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28 Marzo 2024
18:04

Cuba si trova in una crisi economica, sociale e alimentare: ecco cosa sta succedendo

Negli ultimi mesi Cuba è attraversata da una grave crisi economica, sociale e alimentare: mancano beni di prima necessità come pane, latte, medicinali e carburante, tanto da chiedere l’intervento al World Food Programme delle Nazioni Unite. La situazione sta causando numerose proteste.

A cura di Rachele Renno
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Cuba si trova in una crisi economica, sociale e alimentare: ecco cosa sta succedendo
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Per la prima volta nella sua storia Cuba si rivolge alle Nazioni Unite per chiedere un supporto dal punto di vista dell’approvvigionamento alimentare, vista la grave e prolungata mancanza di beni di prima necessità tra cui il pane e il latte. Mancano anche medicine e carburante. L’isola, sotto embargo economico e commerciale da parte degli Stati Uniti dal 1962, sta vivendo oggi una delle crisi più difficili degli ultimi anni, sia dal punto di vista economico che sociale, con lo scoppio anche di proteste diffuse.

L'attuale situazione a Cuba

Cuba vive un embargo, il cosiddetto bloqueo, imposto dal presidente statunitense Kennedy nel 1962. L’embargo da decenni ha fatto sì che l’isola viva una situazione economica e commerciale molto problematica, aggravatasi in particolare con la pandemia di Covid19: neppure durante questo periodo l’embargo fu sospeso, peggiorando la crisi economica e sociale.

Attualmente però, soprattutto negli ultimi mesi ed ancor più nelle ultime settimane, Cuba sta vivendo anche una grave crisi alimentare: mancano beni di prima necessità come il pane e il latte, tanto che il governo di Miguel Díaz Canel per la prima volta nella storia si è rivolto all'ONU e, in particolare, al World Food Programme. Il 4 marzo scorso, infatti, sono stati richiesti generi alimentari, soprattutto latte in polvere per bambini tra 6 mesi e 7 anni, tra i più colpiti dalla carenza di cibo. La richiesta è stata accolta con l’invio di 144 tonnellate di latte in polvere.

La situazione è grave anche dal punto di vista sanitario (mancano medicinali) ed energetico: la penuria di carburante ed energia elettrica causa numerosi blackout e ha portato il governo alla decisione di ridurre l’illuminazione pubblica del 74%. Il governo cubano si è visto obbligato ad annullare anche la futura parata ufficiale del 1 maggio in occasione della Festa dei lavoratori, una delle più importanti dell’isola.

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Le cause della crisi cubana

La grave crisi che sta vivendo Cuba deriva in primo luogo dal perdurare del bloqueo: un embargo finanziario, economico e commerciale che impedisce al Paese di avere relazioni bilaterali non solo con gli Stati Uniti ma anche con molti Paesi che intrattengono rapporti con gli USA e che potrebbero essere a loro volta sanzionati se commerciassero con l'isola.

Ad oggi, sono state 31 le mozioni mosse dalle Nazioni Unite, l’ultima nel 2023, per chiedere la fine dell’embargo a Cuba. I voti a favore della fine dell’embargo nell’ultima votazione sono stati 187, con 1 astenuto e 2 voti contrari, Israele e Stati Uniti, che con il potere di veto hanno bocciato la mozione.

Con l’amministrazione Obama nel 2014 c’erano stati alcuni segnali di distensione con il governo di Raúl Castro che avevano fatto pensare a un disgelo delle relazioni diplomatiche tra i due Stati. Ma con il governo di Trump prima e di Biden poi le relazioni diplomatiche si sono interrotte nuovamente, acuendo una situazione già molto difficile.

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Fidel Castro all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 1960. Credits: Warren K. Leffler, via Wikimedia Commons

Oltre all’embargo, infatti, l’economia cubana è stata anche colpita duramente dagli effetti della pandemia di Covid-19 e dalla riforma economica attuata dal governo cubano nel 2021, per cercare di allineare i prezzi al mercato internazionale. Questo ha fatto sì che servizi sovvenzionati dal governo come elettricità o carburante abbiano subito un notevole aumento dei prezzi che, insieme alle condizioni già esistenti, ha fatto piombare il Paese in una crisi economica e alimentare ancora più grave.

Negli ultimi anni, inoltre, il peso cubano si è svalutato fortemente e i beni di prima necessità come pane, riso e latte hanno iniziato a scarseggiare. Un ulteriore elemento che ha aggravato la situazione a Cuba è sicuramente la forte emigrazione che, unita all’invecchiamento della popolazione, ha peggiorato la crisi sociale, dando vita a numerose proteste, iniziate in particolare dopo la pandemia di Covid19, nel 2021.

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Proteste contro il governo cubano a Naples, in Florida. Credits: P,TO via Wikimedia Commons

Le proteste contro la crisi alimentare ed energetica

Nelle ultime settimane a Cuba si sono verificate numerose proteste, soprattutto a Santiago de Cuba, Holguìn, La Havana e Cienfuegos. Secondo la ong spagnola Prisoners Defenders sono state 32 le persone arrestate e poi rilasciate dopo poche ore. I manifestanti protestavano contro il governo cubano per la mancanza di generi alimentari ed elettricità, con blackout prolungati nell'isola che possono arrivare anche fino a 12 ore.

Già a luglio 2021, in seguito alla pandemia di Covid19, si verificarono numerose proteste nelle principali città cubane, che portarono all'arresto di decine di persone: il governo cubano ha spesso accusato gli Stati Uniti di scatenare e fomentare le proteste e di ingerenza negli affari interni di Cuba, in particolare tramite le numerose comunità di cubani emigrati in Florida.

Il governo statunitense ha sempre negato questa tesi: attualmente l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso la propria vicinanza al popolo cubano, annunciando politiche molto dure verso il governo dell'isola (ritenuto responsabile della situazione) nel caso in cui dovesse essere nuovamente eletto Presidente degli Stati Uniti il prossimo novembre.

Nel frattempo la situazione all'interno dell'isola continua a essere tesa: il governo di Díaz Canel ha riconosciuto il malcontento popolare e ha annunciato di fare quanto possibile per risolvere la situazione, anche se la fine dell‘embargo potrebbe essere l'unica vera soluzione per il futuro di Cuba.

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