In questi giorni le ripetute scosse ai Campi Flegrei – in particolare quella di magnitudo 4.4 avvenuta alle 20:10 di lunedì 20 maggio – hanno riacceso i riflettori sull'area e in molti si stanno chiedendo se questi sismi potrebbero in qualche modo favorire l'eruzione del Vesuvio, situato ad appena 30 km di distanza. Al momento l'attività sismica, che continua ormai a momenti alterni dal 2005, non sta impattando in modo diretto sul Vesuvio, tanto che l'Osservatorio Vesuviano assegna alle due aree della Campania due livelli di allerta diversi: quella del Vesuvio è verde, mentre i Campi Flegrei sono in allerta gialla. E se invece i Campi Flegrei dovessero eruttare? Anche in questo ipotetico caso il Vesuvio non ne risentirebbe: questo perché verosimilmente non esiste alcun collegamento diretto tra i due sistemi vulcanici. Ma andiamo più nel dettaglio.
Per prima cosa dobbiamo dire che i due vulcani sono completamente diversi tra loro a livello strutturale: il Somma-Vesuvio è uno stratovulcano, mentre i Campi Flegrei – come suggerisce il nome – sono un campo vulcanico, cioè sono caratterizzati da vulcanismo diffuso su tutta l'area. E in profondità invece? Qui le cose si complicano perché la risposta dipende molto dal gruppo di lavoro a cui lo si chiede e dal metodo utilizzato per svolgere gli esperimenti.
Per esempio, sono stati compiuti test sismici che hanno identificato delle anomalie a circa 10 km di profondità che potrebbero essere interpretate (in modo indiretto) come una sorgente magmatica comune profonda che alimenta entrambi gli apparati.
Allo stesso tempo però sono state condotte analisi geochimiche e petrografiche sul materiale eruttato in passato dai due vulcani. Qui i risultati cambiano: i minerali osservati nei due casi sono incompatibili tra loro dal punto di vista geochimico, oltre che essersi formati a profondità diverse: parliamo di 3-4 km per il Vesuvio e di circa 8 km per i Campi Flegrei. Ciò indicherebbe che ciascun sistema vulcanico avrebbe una propria camera magmatica indipendente dall'altra, come sostenuto anche dal vulcanologo e geochimico Claudio Scarpati.
Per questo motivo dal punto di vista vulcanologico le due strutture non si condizionano reciprocamente: questo lo si nota dalla frequenza delle eruzioni, che è completamente diversa, e anche dalla dinamica stessa degli eventi eruttivi. Perciò anche in caso di ipotetica eruzione dei Campi Flegrei, è altamente improbabile che il Vesuvio ne risenta in alcun modo.
Per approfondire, ecco un mini-documentario sui Campi Flegrei: