
Il 20 maggio 2013, il 29enne Edward Snowden volò a Hong Kong dopo aver lasciato il suo lavoro in una struttura della NSA (National Security Agency), nelle Hawaii, e all'inizio di giugno rivelò migliaia di documenti segretati dell'Agenzia di Sicurezza Nazionale statunitense ai giornalisti Glenn Greenwald, Laura Poitras, ed Ewen MacAskill. Questo evento segnò l’inizio di quello che è oggi conosciuto come “Datagate” o anche “NSAgate”: una delle più grandi rivelazioni di sorveglianza di massa della storia, che è a tutti gli effetti iniziato nel giugno 2013 e che ha portato Snowden ad alzare il velo su qualcosa come 15-20 mila documenti riservati. Denunciando la sorveglianza di massa nel 2013, il whistleblower americano ha cambiato profondamente il modo in cui guardiamo a Internet e, soprattutto, la percezione relativa alla raccolta dei dati da parte dei governi e dei servizi di intelligence di cui questi si avvalgono.
Chi è Edward Snowden
Edward Joseph Snowden (Elizabeth City, 21 giugno 1983) è un informatico e attivista statunitense (naturalizzato russo), reso celebre dalla sua attività di whistleblower. Con questo termine in genere ci si riferisce a chi denuncia, in modo pubblico o segreto, presunti comportamenti illeciti rilevati nel governo, in un'organizzazione pubblica o anche in una privata. Ed è esattamente questo che ha fatto Snowden: ha rivelato all'opinione pubblica quello che avveniva nelle stanze interne dell'NSA.

Ma com'è arrivato a fare questo? Per rispondere dobbiamo fare un passo indietro. Snowden abbandonò la scuola superiore per studiare informatica presso l'Anne Arundel Community College di Arnold, nel Maryland. Da maggio a settembre 2004 iniziò l'addestramento per le forze speciali nelle riserve dell'esercito, senza però completarlo. Alla fine, Snowden trovò un impiego come guardia di sicurezza presso il Center for Advanced Study of Language dell'Università del Maryland. Dal momento che l'istituto aveva legami con la National Security Agency, nel 2006 Snowden ebbe l'opportunità di accettare un lavoro nel settore dell'informatica presso la CIA (Central Intelligence Agency) occupandosi soprattutto di cybersecurity. Dal 2007 al 2009 svolse poi un incarico all'ambasciata statunitense di Ginevra. Ricordando quel periodo, nel libro “Errore di sistema”, Snowden afferma:
Ero uno dei pochissimi tecnici sotto copertura diplomatica e il mio compito era quello di condurre la CIA nel futuro, portando online le sue basi operative europee e digitalizzando e automatizzando la rete attraverso la quale il governo statunitense conduceva l'attività di spionaggio.
Fu proprio in questo periodo di lavoro sotto copertura per conto della CIA a Ginevra che Snowden iniziò ad avere accesso a documenti riservati e a nutrire forti dubbi riguardo all'operato dell'Agenzia, che lascio nel 2009 per lavorare presso la multinazionale informatica Dell. In realtà, però, da quel momento Snowden continuò a lavorare per l'NSA tramite contratti d'appalto. Fu così che lavorò in Giappone come subappaltatore in un ufficio dell'NSA prima di essere trasferito alle Hawaii. Poco dopo, passo a un'altra società subappaltatrice della NSA – Booz Allen Hamilton – che fungeva da società di consulenza nell'ambito IT, rimanendovi per soli 3 mesi. In questo breve lasso di tempo, Snowden si appropriò di documenti top secret della NSA, creando un dossier privato sulle pratiche che a suo dire erano invasive.
Ripensando a quella fase della sua vita, Snowden spiega:
All'inizio il mio compito era stato quello di gestire e connettere il flusso di informazioni, poi di conservarle per sempre e infine di renderle universalmente accessibili. Mi resi davvero conto dei progetti a cui avevo lavorato soltanto quando mi trovavo alle Hawaii, dove mi ero trasferito a 29 anni in seguito a un nuovo contratto stipulato con l'NSA. […] Fu solo quando mi ritrovai in quel paradiso che riuscii finalmente ad avere un quadro complessivo dei miei incarichi, che erano gli ingranaggi di una macchina gigantesca e andavano a formare un vero e proprio sistema di sorveglianza di massa.
Come fece Snowden a raccogliere i documenti top secret? Usando delle scheda SD. Trattandosi di supporti di memoria sottilissimi, nelle sue “sessioni di copiatura di file segreti” l'informatico ha potuto nasconderle dietro il lato colorato del quadratino di un cubo di Rubik che portava con sé in ufficio, dentro uno dei suoi calzini e persino in bocca, così da poter inghiottire il tutto in caso di pericolo. Anche se questo genere di supporto garantiva una certa discrezione, aveva l'inconveniente di essere molto lento nelle operazioni di scrittura dei dati, tanto che a volte ci volevano 8 ore (praticamente un'intera giornata di lavoro) per portare a termine le operazioni che, questo è bene chiarirlo, non consistevano nella semplice copiatura dei file presenti nell'archivio dell'NSA. Snowden, infatti, li duplicava, comprimeva e criptava.
Dopo aver raccolto una grande quantità di documenti, Snowden informò il suo supervisore della NSA della necessità di un congedo per motivi medici, con la scusa che doveva sottoporsi ad alcuni trattamenti per l'epilessia (disturbo di cui l'informatico è effettivamente affetto). Fu così che la vicenda sfocia nell'episodio con cui ci siamo introdotti all'inizio dell'articolo. Il 20 maggio 2013 Snowden prende un volo per Hong Kong, in Cina, e incontra clandestinamente i giornalisti Glenn Greenwald (The Guardian), Laura Poitras (regista del documentario Citizenfour) ed Ewen MacAskill (The Guardian).
A partire dal 6 giugno, The Guardian pubblicò le informazioni trapelate da Snowden su vari sistemi usati dall'NSA per le sue attività di spionaggio, tra cui PRISM, un programma di sorveglianza usato per la raccolta elettronica di informazioni in tempo reale; XKeyscore, un sistema usato per la ricerca e l'analisi di dati Internet sulle nazioni estere di tutto il mondo e Tempora, un software in grado di intercettare il traffico Internet e telefonico di utenti di tutto il mondo.
Il caso Snowden e le conseguenze del datagate
La risposta del governo USA non si fece attendere per molto. Il 14 giugno 2013, i procuratori federali accusarono Snowden di «furto di proprietà governativa», «comunicazione non autorizzata di informazioni sulla difesa nazionale» e «comunicazione intenzionale di informazioni di intelligence sulle comunicazioni classificate a una persona non autorizzata».
Il caso Snowden divise l'opinione pubblica: mentre alcuni definirono l’informatico un traditore, altri sostennero la causa, tant'è che oltre 100.000 persone firmarono una petizione online per chiedere al Presidente USA dell'epoca, Barack Obama, di perdonare Snowden entro la fine di giugno 2013, cosa che chiaramente non avvenne.

Dopo essere rimasto nascosto per poco più di un mese, Snowden decise di trasferirsi in Ecuador per chiedere asilo ma, dopo uno scalo, rimase bloccato in un aeroporto russo a seguito dell'invalidamento del suo passaporto da parte del governo americano. Il governo russo nel frattempo respinse le richieste degli Stati Uniti di estradare Snowden. Al momento Snowden vive ancora in Russia anche se, nel febbraio 2016, aveva dichiarato che sarebbe tornato negli Stati Uniti a patto di affrontare un giusto processo. Allo stato attuale delle cose, per aver rivelato alla stampa il sistema di violazione della privacy adottato dai Paesi nel mondo, Snowden è condannato al carcere e all'esilio.
Perché sacrificare una promettente e ben remunerata carriera rivelando informazioni top secret sulle agenzie di sicurezza più importanti degli USA? Queste le parole di Snowden al riguardo:
Non posso in coscienza permettere al governo degli Stati Uniti di distruggere la privacy, la libertà di Internet e le libertà fondamentali delle persone in tutto il mondo con questa enorme macchina di sorveglianza che stanno segretamente costruendo.