Molti di voi avranno visto il film "La Società della Neve", candidato agli Oscar come miglior film straniero, che si concentra sulla drammaticità e gli aspetti psicologici di un tragico evento: : il disastro delle Ande, l’incidente che coinvolse il volo 571 dell'Uruguayan Air Force che si schiantò contro un crinale montuoso in Argentina con a bordo 45 passeggeri. Tuttavia, il film lascia in ombra alcuni dettagli tecnici della vicenda. Perché non esplorare quindi il disastro da un punto di vista più tecnico?
Il film narra di una squadra di rugby uruguaiana in viaggio verso il Cile per una partita amichevole. Durante il tragitto, il pilota è costretto a cambiare rotta, portando a un tragico incidente sulle Ande, dove l'aereo si schianta su un ghiacciaio. Dopo l'incidente, 16 dei 45 passeggeri sopravvivono per 72 giorni in condizioni estreme, ricorrendo anche al cannibalismo.
Il Viaggio verso Santiago del Cile
La squadra di rugby "Christian Brothers" parte da Montevideo, Uruguay, con destinazione Santiago, Cile, a bordo del volo 571 dell'Uruguayan Air Force. L'aereo, un Fairchild F27 con due turboeliche e un'apertura alare di 29 metri, era impiegato per voli civili data la precaria situazione economica dell'esercito uruguaiano.
El Niño
Il volo avrebbe dovuto essere un tragitto semplice oltre le Ande, ma i piloti si scontrano con il fenomeno di El Niño, che porta a condizioni meteorologiche estreme lungo le Ande a causa del riscaldamento delle acque e il conseguente spostamento di aria calda e umida verso l'America del Sud.
La Rotta Alternativa
A causa del maltempo, i piloti devono optare per una rotta alternativa, che li porta a volare verso sud fino a Malargüe, in Argentina, poi attraversare le Ande più a sud e infine virare verso nord per Santiago. Questa decisione si rivelerà fatale.
Il Disastro sulle cime delle Ande
Il 13 ottobre 1972, l'aereo riparte da Mendoza ma incontra maltempo anche lungo la rotta alternativa. Utilizzando il sistema di navigazione VOR e sottostimando l'effetto di un forte vento contrario, i piloti credono di aver superato le Ande e iniziano la discesa troppo presto, causando lo schianto del velivolo contro le montagne.
Che fine hanno fatto i sopravvissuti
Dopo lo schianto, solo 16 passeggeri sopravvivono, affrontando condizioni estreme e ricorrendo al cannibalismo per sopravvivere. Dopo 72 giorni, due dei sopravvissuti trovano aiuto, portando al salvataggio degli altri.