I downburst sono venti che scendono in modo molto violento da una nube temporalesca e che si diffondono rapidamente in ogni direzione non appena toccano il suolo. Questi fenomeni, purtroppo, sono stati osservati numerose volte nelle ultime ore in Italia, specialmente al nord. Anche se spesso questi eventi vengono scambiati per tornado, si tratta di fenomeni completamente diversi dal momento che si formano in tutt'altro modo e non causano un "risucchio" ma bensì una rapida diffusione verso l'esterno. Ma come si formano i downburst? E quali sono le loro caratteristiche?
Come confermato dal NOAA, la fase iniziale prevede la presenza di forti correnti ascensionali che danno vita a nuvole con sviluppo verticale. La nuvola con il tempo inizia a crescere, le correnti continuano a portare in alto l'umidità (frecce rosse nell'immagine sottostante) e si iniziano a formare pioggia e grandine che, quando sono abbastanza grandi, cadono al suolo (freccia verde). Nello stesso momento si possono sviluppare flussi che introducono aria più secca nella parte centrale e inferiore della nube.
A volte però la corrente ascensionale che entra nella tempesta è così forte da sospendere una grande quantità di pioggia e grandine nella parte centrale e superiore della nube. Queste, quando raggiungono dimensioni molto sostanziose, cadono al suolo rapidamente, trascinando con sé grandi quantità di aria che si schiantano al suolo molto velocemente: questo fenomeno prende il nome di downburst.
Quando il downburst colpisce il suolo infatti si diffonde rapidamente in tutte le direzioni – a differenza dei tornado, che "risucchiano" ciò che gli sta intorno – e si possono raggiungere velocità di oltre 160 km/h! Per fare un paragone con qualcosa di quotidiano, è come aprire l'acqua del rubinetto: quando questa tocca il fondo del lavandino si espande rapidamente in ogni direzione.
Per approfondire, ecco un video ad hoc sulla formazione degli uragani: