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9 Gennaio 2025
7:00

Come funziona e come si legge la manica a vento che si vede negli aeroporti

La manica a vento è un anemoscopio (uno strumento che identifica correnti d'aria) ancora oggi utilizzato anche in contesti aeroportuali. Questo strumento permette di rilevare la presenza di correnti d'aria e anche di stimarne la velocità in maniera speditiva.

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Come funziona e come si legge la manica a vento che si vede negli aeroporti
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La manica a vento è un rudimentale anemoscopio, cioè un dispositivo di misura della presenza e della direzione di una corrente d'aria. In realtà, lo strumento permette anche una misura indiretta della sua velocità. Lo troviamo in utilizzo ancora oggi dove è importante avere un'indicazione visuale del vento, della sua intensità e della sua direzione: aeroporti ed eliporti vanno per la maggiore, ma si possono trovare strumenti di questo tipo anche in campi da volo sportivo o piattaforme petrolifere, nonché in stabilimenti di lavorazione e stoccaggio di gas e materiali chimici. Il suo punto di forza, a differenza di un moderno strumento di misura, è la capacità di fornire una indicazione visiva della forza e della direzione del vento in maniera istantanea.

La differenza tra anemoscopi e anemometri

Prima di scendere nel dettaglio, è bene chiarire la differenza tra anemoscopi e anemometri:

  • gli anemoscopi permettono l'identificazione della presenza di correnti d'aria, quindi della loro direzione;
  • gli anemometri, invece, permettono misure, anche molto precise (la precisione varia in relazione alle caratteristiche dello strumento di misura), della velocità o della pressione delle correnti d'aria.

Un tipico anemometro è quello cosiddetto a coppette, cioè dotato di alcune coppe collegate ad un asse centrale che ruota in presenza di correnti d'aria. Attraverso la lettura delle rotazioni dell'asse centrale dell'anemometro è possibile risalire alla velocità della corrente che ha generato appunto il movimento.

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Anemometro

Le maniche a vento sono annoverate tra gli anemoscopi, in quanto – seppure ci sia una misurazione della velocità del vento – questa stessa avviene in maniera approssimata, non sufficientemente precisa, ed inoltre limitata dalla lunghezza del tessuto troncoconico a velocità delle correnti ridotte (circa 28 km/h, ovvero i 15 nodi massimi misurabili).

Come funziona la manica a vento

La manica a vento non è altro che un dispositivo realizzato in tessuto, montato su di un'asta posta ad un'altezza sufficiente ad essere visibile e non confondibile. Questa altezza è variabile ma solitamente tra i 4-6 metri rispetto al piano campagna. Il tessuto, che è in grado di resistere alle intemperie e ai flussi d'aria che lo investono, è posto su una estremità girevole e può quindi adattarsi al flusso delle correnti e alla loro variabilità. La sua forma e realizzazione è dettata da alcune raccomandazioni e standard dell'aviazione internazionale: ad esempio, deve essere realizzata mediante colori che ne risaltino la presenza da almeno 300 metri di altezza, o ancora deve avere delle lunghezze e diametri standardizzati (3,60 m è una dimensione solitamente utilizzata in lunghezza, con un diametro minimo del tronco di cono di 0,9 m).

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Come si legge la manica a vento: velocità e direzione del vento

La manica a vento permette una misura indiretta della velocità delle correnti in quanto questa stessa si "gonfia" tanto più quanto più la corrente d'aria è veloce! Infatti, il tessuto ha una forma troncoconica, quindi si fa attraversare dall'aria mediante la creazione di un canale dalla parte di circonferenza maggiore a quella minore. L'aria, che entra sempre con più difficoltà all'interno del cono in quanto la sua sezione tende a stringersi con la profondità, ha la capacità di "raddrizzare" il tessuto grazie al gioco di pressioni che si crea tra la parte interna ed esterna del cono stesso.

Il tessuto, inoltre, è realizzato in bande bi-colore (solitamente rosse e bianche). Ogni banda rappresenta una "tacca" di misura della velocità, espressa in nodi (il nodo è una unità di misura della velocità, analogo ai metri al secondo o i km orari): per ogni banda colorata si ha un passaggio di circa 3 nodi, quindi per ogni banda alzata si hanno 3 nodi di velocità, che a mano a mano si sommano. Il numero di bande totali è 5, che vuol dire che al massimo la manica riesce a darmi informazioni di velocità di correnti fino a 15 nodi. Ovviamente possono esserci venti con velocità maggiori, ma lo strumento non riuscirebbe a rilevarne la differenza in quanto risulterebbe comunque tutto teso. Per ottenere una misura in un sistema più consono alle nostre abitudini, possiamo poi convertire i nodi in km/h, tramite il fattore di conversione 1,852 (1 nodo equivale a 1,852 km/h). Questo vuol dire che la massima velocità rilevabile con una manica a vento è di circa 28 km/h.

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Come si legge una manica a vento.

Per la determinazione della direzione della corrente, il concetto è molto più semplice e intuitivo: se il vento spira prevalentemente in una data direzione, grazie alla base rotante, la manica si potrà disporre in modo da assecondare la direzione in cui spira il vento, ponendosi ovviamente con la forma conica che tende a chiudersi nello stesso verso in cui spinge il vento. In questo modo, è possibile risalire agevolmente alla direzione da cui proviene la corrente. Ad esempio, se il vento soffia da est allora la manica si dispone verso ovest, e viceversa. Per agevolare la lettura della direzione della corrente, solitamente oltre alla manica, sull'asta, viene montato anche un sistema di riferimento di punti cardinali, di modo da avere una lettura visiva diretta della direzione cercata.

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