La Solfatara di Pozzuoli è uno dei quaranta vulcani presenti nella caldera dei Campi Flegrei, una delle zone vulcaniche più pericolose d'Europa. Situata a ovest del Golfo di Napoli, a circa 3 km dalla città di Pozzuoli, la Solfatara è un vulcano in stato di quiescenza e manifesta solo fenomeni di vulcanismo secondario come fumarole, vulcanetti di fango e, per l'appunto, solfatare.
Ma come è fatta la Solfatara di Pozzuoli? E quando si è formata?
Come è fatta la Solfatara?
La Solfatara, per essere precisi, non è un semplice cratere vulcanico ma un maar. E che vuol dire? I maar sono delle depressioni che si creano solitamente in seguito ad eruzioni freatomagmatiche, cioè eruzioni nelle quali c'è stata interazione esplosiva tra magma e acqua di falda.
Questo cratere ha un'estensione di circa 0,35 km2 e misura circa 610 per 710 m. L’interesse scientifico per la Solfatara è legato al cosiddetto magmatismo secondario, cioè una serie di fenomeni che comprende:
- solfatare (emissioni gassose di composti dello zolfo);
- mofete (emissioni gassose di anidride carbonica);
- fumarole (emissioni di vapore acqueo e altri gas);
- vulcanetti di fango (eruzione di un mix di argilla e gas).
Tutti questi fenomeni evidenziano come, in quest’area, sia presente un’intensa attività idrotermale, ovvero fluidi che penetrano nel terreno e, grazie alla presenza della camera magmatica in profondità, si scaldano e risalgono in superficie. Un po’ come accade a Yellowstone, solo che anziché avere geyser di grandi dimensioni qui ci sono emissioni gassose più contenute.
La Solfatara di Pozzuoli è pericolosa?
Nella Solfatara di Pozzuoli sono presenti diversi crateri ma il principale è la cosiddetta Bocca Grande. Come riportato dall'INGV, i gas emessi da questa bocca hanno temperature di circa 160°C e contengono sostanze come solfuri di arsenico, di mercurio e anidride solforosa. Quest’ultimo è responsabile del caratteristico odore di uova marce mentre i primi due conferiscono alle rocce un aspetto giallastro.
Per quanto riguarda invece il rischio associato a un’eruzione della Solfatara, bisogna prima ricordare che quest’area si trova all'interno dei Campi Flegrei e che, come tutte le eruzioni vulcaniche, non è possibile prevedere con così tanto anticipo quando sarà la prossima – anche se fortunatamente la zona è costantemente sorvegliata dalla rete di monitoraggio dell’INGV.
Un aspetto interessante è che dal 2006 le analisi geochimiche segnalano un aumento dei valori di temperatura e di emissioni di CO2 nelle solfatare. Se, da una parte, la variazione di questi valori non è necessariamente legata ad una risalita della camera magmatica, dall’altra potrebbe essere legata ad un progressivo aumento dei fluidi magmatici ad altra pressione nel circuito di acque idrotermali della solfatare. Queste, a loro volta, potrebbero essere la causa dell' aumento della sismicità locale. In un recente studio del 2021 condotto dalla ricercatrice INGV Flora Giudicepietro è stato osservato come lo sciame sismico del 7 ottobre 2015 (magnitudo massima 2.5) e il terremoto del 6 dicembre 2019 (magnitudo di 2.8) siano entrambi collegati a significative variazioni nella temperatura e nella composizione dei gas.
Quando si è formata la Solfatara di Pozzuoli?
Si ritiene che la formazione della Solfatara risalga circa a 4280 anni fa, durante l’ultima fase eruttiva dei Campi Flegrei. I fenomeni di magmatismo secondario sono noti fin dall’epoca romana e proprio in quel periodo assunse il nome di Forum Vulcani, cioè la dimora del dio Vulcano. Utilizzata inizialmente per l’estrazione di allume (un silicato di potassio e alluminio) e di bianchetto (un materiale usato come stucco), venne ben presto riadattata a impianto termale proprio grazie alle salubrità dei suoi fanghi. Attorno alla metà del ‘900 vennero eseguiti studi geologici e venne così compreso il sistema geotermico profondo presente in quest’area.
Bibliografia
Giudicepietro, Flora, et al. "Tracking Episodes of Seismicity and Gas Transport in Campi Flegrei Caldera Through Seismic, Geophysical, and Geochemical Measurements." Seismological Society of America 92.2A (2021): 965-975.
https://www.ov.ingv.it/index.php/flegrei-storia-eruttiva/le-eruzioni-principali/solfatara