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Le cascate non si formano solo sulla terraferma, ma anche nell’acqua degli oceani: è proprio una di queste cascate sottomarine a detenere il primato come cascata più grande del mondo. Si tratta della cateratta dello Stretto di Danimarca, che separa l’Islanda e la Groenlandia nell’Oceano Atlantico, ed è invisibile ai nostri occhi. Larga circa 160 km, compie un salto di circa 2000 m lungo un pendio sottomarino e ha un flusso d’acqua che supera i 3,2 milioni di metri cubi al secondo una quantità enorme comparata ai 1800 metri cubi al secondo delle Cascate del Niagara. Ma come è possibile che una cascata si formi nell’oceano? Questo accade grazie alla differenza di densità che c’è tra le acque fredde, dense e pesanti provenienti dai mari nordici e quelle più calde, meno dense e leggere del Mare di Irminger, situato appena oltre lo Stretto di Danimarca.
Come si è formata la cascata dello Stretto di Danimarca
Nei mari della Groenlandia, della Norvegia e dell’Islanda le acque superficiali hanno una temperatura molto bassa e una salinità elevata, dovuta alla formazione di ghiaccio marino, durante la quale i sali non vengono inclusi nel ghiaccio ma rimangono disciolti nell’acqua sottostante. Queste caratteristiche rendono le acque dei mari nordici particolarmente dense e quindi pesanti. Perciò, mentre le correnti oceaniche le trasportano verso sud, dove si trova lo Stretto di Danimarca, tendono a sprofondare sotto le acque più calde che incontrano qui e che sono dirette verso nord.

Nello Stretto di Danimarca si trova una dorsale sommersa che si innalza dal fondale per circa 3500 m. Lo strato di acqua fredda e pesante proveniente dai mari nordici, che scorre in profondità, quando incontra questa sporgenza la supera. L’acqua fredda si riversa in parte lungo il pendio roccioso, formando una cascata alta 2000 m e andando ad alimentare un’enorme e profonda “pozza” presente alla base del pendio. Da qui l’acqua scorre sul fondale raggiungendo il Mare di Irminger nell’Oceano Atlantico. Un’altra parte dell’acqua che supera la dorsale si mescola con l’acqua calda soprastante. La quantità d’acqua che oltrepassa la dorsale è enorme: si tratta di un flusso che supera i 3,2 milioni di metri cubi al secondo (per confronto, la portata delle Cascate del Niagara è circa 1800 metri cubi al secondo).

Il ruolo delle cascate sottomarine
Già verso la fine dell’Ottocento gli oceanografi conoscevano l’esistenza delle cascate sottomarine, ma solo negli anni Settanta del Novecento tecnologie più avanzate hanno permesso di studiarle meglio. Nel mondo esistono numerose cascate sottomarine, che hanno un ruolo importante nella regolazione del clima terrestre. La cascata dello Stretto di Danimarca, in particolare, incanalando acqua fredda nell’Oceano Atlantico alimenta la cosiddetta AMOC (Atlantic Meridional Overturning Circulation), un sistema di correnti oceaniche che distribuisce calore e nutrienti nelle acque dell’Oceano Atlantico e che mitiga il clima in Europa. L’attuale riscaldamento globale potrebbe però compromettere il flusso di acqua fredda nello Stretto di Danimarca. Infatti le acque polari, a causa delle loro temperature sempre più elevate e della progressiva diminuzione della loro salinità dovuta all’apporto di acqua dolce proveniente dalla fusione delle calotte glaciali, scendono in profondità con difficoltà via via maggiore.
