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28 Gennaio 2022
7:30

I motivi per cui l’eruzione a Tonga difficilmente avrà effetti sul clima

L'ultima violenta eruzione del vulcano Hunga Tonga – Hunga Ha'apai molto difficilmente influenzerà il clima. Ecco i motivi.

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I motivi per cui l’eruzione a Tonga difficilmente avrà effetti sul clima
Colonna eruttiva Tonga

Se avete seguito le notizie delle scorse settimane saprete bene che il 15 gennaio 2022 il vulcano Hunga Tonga – Hunga Ha'apai, situato nell'Oceano Pacifico meridionale, ha eruttato violentemente (probabilmente l'indice di esplosività vulcanica stimato, VEI, è pari a 5). A seguito dell'eruzione uno tsunami ha raggiunto perfino le coste del Perù, causando al largo di Lima lo sversamento di ben 6mila barili di greggio durante un'operazione di rifornimento. A Tonga la conta dei danni è ancora in corso e la situazione è incerta anche a causa delle limitazioni alla comunicazione con l'arcipelago. L'enorme nube di fumo e particolato prodotta è salita nel cielo, oscurandolo e limitando il passaggio dei raggi solari.
Sorge quindi spontanea la domanda:  l'eruzione può/potrà avere ripercussioni sul clima? 

Cambiamento climatico ed eruzione a Tonga

Se vi state chiedendo se l'eruzione del Tonga può aver influenzato il clima, la risposta è: molto probabilmente no. I dati attualmente disponibili suggeriscono che non ci sono i presupposti per causare un'alterazione climatica significativa. Generalmente solo un'eruzione con un'altezza di colonna eruttiva di almeno 10 km in cui vengono emesse milioni di tonnellate di anidride solforosa (SO2) potrebbe potenzialmente provocare squilibri climatici rilevanti a scala globale.
I dati in nostro possesso finora (INGV) ci dicono che la colonna eruttiva del vulcano Hunga Tonga – Hunga Ha'apai ha raggiunto la stratosfera con una nube alta circa 30 km, mentre la quantità di anidride solforosa è stata stimata attorno alle 400 mila tonnellate. In realtà altre fonti stimano un valore poco maggiore di 100 mila tonnellate.

Anidride solforosa tonga

Se la prima condizione è soddisfatta, non lo è la seconda: non c'è quindi particolare preoccupazione sul fronte climatico e, con molta probabilità, l'impatto sul clima sarà trascurabile.
Il ricercatore Brian Toon dell'Università del Colorado ha dichiarato che sì, gli effetti potrebbero essere notati dagli esperti, ma saranno troppo piccoli per essere percepiti dalla popolazione (NASA).

Alcuni vulcani nella Storia hanno contribuito al cambiamento climatico?

Non è facile ripercorrere a ritroso la Storia e tantomeno stimare accuratamente gli eventi che possono aver modificato il clima nel passato. Ne riportiamo giusto qualche esempio a dimostrazione che sì, anche i vulcani possono avere impatti sul clima.

L'ultimo grande evento vulcanico che causò una variazione climatica significativa si verificò il 15 giugno 1991 con l'eruzione del monte Pinatubo nelle Filippine. Fu una delle più grandi eruzioni del XX secolo: la colonna eruttiva di 35 km di altezza rilasciò in atmosfera circa una quantità stimata intorno a 20 milioni di tonnellate di anidride solforosa. La nube, penetrata nella stratosfera, reagì con l'acqua portando alla formazione di aerosol di acido solforico che si distribuì nei mesi successivi in tutto il globo. Il risultato di ciò fu una maggior riflessione dei raggi solari che generò un sensibile raffreddamento di circa 0,5 °C nei mesi successivi all'eruzione (Berkeley, 2014; Science, 2021; Paine et at., 2021).

Pinatubo
Eruzione del monte Pinatubo, 12 giugno 1991 (Credit: USGS)

Se andiamo ancora indietro nel tempo troviamo l'eruzione del vulcano indonesiano Tambora datato 10 aprile 1815: i suoi effetti furono talmente consistenti da "cancellare" l'estate dell'anno successivo. Il 1816 fu ricordato come "l'anno senza estate" a causa delle intense nevicate e gelate anomale che colpirono l'Europa Settentrionale e il Nord America. L'eruzione è stata così violenta da "sparare" oltre 150 chilometri cubi di tefra (roccia e cenere) per oltre 1.300 chilometri in direzione nord-ovest (NASA).

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Nicole Pillepich
Divulgatrice
Credo non esista una parola giusta per definirmi: sono naturalista, ecologa, sognatrice e un po’ artista. Disegno da quando ho memoria e ammiro il mondo con occhio scientifico e una punta di meraviglia. Mi emoziono nel capire come funziona ciò che mi circonda e faccio di tutto per continuare a imparare. Disegno, scrivo e parlo di ciò che amo: natura, animali, botanica e curiosità.
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