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16 Febbraio 2025
6:00

Kowloon, storia della città murata più popolata al mondo all’interno di Hong Kong

La città murata di Kowloon, a Hong Kong, per un certo periodo è stata il luogo più densamente popolato al mondo, con 50.000 abitanti in 0,02 km². Nata come enclave cinese nel XIX secolo, divenne una baraccopoli verticale priva di luce, servizi e controllo, segnata da traffico di droga e allacci illegali.

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Kowloon, storia della città murata più popolata al mondo all’interno di Hong Kong
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La città di Kowloon negli anni '90 è stata probabilmente il luogo più densamente popolato del pianeta, con stime che arrivano fino a 50 mila abitanti in un'area di appena 0,02 km2. Questo quartiere della città di Hong Kong, situato a nord dell'isola, riuscì in poco tempo a costruirsi una pessima nomea, legata soprattutto alle difficili condizioni di vita e all'oscurità semi-perenne – causata da un eccessiva urbanizzazione dell'area che ostacolava i raggi del Sole nelle aree inferiori. Il sito è stato demolito nel 1994 ma, per certi versi, un concetto simile è tutt'oggi presente nel Paese con le famigerate case-bara.
Ma qual è la sua storia? Le informazioni a disposizione non sono molte e quindi per fare chiarezza prenderemo come principale riferimento uno studio pubblicato nel 2024 dall'Università di Hong Kong.

La costruzione della città murata

La storia della città fortificata di Kowloon affonda le proprie radici nelle due guerre dell'Oppio, tra Regno Unito e Cina. Sintetizzando, al termine della prima guerra venne siglato dalle due potenze il Trattato di Nanchino, che cedeva l'isola di Hong Kong alla Corona Inglese. In seguito alla seconda Guerra – vinta anch'essa dagli inglesi – la Cina cedette anche parte della penisola di Kowloon, riuscendo però a mantenere il controllo di una città fortificata presente al suo interno. Questa fu costruita a cavallo tra le due guerre e riuscì a resistere per 99 anni come enclave cinese all'interno di un territorio inglese.

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Modello della città murata di Kowloon.

La grande svolta avvenne nel 1941: i Giapponesi invasero Hong Kong e demolirono la fortificazione della città per ricavarne materiali da costruzione. La mancanza di un muro perimetrale negli anni seguente ebbe un impatto non trascurabile, soprattutto dopo che gli inglesi ripresero il controllo dell'isola al termine della Seconda Guerra Mondiale. A questo punto infatti il territorio entrò in una zona di "limbo": la demolizione del muro fece sì che il territorio non fosse più totalmente cinese, ma allo stesso tempo i residenti – appoggiati da Pechino – protestarono contro piano del Governo britannico di radere al suolo tutto. Tutto questo, unito a un generale disinteresse del governo inglese per l'area, favorirono lo sviluppo di una baraccopoli verticale in un'area di appena 0,026 km2.

Lo sviluppo della città oscura

Questo quartiere iniziò a svilupparsi in modo del tutto incontrollato, senza alcun tipo di norme costruttive, fatta eccezione per il vincolo di non avere edifici più alti di 14 piani a causa del vicino aeroporto di Kai Tak. Nella maggior parte degli appartamenti non arrivava luce naturale – e da qui la nomea di città oscura – la gestione dei rifiuti era quasi assente e l'elettricità era perlopiù fornita da allacciamenti illegali ai quartieri limitrofi. Al suo interno la gente era piuttosto povera e, nonostante nel complesso i residenti vivessero in tranquillità, va segnalato un pesante traffico di eroina.

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Credit: M+ Research Center

Questa crescita così rapida dell'insediamento fu causata da un fortissimo aumento di rifugiati Cinesi, soprattutto durante gli anni '60. Pensate che nel periodo immediatamente precedente alla sua demolizione alcune stime parlano di una popolazione tra i 35 e i 50 mila cinesi, equivalenti ad una densità abitativa compresa tra 1,3 milioni e 2,5 milioni di persone per km2. Si tratta di valori folli, se consideriamo che ad oggi uno tra i Paesi con la densità abitativa più alta è il principato di Monaco con 25 mila persone per km2.

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Credit: M+ Research Center

Come anticipato, la demolizione del quartiere avvenne nel 1994 e da allora questo luogo è stato preso come fonte di ispirazione per film, serie tv e videogiochi.
Per chi fosse interessato, oggi in quell'area sorge un parco pubblico.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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