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8 Agosto 2024
6:00

Disastro di Marcinelle, 68 anni dal tragico incendio nella miniera di carbone in Belgio

La mattina dell'8 agosto 1956 un incendio scoppiato nella miniera di Bois du Cazier in Belgio causò la morte di 262 minatori, inclusi 136 immigrati italiani.

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Disastro di Marcinelle, 68 anni dal tragico incendio nella miniera di carbone in Belgio
marcinelle

Sono passati 67 anni dal tragico incidente avvenuto mercoledì 8 agosto 1956 nella miniera di carbone di Bois du Cazier, a Marcinelle, nella provincia dell'Hainaut, nel Belgio meridionale, dove 262 minatori morirono a causa di un incendio e dei fumi tossici propagatisi a oltre 970 metri di profondità. Soltanto 13 persone riuscirono a salvarsi. Tra le vittime, 136 erano lavoratori italiani immigrati in Belgio grazie a un accordo tra il governo italiano e quello belga, volto a fornire manodopera al Belgio in cambio di carbone inviato in Italia. La miniera di Bois du Cazier oggi è patrimonio UNESCO in ricordo della tragedia.

La miniera di Bois du Cazier a Marcinelle

Le attività estrattive a Marcinelle, nel distretto minerario di Charleroi, in Belgio, iniziarono nel 1822, nel pieno della rivoluzione industriale. Il Belgio era allora uno dei leader europei nell'estrazione di risorse minerarie e nelle attività siderurgiche, meccaniche e chimiche. La miniera di Bois du Cazier fu riconosciuta come una risorsa strategica per l'estrazione di carbone. In media, venivano estratte oltre 160.000 tonnellate di carbone all'anno, con un picco di 170.550 tonnellate nel 1955. L'estrazione avveniva principalmente in due rami della miniera che raggiungevano profondità di 765 e 1.035 metri. I lavori per ampliare un terzo ramo iniziarono nel 1955, ma furono interrotti a causa del disastro dell'anno successivo.

Miniera di Bois du Cazier. Credits: Wikimedia Commons.
Miniera di Bois du Cazier. Credits: Wikimedia Commons.

L’incidente del 1956: cause, vittime e sopravvissuti

La mattina dell'8 agosto 1956, alle 8:10, scoppiò un incendio all'interno del condotto principale della miniera a una profondità di 975 metri. Il fuoco, probabilmente alimentato dal legno delle travi e delle strutture portanti della miniera, si espanse rapidamente. Una nube tossica di fumi e anidride carbonica saturò il condotto, rendendo gli impianti di ventilazione inutili e l'aria irrespirabile fino a 1.035 metri di profondità. Dei 275 minatori presenti, solo 13 furono salvati; i restanti 262 morirono soffocati. La maggior parte delle vittime erano lavoratori italiani, per un totale di 136 persone, gli ultimi dei quali a essere stati identificati (nel 2024) sono Rocco Ceccomancini e Dante Di Quilio. Tra le vittime c'erano anche 95 belgi e 31 lavoratori di altre nazionalità, tra cui inglesi (1), tedeschi (5), polacchi (8), greci (6), ungheresi (3), algerini (3), francesi (2), olandesi (1), russi (1), ucraini (1).

Secondo i report ufficiali, l'incidente è stato causato da un errore nell'uso degli ascensori sotterranei per il trasporto in uscita dei vagoni contenenti il carbone. A 975 metri di profondità, un operaio attivò il meccanismo di sollevamento prima che il vagone fosse completamente caricato nel montacarichi. Il vagone rimase incastrato a metà della gabbia. Durante la risalita, il vagone sporgente danneggiò una tubazione dell'olio, dei cavi elettrici e una tubazione dell'aria compressa. Le scintille generate entrarono in contatto con il liquido infiammabile, scatenando l’incendio.

Le conseguenze del disastro e la chiusura della miniera

Nei sei anni seguenti alla catastrofe di Marcinelle, si tennero diversi processi per stabilire le responsabilità dell'incidente, conclusisi nel 1961 con la condanna a sei mesi di prigione per il direttore dei lavori della miniera, accusato di negligenza. L'attività estrattiva alla miniera di Bois du Cazier fu definitivamente interrotta nel 1967. Oggi, il sito è patrimonio dell'UNESCO e ospita un museo dedicato alla memoria della tragedia e alla storia mineraria della regione.

Esterno della miniera. Credit: Wikimedia Commons
Esterno della miniera. Credit: Wikimedia Commons

Perché vi erano così tanti italiani a Marcinelle?

Nel dopoguerra, la miniera di Bois du Cazier, come altre in Belgio, divenne un fulcro economico, impiegando oltre 700 minatori nel 1955. L'espansione dell'industria mineraria richiese un aumento delle assunzioni di operai dal resto dell’europea per mantenere l'efficienza operativa delle miniere.

Il 23 giugno 1946, i governi italiano e belga, rappresentati rispettivamente dal ministro Alcide de Gasperi e dal primo ministro Achille Van Acker, firmarono a Roma un protocollo d'intesa che prevedeva il trasferimento di 50.000 minatori italiani nelle miniere belghe. L'accordo includeva la fornitura di 200 kg di carbone al giorno a costo ridotto per ogni lavoratore italiano. Inoltre, il governo belga si impegnava a garantire condizioni di vita adeguate, completa formazione professionale, buone condizioni di lavoro, salari equi e benefici sociali. Questo spiega l’alto numero di italiani impiegati nelle miniere in Belgio in quel periodo.

Manifesto pubblicitario della federazione belga delle miniere di carbone per il reclutamento di minatori italiani in applicazione dell’accordo migratorio italo–belgo del 1946. Credit: Wikimedia Commons
Manifesto pubblicitario della federazione belga delle miniere di carbone per il reclutamento di minatori italiani in applicazione dell'accordo migratorio italo–belgo del 1946. Credit: Wikimedia Commons

Tuttavia, non tutti gli aspetti dell'accordo furono rispettati. Da una parte, l'Italia non riceveva le quantità di carbone concordate settimanalmente. Dall'altra, i lavoratori italiani, attratti da promesse di salari elevati, assegni familiari e viaggi all'estero, si ritrovarono a vivere e lavorare in condizioni precarie, alloggiati in “Cantines”, vere e proprie baracche precedentemente usate per i prigionieri di guerra. Alle già precarie condizioni di vita si sommavano le discriminazioni subite dagli immigrati da parte della popolazione locale.

Anche all'interno delle miniere le condizioni lavorative erano molto lontane dagli standard moderni, sia per quanto riguarda le misure di sicurezza e prevenzione sia per l'igiene. Tra il 1944 e il 1965, si stima che siano morti mediamente 45 minatori ogni 10.000 all'interno delle miniere sparse sul territorio belga.

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Minatori italiani nelle miniere in Belgio. Credit: UNESCO World Heritage
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