La domanda e l'offerta sono due concetti fondamentali dell'economia la cui relazione spiega il comportamento dei consumatori e dei venditori sul mercato: i consumatori (la domanda) acquistano beni con l'obiettivo di soddisfare i propri desideri e bisogni (in base a specifiche preferenze e quindi scelte). I venditori (l'offerta) mettono sul mercato merci con l'intento di massimizzare il proprio profitto. In linea teorica generale, quando cala una delle due quantità l'altra cresce e viceversa. Venditori e consumatori sono entrambi mossi dalla spinta di ottenere il massimo vantaggio possibile per sé stessi. L'equilibrio di mercato si verifica quando la quantità domandata di un bene a un certo prezzo è pari alla quantità offerta del medesimo bene a quel prezzo.
Cosa significano domanda e offerta
La domanda si riferisce alla quantità di un bene o servizio che i consumatori sono disposti ad acquistare a un certo livello di prezzo.
Facciamo un esempio con l'acquisto delle magliette: se il prezzo di una maglietta è basso, più persone potrebbero volerla comprare per una questione di convenienza. Se il prezzo è alto, probabilmente meno persone la acquisteranno. Quindi, in generale, quando il prezzo di un bene scende, la domanda tende ad aumentare (perché più persone vogliono acquistarlo). Questo fenomeno è chiamato legge della domanda.
La domanda può essere influenzata da molti fattori, come, per esempio, l'aumento del reddito dei consumatori (se ho più soldi potrei voler comprare quel bene anche se il prezzo è invariato), oppure a causa di un cambio di gusti (se quella maglietta non mi piace più o non va più di moda, potrei non volerla più comprare).
L'offerta si riferisce alla quantità di un bene o servizio che i venditori sono disposti a vendere a un certo livello di prezzo.
Anche in questo caso facciamo un esempio con le magliette: se il prezzo di una maglietta è alto (e c'è richiesta), i produttori saranno tendenzialmente invogliati a produrne altre, per guadagnare di più. Se il prezzo è basso, potrebbero produrne di meno per creare un bisogno. In generale, comunque, quando il prezzo di un bene aumenta, l'offerta tende ad aumentare, perché i produttori sono incentivati a produrre di più, vendendo i beni a un prezzo più alto, in quanto avranno un ritorno economico maggiore. Questo fenomeno è chiamato legge dell'offerta.
Anche l'offerta può essere influenzata da molti fattori, come l'aumento dei costi di produzione (se i costi per produrre quel bene aumentano, potrebbe diventare meno conveniente produrre a quel prezzo), oppure se avviene un miglioramento tecnologico nella produzione di quel bene che fa risparmiare tempo e/o denaro. In questo caso, i produttori saranno incentivati a offrirne di più. Un altro fattore che influisce è quello climatico (pensiamo alla siccità o alle alluvioni) che può influire sulla quantità di offerta da produrre (pensiamo all'offerta di beni agricoli, che è fortemente influenzata dal buon raccolto nei campi).
Come si relazionano la domanda e l'offerta
Come abbiamo detto, il prezzo a cui quel bene viene venduto e la quantità che ne viene venduta sono determinati dall'interazione tra domanda e offerta.
La domanda e l'offerta si incontrano in un punto chiamato "punto di equilibrio". In questo punto, la quantità che i consumatori vogliono comprare è uguale alla quantità che i produttori vogliono vendere, e il prezzo che si forma è il conseguente "prezzo di equilibrio".
Esempio: se vengono richieste 100 magliette a 50 euro l'una e 100 magliette vogliono essere vendute a 50 euro l'una, sia la domanda che l'offerta sono soddisfatte, ci troviamo nel punto di equilibrio.
L'andamento variabile di domanda e offerta sul mercato
Ipotizziamo alcuni scenari per mostrare il variare continuo di domanda e offerta di beni e servizi sul mercato.
Se aumenta la domanda (ad esempio, perché più persone vogliono comprare un prodotto), il prezzo tende a salire, e allora i produttori cercheranno di offrirne di più, cercando di sfruttare il fatto che, a un prezzo più alto, guadagnerebbero di più producendo di più. Il tutto fino a raggiungere un nuovo equilibrio.
Se è l'offerta ad aumentare (ad esempio, i produttori iniziano a produrre più beni) ma invece la domanda rimane stabile, il prezzo tende a scendere, perché ci sono più beni disponibili sul mercato e i consumatori non devono competere tanto per acquistarli. Quindi, pur di non rischiare di avere merce invenduta, il produttore abbassa il prezzo.
Se il prezzo di un bene è più alto di quello che i consumatori sono disposti mediamente a spendere per averlo, avremo un eccesso di offerta. Quindi, i produttori abbasseranno il prezzo per cercare di vendere. Esempio: se il prezzo delle magliette è 70 euro l'una ma i consumatori non vogliono comprarla, i produttori ne abbassano il prezzo pur di venderle.
Se il prezzo di un bene, invece, è più basso di quello a cui ai venditori converrebbe vendere per ottenere i profitti desiderati, avremo invece un eccesso di domanda (tutti vorranno in linea teorica acquistare a un prezzo così conveniente). Quindi, in questo caso, i produttori aumenteranno probabilmente il prezzo per cercare di guadagnare di più. Esempio: se il prezzo delle magliette è 10 euro l'una, tutti la vorranno comprare, ma i produttori potrebbero non essere disposti a vendere a quel prezzo tante magliette, quindi aumenteranno il prezzo fino a raggiungere il punto di equilibrio.
Possiamo immaginare la domanda e l'offerta come due linee curve che si intersecano in un punto, determinando il prezzo giusto e la quantità giusta prodotta e richiesta. Il punto di intersezione è appunto il punto di equilibrio, dove la quantità offerta è uguale alla quantità richiesta, e il prezzo che ne viene fuori è quello di equilibrio.