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17 Settembre 2024
19:30

Ifantria americana: cos’è il bruco peloso che danneggia le piante e i rimedi per controllarlo

Fra agosto e settembre, nei parchi cittadini e nelle aree verdi del Nord Italia si nota un brulicare di larve pelose e biancastre. Si tratta della seconda generazione annuale dell’Ifantria americana (Hyphantria cunea), una farfalla notturna il cui stadio larvale è un vorace e distruttivo mangiatore di foglie, ma non è pericoloso per uomini e animali.

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Ifantria americana: cos’è il bruco peloso che danneggia le piante e i rimedi per controllarlo
ifantria

Fra la fine di agosto e i primi di settembre è possibile osservare nei boschi, ma anche nei parchi urbani del Nord Italia centinaia di bruchi pelosi che cadono dagli alberi e si muovono sull’erba; si tratta dello stadio larvale di Ifantria americana (Hyphantria cunea), una farfalla della Famiglia Erebidi, introdotta accidentalmente dagli Stati Uniti e le cui larve sono voraci divoratrici di foglie. Questi bruchi defogliatori sono innocui per l'uomo e non vanno confusi per l’aspetto con i più temibili bruchi della Processionaria (Thaumetopoea pityocampa), dotati di peli urticanti a volte pericolosi per l’uomo e per gli animali domestici. Vediamo da dove arriva l'Ifantria e come si comporta questa specie.

Dove vive e qual' è il ciclo vitale dell’Ifantria americana

Hyphantria cunea è una specie del Nord America; è quindi alloctona per l'Europa dove è stata introdotta accidentalmente per la prima volta in Ungheria negli anno ’40 del secolo scorso e si è diffusa nel Nord Italia a partire dagli anni ‘80. Oggi è presente in Canada, Stati Uniti e Messico, ed è arrivata anche in Cina, Giappone, Corea, parte dell’Europa e Russia.

L'adulto è una falena, quindi una farfalla notturna, lunga 11-15 mm e di colore bianco; a volte si notano varianti locali con ali bianche punteggiate di nero.
Lo stadio larvale maturo è lungo circa 35-40 mm, presenta una larga striscia scura sul dorso e due serie di tubercoli giallo-aranciato lungo tutto il corpo con caratteristici ciuffi di peli molto lunghi (10-12 mm) e bianchi, privi di proprietà urticanti.

Lo stadio di crisalide è di colore bruno-rossastro ed è la fase vitale in cui la specie trascorre il periodo invernale, nascosta nelle fessure delle cortecce o di vecchie travi di solai e sottotetti.

Ifantria americana
Esemplari di Hyphantria cunea.

L’Ifantria presenta due generazioni l’anno: le farfalle adulte della prima generazione fra la fine di aprile e maggio depongono le uova nella pagina inferiore delle foglie di piante ospiti. Quando le uova si schiudono, fuoriescono larve molto voraci che si alimentano defogliando molti rami e a volte un’intera pianta ospite. Le larve ben alimentate cominciano ad emettere un filo setoso e creano grandi bozzoli che avvolgono come una fitta ragnatela anche un intero ramo.

I bozzoli sono ben evidenti intorno al mese di giugno e da questi emergerà la seconda generazione di farfalle adulte che ripete tutto il ciclo in genere con effetti più dannosi del primo. Le nuove larve sono ben visibili fra agosto e settembre e si vedono a centinaia in movimento sul terreno e sugli alberi fino alla fine di settembre, quando iniziano a cercare fessure e anfratti per annidarsi in forma di crisalidi per passare tutto l’inverno.

I bruchi pelosi di Infantria si cibano di un gran numero di piante, ma ne prediligono alcune: fra queste il Melo (Malus domestica) e il Pruno (Prunus domestica). Attaccano anche Aceri, Noccioli, Gelsi, Pioppi, Salici, Tigli e Platani provocando spesso danni a parchi e viali alberati. Alcune specie vegetali vengono utilizzate sia nella prima che nella seconda generazione, altre come il Frassino, il Nocciolo e il Biancospino vengono utilizzate solo dalla seconda generazione.

Rimedi naturali per controllare la specie

In base a quanto consiglia il Servizio Fitosanitario di Regione Lombardia e di Regione Emilia Romagna, se non si vogliono utilizzare insetticidi è possibile:

  • distruggere i bozzoli man mano che si formano sulla pianta;
  • rivestire il tronco degli alberi con paglia o cartone ondulato in modo da far raggruppare su queste superfici le crisalidi per poi rimuoverle;
  • effettuare trattamenti con Bacillus thuringiensis per la lotta biologica contro le larve di seconda generazione.

Predatori naturali dell’Ifantria sono diverse specie di uccelli, in particolare nell'Italia settentrionale sono considerate particolarmente efficaci il cuculo, il rigogolo, la cinciallegra e lo storno. Le larve di Ifantria sono predate anche da alcune specie di ragni, dalle vespe del genere Polistes e da un coleottero Carabide. Una curiosità per concludere : alcuni pescatori utilizzano le larve come esche "improvvisate" e pare che funzionino.

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