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24 Novembre 2023
10:36

Disuguaglianza climatica: il 10% più ricco del pianeta emette metà della CO2 globale

È quanto emerge dall’ultimo report di Oxfam sulla disuguaglianza climatica, il più completo mai realizzato. Le emissioni di CO2 sono prodotte sopratutto nel Nord del mondo, ma impattano soprattutto nel Sud del mondo.

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Disuguaglianza climatica: il 10% più ricco del pianeta emette metà della CO2 globale
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Si intitola Climate Equality: A planet for the 99% l'ultimo report, pubblicato nei giorni scorsi, di Oxfam (Oxford Committee for Famine Relief), un'organizzazione internazionale che ha l'obiettivo di contrastare la povertà globale. Il report si basa su un'analisi condotta dal SEI (Stockholm Environment Institute), l'Istituto per l'Ambiente di Stoccolma, sulla distribuzione delle emissioni di CO2 (il più abbondante tra i gas serra) tra i vari gruppi di reddito nel 2019, l’anno più recente per il quale sono disponibili i dati.

Il report Oxfam mette in luce l'entità della disuguaglianza climatica nel mondo, con dati preoccupanti: basti pensare che l'1% più ricco del pianeta è responsabile dello stesso ammontare di CO2 emessa dal 66% più povero. Dati che sono ancora più significativi poiché vengono diffusi a pochi giorni dall'inizio della COP28 di Dubai, la Conferenza delle Parti dell'ONU sui cambiamenti climatici. Appare insomma sempre più evidente, anche dal punto di vista climatico, che il modello sul quale si regge la nostra società genera enormi disparità sociali.

Cosa dicono i dati del rapporto Oxfam sulla disuguaglianza climatica

Il dati più emblematici del rapporto Oxfam riguardano la fetta più ricca della popolazione mondiale. Stando all'analisi del SEI, nel 2019 il 10% più ricco del pianeta è stato responsabile del 50% delle emissioni globali di CO2 e l'1% più ricco (i cosiddetti “super-ricchi”, 77 milioni di persone) del 16% delle emissioni globali di CO2: una produzione pari a quella prodotta dai 5 miliardi di persone che costituiscono i due terzi più poveri del pianeta (66%).

Riguardo l'1% più ricco, altri dati notevoli che emergono dal report Oxfam sono i seguenti:

  • ogni anno, le emissioni dell'1% più ricco annullano le emissioni di CO2 derivanti da quasi 1 milione di turbine eoliche;
  • rispetto alla metà più povera dell'umanità, dagli anni '90 l'1% più ricco ha consumato il doppio del carbonio che ci resta da bruciare senza che la temperatura globale superi la soglia di sicurezza di +1,5°C;
  • le emissioni di carbonio prodotte dall'1% più ricco sono destinate a essere 22 volte superiori al livello compatibile con l'obiettivo di +1,5 °C.

Il report si concentra anche sulle previsioni per il futuro prossimo. Per esempio, il cambiamento climatico dovuto alle emissioni dell'1% più ricco causeranno 1,3 milioni di morti in eccesso, pari all'incirca alla popolazione di Milano. La maggior parte di questi decessi si verificherà entro il 2030. Entro la fine di questo decennio, inoltre, il numero di persone che si troveranno in condizioni di estrema povertà salirà di almeno 37,6 milioni (stime meno conservative parlano addirittura di 100,7 milioni di individui) a causa della crisi climatica.

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Come affrontare la disuguaglianza climatica

La crisi climatica e le disuguaglianze sociali sono legati tra loro in una sorta di circolo vizioso in cui una problematica alimenta l'altra. Oxam ha osservato come le persone che vivono in condizioni di povertà, le comunità indigene e i Paesi del Sud del mondo stiano sentendo un peso maggiore degli impatti climatici, provocati però principalmente dalle attività nel Nord del mondo; questi impatti poi a loro volta aumentano il divario, alimentando il circolo vizioso.

Il cambiamento climatico sta insomma aggravando le disuguaglianze sia tra i Paesi che interne ai singoli Paesi, e per questo ha importanti implicazioni geopolitiche, tanto che si è cominciato a parlare di giustizia climatica.

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Per affrontare la questione, il report Oxfam analizza la strada della tassazione alla fetta più ricca della popolazione mondiale, in modo da ridurre le emissioni dei “super ricchi” e raggiungere gli obiettivi climatici condivisi. Oxfam calcola che una tassa del 60% sui redditi dell'1% più ricco ridurrebbe le emissioni in misura superiore alle emissioni totali del Regno Unito e raccoglierebbe 64.000 miliardi di dollari all'anno usabili per finanziare la transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili.

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