capelluto per rilevare l'attività elettrica del cervello.
D'altra parte, i sensori interni richiedono l'inserimento all'interno del corpo, di solito nel cervello, e comportano quindi procedure chirurgiche specifiche: i cosiddetti micro-elettrodi vengono posizionati direttamente all'interno del cervello per registrare segnali a livello delle singole cellule nervose e forniscono, pertanto, dei dati di gran lunga più precisi e dettagliati.

La scelta tra sensori esterni e interni dipende dall'applicazione specifica, dalle esigenze del sistema BCI, dalla valutazione dei rischi associati all'invasività dei sensori interni e dei benefici derivanti dalla maggior precisione dei dati che essi consentono di raccogliere.

Le applicazioni

Le applicazioni delle interfacce cervello-computer sono incredibilmente vaste: nel campo della medicina esse giocano un ruolo cruciale nella riabilitazione permettendo, ad esempio, a coloro che hanno perso l'uso di uno o più arti di recuperare la possibilità di interagire attraverso arti robotici. Le BCI offrono anche un nuovo modo di comunicare per coloro che hanno difficoltà nella parola o nella scrittura, aprendo le porte a una comunicazione assistita attraverso interfacce computerizzate.

Neuralink, un'azienda fondata da Elon Musk, è una delle realtà che si sta dedicando allo sviluppo di interfacce avanzate. L'obiettivo di Neuralink è quello di creare una connessione diretta tra il cervello umano e i dispositivi elettronici, consentendo un controllo e una comunicazione ancora più precisi e potenti. La tecnologia proposta da Neuralink potrebbe avere un impatto significativo su diversi settori, dalla medicina alla tecnologia dell'interfaccia utente.

Il futuro della BCI

Come ogni nuova frontiera tecnologica, ovviamente, le anche queste interfacce sono oggetto di ricerca continua; la precisione nella lettura dei segnali cerebrali, la personalizzazione dei sistemi e la riduzione delle dimensioni dei dispositivi rimangono ancora questioni da risolvere e migliorare. La grande innovazione apportata degli studi dell'università di Sydney consiste nell'utilizzo di grafene per la realizzazione di una nuova generazione di elettrodi EEG che consentono di raccogliere dati ad alta precisione senza la necessita di alcun impianto intra-craniale e senza la necessità di rasare il cuoio capelluto.
Questo avrà un forte impatto sulla qualità della vita delle persone, poiché ridurrà drasticamente il rischio legato agli interventi chirurgici a cranio aperto.

È evidente come la ricerca e gli sviluppi tecnologici promettano soluzioni sempre più avanzate: un futuro in cui le BCI si integrano con l'intelligenza artificiale, consentendo un ampliamento delle nostre capacità cognitive, è ormai una possibilità concreta. Queste rappresentano un'entusiasmante frontiera della tecnologia, che consente di collegare mente e macchina in modi del tutto impensabili fino a qualche anno fa. La capacità di controllare i robot con la mente apre nuove opportunità per il miglioramento della qualità della vita delle persone e per l'avanzamento delle interazioni uomo-macchina.

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