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Quando si parla di geografia e geologia può capitare di fare confusione tra le due discipline. In effetti entrambe si occupano di studiare aspetti dello spazio in cui viviamo, di analizzarne gli elementi, i fenomeni e le loro interazioni e, più in generale, di studiare la Terra. Da un lato, quindi, le due discipline si occupano di territorio e ambiente e sono in qualche modo collegate tra loro, dall'altro hanno caratteristiche diverse e campi d'indagine differenti.
In sintesi, la geografia è una disciplina o, per meglio dire, un insieme di discipline scientifiche e antropologiche con lo scopo di studiare i fenomeni e gli elementi naturali del pianeta Terra e di capire in che modo questi siano collegati allo spazio e alle attività degli esseri umani. La geologia, invece, è una disciplina scientifica che studia l’evoluzione del pianeta Terra e i fenomeni fisici e chimici che lo riguardano. Approfondiamo la questione.
Cosa significa "geologia" e cosa studia
La geologia, parola di origine greca che deriva da geo (terra) e logos (studio), è una disciplina scientifica che studia tutti gli aspetti fisico-chimici che riguardano l’evoluzione, la composizione e la struttura della Terra. La geologia si interessa quindi di studiare gli strati del nostro pianeta (crosta terrestre, mantello e nucleo) e come si sono evoluti nel tempo, le rocce e i minerali, i fenomeni come vulcani e terremoti, i fossili… In sostanza la geologia è la scienza che ci permette di conoscere e ricostruire i 4 miliardi e mezzo di storia della Terra e di comprendere i fenomeni che la riguardano.
Come tutte le discipline scientifiche, la geologia svolge i propri studi ed elabora i propri modelli sulla base di analisi soprattutto quantitative. Inoltre nello studio della geologia viene fatto largo impiego delle tecnologie più avanzate come strumentazioni satellitari, sonde e sensori geofisici, tecniche di telerilevamento LIDAR (che permettono di effettuare analisi del territorio mediante impulsi laser), intelligenze artificiali per elaborare modelli complessi e tante altre.
Cosa significa "geografia" e cosa studia
Geografia, parola di origine greca che deriva da geo (terra) e graphia (descrizione), è un termine che fa riferimento a un numero davvero elevato di campi di analisi e ricerca. Per prenderla abbastanza alla larga, la geografia si occupa di studiare lo spazio terrestre e l’insieme dei fenomeni naturali e antropici, cioè umani, che si sviluppano su di esso, analizzando questi elementi come un unico sistema interconnesso in cui tutte le parti sono collegate e interagiscono tra loro.
Geografia fisica e geografia umana
Una prima grossa distinzione all’interno delle discipline geografiche può essere fatta tra geografia fisica e geografia umana. La geografia fisica si occupa di studiare i fenomeni naturali e le caratteristiche fisiche della Terra. Per esempio le trasformazioni della superficie terrestre, l’origine delle montagne, il clima e i cambiamenti climatici, l’evoluzione dei fiumi, la deforestazione, l’inquinamento delle acque degli oceani, ecc.
Al contrario la geografia umana (o geografia antropica) studia gli elementi e i fenomeni che riguardano gli esseri umani. Si occupa quindi dello studio delle popolazioni e delle loro dinamiche, delle attività economiche, della geopolitica, ma anche degli aspetti culturali, sociali e antropologici che caratterizzano una comunità e di come tutti questi elementi siano collegati allo spazio (territorio e ambiente) e al tempo (passato, presente e futuro).
Altre branche della geografia sono la geografia matematica, che studia come misurare e rappresentare la Terra in modo corretto mediante carte e proiezioni, e la geografia regionale, che si occupa di analizzare fenomeni fisici e antropici all’interno di uno spazio ben definito, come uno Stato, un continente, una regione storica…
Gli strumenti della geografia
Gli strumenti impiegati per svolgere analisi geografiche sono innumerevoli: dalla cartografia all’osservazione diretta, dalle fonti storiche all’elaborazione di dati statistici. A questo proposito sarebbe opportuno specificare che la geografia fonda le sue valutazioni sia su dati quantitativi, cioè espressi in cifre e che possono essere misurati, come per esempio il PIL di un Paese, la superficie di un continente, la percentuale di anidride carbonica nell’atmosfera, la densità di popolazione ecc. sia su dati qualitativi, cioè che descrivono a parole le caratteristiche di un fenomeno, per esempio il punto di vista di una comunità in merito a un preciso evento.
Confronto e applicazioni
Per quanto riguarda i risvolti applicativi, geografia e geologia tendono a essere piuttosto differenti. Oggi, essere geografo o geografa non è più un lavoro vero e proprio, a differenza dei leggendari geografi del passato che erano nel contempo cartografi, esploratori, naturalisti, botanici. Inoltre le applicazioni della geografia sono tante quante sono i campi di interesse che la riguardano.
Gli studi geografici hanno quindi molta importanza in tutti i settori in cui occorre svolgere analisi che tengano conto del rapporto ambiente/esseri umani/territorio, come per esempio le attività di amministrazione, di sviluppo territoriale, di tutela del patrimonio naturale e culturale, di gestione delle risorse, di ottimizzazione dei servizi, di coordinamento del territorio e tante altre.
La geologia può spesso essere finalizzata anche alla ricerca pura, ma soprattutto ci permette di conoscere, monitorare e prevenire fenomeni naturali potenzialmente dannosi, come terremoti, vulcani, frane, esondazioni e dissesto idrogeologico, consente di cercare ed estrarre risorse minerarie ed energetiche come petrolio, carbone, gas naturale, uranio, e di sfruttare al meglio le fonti rinnovabili come l'idroelettrico e il geotermico.
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