
Le stromatoliti sono tra le forme di vita più antiche del pianeta e alcune sono state datate addirittura a 3,7 miliardi di anni fa! Ma cosa sono esattamente? Si tratta di strutture sedimentarie calcaree che vengono create da microrganismi unicellulari chiamati cianobatteri. Queste si presentano come dei tumuli, caratterizzate da una sottile stratificazione. Il nome “stromatolite” è stato coniato nel 1908, e deriva dalle parole greche stroma, che significa "strato", e Lithos, che significa “roccia". In questo articolo vedremo brevemente quali sono le loro caratteristiche e dove possono essere osservate nel mondo.
Caratteristiche e formazione delle stromatoliti
Il processo che porta alla formazione delle stromatoliti inizia con l’azione dei cianobatteri, organismi primitivi unicellulari noti anche come alghe verdi-azzurre. I cianobatteri fotosintetici si trovano in una vasta gamma di ambienti tra cui fiumi, suoli, laghi e piattaforme poco profonde. Si tratta di organismi microscopici procarioti, cioè composti da una sola cellula priva di nucleo, dove il DNA è sparso nel citoplasma. Pensate che le stromatoliti sono presenti sul nostro pianeta da circa 3,7 miliardi di anni e proprio per questo motivo sono considerate tra le prime forme di vita comparse sulla Terra.
Queste strutture rocciose calcaree sono costituite da sottili strati alternati chiari e scuri che indicano rispettivamente il sedimento e la materia organica, dunque i batteri; si formano quando il rivestimento appiccicoso o la mucillagine dei cianobatteri intrappola e lega i sedimenti; in seguito il processo di fotosintesi rimuove anche l'anidride carbonica dall'acqua, portando alla precipitazione del carbonato di calcio.
Questi processi che si ripetono per un lungo periodo di tempo portano alla formazione di queste strutture che iniziano a crescere verso l'alto e possono raggiungere diversi centimetri sia in altezza (solitamente 50 cm) che in spessore.

La scoperta fatta in Groenlandia
Nel 2016 un team di ricercatori guidati dal geologo Allen Nutman dell’università Wollongong in Australia ha fatto una scoperta incredibile nella Isua Greenstone Belt, lungo il bordo della calotta glaciale della Groenlandia, su delle rocce emerse in seguito allo scioglimento di neve e ghiaccio. Quello che è stato scoperto potrebbe essere il più antico reperto di vita fossilizzato, con un'età stimata di 3,7 miliardi di anni.
Nutman ha spiegato attraverso uno studio pubblicato sulla rivista "Nature", che si tratterebbe di una stromatolite, struttura formata da sedimenti prodotti da micro-organismi e incastonata all'interno di una roccia metamorfica, modellata da alte temperature e pressioni. Il fossile scoperto in Groenlandia porta indietro le lancette della Terra: fino ad ora la più antica testimonianza di vita sul pianeta era quella rinvenuta in Australia Occidentale nella regione di Pilbara e datata 3,5 miliardi di anni.

Breve storia delle stromatoliti
Le stromatoliti erano comuni e abbondanti durante il periodo del Precambriano (da 541 milioni a 4,6 miliardi di anni fa) perché, a quel tempo, l'esistenza dei cianobatteri non era minacciata da organismi che si nutrivano di questo tipo di alghe. Oggi, invece, sono strutture raramente riconosciute a causa della continua distruzione da parte di vermi, lumache e altri organismi. Inoltre, sono comuni solo nelle aree in cui l'alimentazione degli organismi sopracitati è limitata da condizioni estreme, come le alte concentrazioni di sale.
Un tipico esempio è quello della Shark Bay (Australia occidentale) dove lo strato opaco di alghe verdi-azzurre, che cresce sulla superficie dei sedimenti, è protetto dalle alte concentrazioni di sale. Shark Bay, tra le altre cose, è stato anche il primo luogo in cui sono state scoperte le stromatoliti nel 1956.

L'importanza delle stromatoliti
Si ritiene che i cianobatteri abbiano influenzato alcuni cambiamenti significativi nella storia della Terra. Gli esperti infatti sostengono che prima dell'era precambriana sulla Terra fosse presente pochissimo ossigeno, formatosi attraverso la reazione del vapore acqueo dei vulcani e della luce solare. Gli organismi fotosintetici, come le stromatoliti, avrebbero quindi contribuito ad aumentare la quantità di ossigeno atmosferico.
I volumi più elevati di ossigeno atmosferico hanno poi portato al successivo step evolutivo, caratterizzato da organismi cosiddetti eucarioti, cioè aventi una cellula con un nucleo ben organizzato e contenente il DNA.
Luoghi nel mondo dove possiamo trovare le stromatoliti
Oltre alla sopracitata Shark Bay australiana sono numerosi posti nel mondo dove possiamo trovare le stromatoliti; generalmente queste strutture sono distribuite in un ambiente limitato dove le condizioni favoriscono la deposizione dei minerali che li compongono. Qui di seguito un elenco dei principali luoghi dove possiamo trovarli:
- Riserva Nazionale Pampa del Tamarugal, a Tarapacá, provincia di Tamarugal, Cile.
- Bacino di Cuatrociénegas, nel deserto bianco di Coahuila e lago Alchichica, in Messico.
- Laguna di Bacalar, nella penisola dello Yucatan, Messico.
- Laguna Salada, nello stato di Rio Grande del nord, Brasile.
- Lago Salda, in Turchia.
- Le Exuma Cays, Distretto di Exuma, Isole Bahamas.
- Lago Pavillon, Columbia Britannica, Canada.
- Lago Blue, Australia.