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29 Aprile 2025
8:00

Ecco come potrebbe apparire la terra tra 250 milioni di anni: Pangea ultima, il supercontinente

Tra circa 250 milioni di anni, secondo i geologi, potrebbe formarsi un nuovo supercontinente: Pangea Ultima. Sarà situato nella regione tropicale della Terra lungo l'equatore e avrà temperature estreme.

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Ecco come potrebbe apparire la terra tra 250 milioni di anni: Pangea ultima, il supercontinente
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Pangea Ultima è il nome ipotetico del prossimo supercontinente. Secondo alcune simulazioni, tra circa 250 milioni di anni tutti i continenti attuali potrebbero di nuovo unirsi, formando una gigantesca massa di terra, circondata da un unico oceano. L’Oceano Atlantico potrebbe chiudersi, mentre il Pacifico potrebbe diventare molto più grande. Africa ed Europa potrebbero unirsi completamente, così come le Americhe con l’Asia. Non è fantascienza, ma il frutto di un recente studio che prevede, appunto, la formazione di un supercontinente arido, Pangea Ultima, il quale potrebbe portare a temperature estreme, minacciando la sopravvivenza dei mammiferi a causa dell'aumento del vulcanismo e di un sole più caldo di circa il 2,5%. Pangea è il nome dell'ultimo supercontinente terrestre, assemblatosi approssimativamente 310 milioni di anni fa per poi iniziare a dividersi circa 180 milioni di anni fa per formare gli attuali continenti.

La formazione del supercontinente "Pangea ultima"

Uno studio guidato dal Dott. Alexander Farnsworth, ricercatore presso l'Università di Bristol,  e pubblicato sulla rivista Nature, afferma che i continenti della Terra stanno lentamente andando alla deriva l'uno verso l'altro e alla fine formeranno un supercontinente chiamato Pangea Ultima, situato nella regione tropicale della Terra lungo l'equatore. La nuova terra sarà costellata di vulcani che rilasceranno una quantità significativa di anidride carbonica in atmosfera; quest'ultimo fattore,  in combinazione con una maggiore quantità di energia solare, probabilmente renderà ostile la vita sulla terra; secondo i ricercatori, è possibile che tutto ciò possa portare a un "punto critico climatico" che causerebbe un'estinzione di massa dei mammiferi terrestri, compresi gli esseri umani.

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Pangea Ultima, Credit: Alexander Farnsworth

Lo studio ha utilizzato modelli di supercomputer per prevedere come cambierà il clima. Il calore estremo che ne risulterà è causato da tre fattori:

  • Effetto di continentalità: man mano che i continenti si fondono, le aree interne diventeranno molto più calde perché ci saranno meno corpi idrici per raffreddarle.
  • Sole più caldo: nei prossimi milioni di anni, il sole brucerà con maggiore intensità, rilasciando più energia sulla Terra.
  • Aumento della CO2: l'attività vulcanica rilascerà più anidride carbonica nell'atmosfera, creando un effetto serra sempre maggiore.

Secondo il dott. Farnsworth, le temperature potrebbero raggiungere tra i 40 e i 50°C , con estremi giornalieri ancora più alti e afferma dicendo:

A queste temperature per periodi prolungati, i mammiferi non possono sopravvivere. In combinazione con l'aumento dell'umidità, semplicemente non riescono a sudare abbastanza per regolare la temperatura corporea. Inoltre, non sono solo i mammiferi a soffrire: le piante non affrontano bene il caldo estremo; sopra i 40°C, non prosperano, e sopra i 60 °C, subiscono danni irreparabili; senza piante vitali, la catena alimentare dei mammiferi verrà interrotta alla fonte e l'estinzione di massa dei mammiferi sarà il risultato.

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Un mondo molto diverso da come lo conosciamo

Gli scienziati ritengono che dopo la formazione del nuovo supercontinente "Pangea Ultima", solo dall'8 al 16% della terra sarebbe abitabile per i mammiferi. Per fare un confronto, circa il 66% della superficie del nostro pianeta era adatta ai mammiferi prima della comparsa dei cambiamenti climatici causati dall'attività umana.

Il Dott. Eunice Lo, coautore dello studio, afferma:

È estremamente importante non perdere di vista l'attuale crisi climatica, essendo il risultato delle emissioni di gas serra da parte degli esseri umani; stiamo già vivendo un calore estremo che è dannoso per la salute umana.

La creazione di Pangea Ultima rappresenta uno scenario affascinante e inquietante allo stesso tempo. Seppur lontanissimo nel tempo, ci ricorda che il nostro pianeta è vivo e in costante evoluzione. Comprendere questi movimenti non solo ci permette di guardare con curiosità al futuro, ma anche di interpretare meglio il passato geologico della Terra, con la consapevolezza che nulla, sulla crosta terrestre, è davvero immutabile.

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