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Come funzionano le valigette nucleari in mano ai presidenti di Stati Uniti e Russia

Quando sono in viaggio i presidenti di Stati Uniti e Russia hanno sempre con sé delle valigette nere. Si tratta di valigette nucleari attraverso cui i presidenti potrebbero autorizzare il lancio di armi atomiche. Capiamo cosa sono le "nuclear football" ("cheget" in russo) e come funzionano i codici nucleari.

18 Dicembre 2023
18:33
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Come funzionano le valigette nucleari in mano ai presidenti di Stati Uniti e Russia
valigetta nucleare
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Cos’è la borsa che il Presidente degli Stati Uniti e della Russia portano sempre con sé? Ogni volta che Biden e Putin sono lontani dal palazzo presidenziale vedrete un agente della sicurezza che se ne prende cura. È la cosiddetta valigetta nucleare, uno degli oggetti più preziosi e pericolosi del Pianeta. Consentirebbe infatti di dare avvio a un attacco nucleare col lancio di centinaia di bombe atomiche, come missili balistici intercontinentali terrestri e missili balistici lanciati dai sottomarini. Nei fatti si tratta di dispostivi che permettono di comunicare con i reparti militari che si occupano concretamente di lanciare le armi nucleari. Negli USA la valigetta è chiamata nuclear football, in Russia cheget. In questo articolo e nel video qui sopra vediamo che cos'è la valigetta nucleare negli Stati Uniti e in Russia e chi possiede i codici nucleari.

Nuclear football, la valigetta nucleare USA

In linea col protocollo di lancio di missili nucleari americano, il Presidente degli Stati Uniti può dare avvio a un attacco atomico da postazioni fisse, come la Situation Room della Casa Bianca. Quando è in viaggio, però, è sempre accompagnato da una valigetta del peso di circa 20 kg, la cosiddetta nuclear football (cioè “pallone nucleare”, metafora presa dal football americano) a cui solo lui ha accesso e che gli permetterebbe in teoria di innescare un attacco a distanza.

Per farlo dovrebbe anzitutto passare un processo di autenticazione: a questo scopo, la National Security Agency genera dei codici ad hoc, i cosiddetti "codici d’oro", e li stampa su una tesserina di plastica, detta “biscotto”, grande più o meno come una carta di credito e coperta da una pellicola opaca, per nascondere il suo contenuto. Il Presidente deve avere il biscotto sempre con sé, insieme alla valigetta, e deve ricordare quali tra i codici stampati sono veri, perché, per una questione di sicurezza, sono quasi tutti falsi. Non si sa, peraltro, ogni quanto tempo vengano cambiati il biscotto e i codici. Ma qual è il loro scopo? Se mai il presidente volesse autorizzare un attacco nucleare dovrebbe fornire i codici al Centro di Comando Militare Nazionale, che li ha a sua volta, per certificare che si tratta di lui e non di qualcun altro. È una misura fondamentale perché in più di un’occasione il biscotto è andato perso.

valigetta nucleare americana
Vecchio modello di valigetta nucleare americana. Credits: MarcusBurns1977.

D'altro canto, non è che il Presidente possa decidere, di punto in bianco, di aprire la valigetta e autorizzare un attacco nucleare. Può farlo solo in casi di estrema emergenza. In questo senso, gli Stati Uniti hanno simulato tantissimi scenari di guerra, anche nucleare, e hanno già delle risposte preconfezionate, così da prendere decisioni più velocemente in situazioni molto gravi. E, infatti, dentro la valigetta c’è anche un taccuino nero di un centinaio di pagine su cui sono segnalati tutti i possibili attacchi che l’America potrebbe ricevere e le conseguenti risposte da dare. Insomma, il Presidente americano dovrebbe seguire le indicazioni del taccuino.

In una situazione di emergenza, inoltre, tutti i capi dei più importanti apparati dello Stato si riunirebbero istantaneamente e in pochi secondi spiegherebbero al presidente le opzioni in campo. Toccherebbe poi a lui scegliere cosa fare e dare il via libera. E se fosse necessario avviare un attacco nucleare ma il Presidente fosse morto o la valigetta fosse stata rubata o danneggiata? Probabilmente esistono protocolli che non conosciamo. È certo, però, che esistono delle postazioni fisse per gestire le emergenze e che anche la Vicepresidenza ha una valigetta e un biscotto di scorta.

A ogni modo, attualmente il sistema nucleare americano è pensato soprattutto per difendersi. In particolare, gli Stati Uniti classificano segretamente il livello di minaccia nei loro confronti con una scala chiamata Defcon, cioè Defense Readiness Condition. La scala indica la prontezza delle forze armate a intervenire e va da 1 a 5, dove 1 è il valore di massima allerta.

defcon americano

Cheget, la valigetta nucleare russa

Anche il Presidente russo non può decidere da solo di utilizzare armi nucleari. In base al protocollo di lancio nucleare russo, infatti, per evitare che prenda decisioni affrettate e unilaterali, deve avere l’ok del Capo di Stato Maggiore Interforze, cioè il capo delle forze armate della Russia, e del Ministro della Difesa. In una situazione di estrema emergenza, infatti, le tre cariche dello Stato verrebbero informate subito delle possibili opzioni in campo. Toccherebbe a quel punto al Presidente prendere una decisione, ma dovrebbe avere l’appoggio dei due colleghi.

Nel caso fossero d’accordo, dovrebbero inserire un proprio codice cifrato all'interno di un terminale che, durante i viaggi e gli spostamenti, si trova dentro un'apposita valigetta, chiamata cheget. Nel caso della Russia le valigette sono tre: ognuna delle cariche dello Stato potenzialmente coinvolte ha la sua. Peraltro, per sicurezza, esistono anche tre valigette di scorta.

Stanislav Kozlovskiy
Vecchio modello di valigetta nucleare russa. Credits: Stanislav Kozlovskiy.

Cosa succede se il Presidente non si mette d’accordo con gli altri due? Non lo sappiamo con esattezza, ma sicuramente ci sarà un protocollo per evitare la paralisi. A ogni modo, una volta innescati, i missili nucleari pronti all’uso potrebbero essere lanciati, dopo ulteriori procedure, nel giro di 5-15 minuti circa.

Qualche valigetta nucleare è mai stata attivata?

Le valigette sono mai state attivate? Che si sappia, in un caso, sì. Era il gennaio 1995 e un missile norvegese-americano con finalità di ricerca venne lanciato dalla Norvegia. Inizialmente i sistemi di analisi e intercettazione missilistica russi scambiarono questo missile come un’arma nucleare ostile e quindi le forze armate avvisarono istantaneamente il Presidente russo di allora, Boris Eltsin, della potenziale minaccia. Eltsin prese la valigetta e si preparò ad usarla, avvisando anche il capo delle forze armate e il Ministro della difesa. Rimase quindi in attesa di conferme ulteriori e definitive per qualche brevissimo minuto. Alla fine per fortuna si comprese l’errore e non accadde nulla.

Classe ‘88, sono laureato in Scienze Geografiche e prima di Geopop ho lavorato per lo sviluppo di progetti socio-ambientali, scritto un romanzo di viaggio, insegnato Geografia, Storia e Lettere alle superiori e fatto divulgazione su YouTube e RaiGulp. Viaggiare e raccontare il mondo è la mia passione: geopolitica, luoghi, usi e costumi, storie… Da bambino adoravo Piero Angela e Indiana Jones.
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