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10 Ottobre 2024
8:18

Milton è arrivato sulle coste della Florida, gli aspetti tecnici dell’uragano

L'uragano Milton, uno dei più violenti degli ultimi decenni nel Golfo del Messico, ha colpito alle 2:30 italiane del 10 ottobre 2024, provocando vittime e lasciando 2 milioni di edifici senza elettricità. Il governo sta cercando soluzioni per proteggere la popolazione, mentre i cittadini devono mettere in atto misure di difesa.

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Milton è arrivato sulle coste della Florida, gli aspetti tecnici dell’uragano
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A sole due settimane dall’uragano Helene, il più violento mai registrato a essersi abbattuto sulle coste della Florida Occidentale e che ha provocato oltre 230 vittime e ingenti danni, la stessa regione si trova ad affrontare un nuovo disastro naturale, l’uragano Milton, uno degli uragani più violenti registrati nell'Atlantico, che il 10 ottobre 2024 alle 2:30 del mattino (ora italiana) ha colpito la costa di Siesta Bay con l'intensità di un uragano di categoria 3 con venti sostenuti fino a 170 km/h.
Al momento è presto per avere un bilancio delle vittime e dei danni: al momento sappiamo che sono morte delle persone (ma non si sa quante), almeno 125 edifici sono andati distrutti (tra cui lo stadio Tropicana Field, di cui è crollato il tetto) e circa 2 milioni di edifici sono rimasti senza elettricità, oltre a numerose strade allagate e trasformatori elettrici esplosi nella zona di Tampa. Il contatto con la terraferma ha tolto potenza all'uragano, che secondo gli aggiornamenti della classificazione del National Hurricane Center degli Stati Uniti verso le 4:00 italiane è sceso alla categoria 2 e alle 7:30 italiane alla categoria 1. L'uragano ha generato almeno 27 tornado. Ma cosa sta facendo il governo per garantire l'incolumità della popolazione? E quali soluzioni tecniche devono essere messe in atto dai cittadini per difendere le proprie abitazioni?

Perché l'uragano Milton è diventato così intenso

Milton si è abbattuto sulla Florida come un uragano di categoria 3, ma nelle ore precedenti aveva raggiunto la categoria 5 (la massima nella scala Saffir-Simpson con cui si classifica l'intensità di un uragano) con venti fino a 260 km/h, categoria che aveva già raggiunto il 7 ottobre con venti fino a 285 km/h prima di transitare al largo della penisola dello Yucatan.

Una delle cause per cui Milton si è formato e si è intensificato così tanto sono le alte temperature delle acque superficiali del Golfo del Messico, che anche a inizio ottobre si aggirano attorno ai 28 °C con picchi superiori ai 30 °C. Ricordiamo infatti che il calore dell’acqua fa da carburante per la creazione e l’intensificazione di un uragano.

temperature acque golfo del messico
Temperature delle acque superficiali nel Golfo del Messico il 7 ottobre 2024. Fonte: NASA Earth Observatory

L’esistenza questo tipo di fenomeni non è eccezionale, gli uragani sono sempre esistiti: quello che è eccezionale è la crescente frequenza e intensità di questo tipo di fenomeni. Ma allora perché nelle zone degli Stati Uniti soggette a uragani vediamo case che sembrano così fragili?

Come realizzare case anti-uragano

Molte delle abitazioni che si trovano in zone frequentemente colpite da uragani, purtroppo, non sono idonee per resistere a questo genere di eventi estremi. Ad oggi si stima che negli USA ci siano 30 milioni di abitazioni a rischio uragano, per un potenziale danno di 8,5 mila miliardi di dollari. E questo è un enorme problema: è un po’ come vivere in una zona altamente sismica – come il Giappone – ma non avere case antisismiche. Lo stesso si applica agli uragani: per avere più possibilità di resistere è necessario avere case fortificate.

In realtà questa fortificazione può essere realizzata sia in fase di costruzione, che è la soluzione migliore, sia in un secondo momento. Queste misure strutturali anti-uragani includono ad esempio l’installazione di barriere metalliche di rinforzo in corrispondenza del tetto, così come rivestimenti esterni, fondazioni migliori e muri portanti più robusti. Ma in caso di uragano non conta solo la forza del vento: spesso ci sono anche alluvioni e mareggiate, e quindi è bene installare infissi ermetici che limitino al massimo la quantità di acqua che entra in casa. Allo stesso tempo è necessario ispezionare per intero la propria abitazione e sigillare eventuali punti dai quali potrebbero esserci perdite, così come è bene rimuovere eventuali alberi pericolanti in giardino, e avere anche grondaie pulite per massimizzare lo smaltimento dell’acqua.

Una volta sistemato l’esterno della casa, passiamo all’interno: è necessario portare dentro eventuali mobili che normalmente si trovano in giardino, così da evitare che il vento li trasformi in proiettili, e per essere sicuri di avere un riparo è bene svuotare eventuali armadi, così da poterli usare come rifugio se le cose si dovessero mettere male.

Sempre in quest’ottica, è bene fare provviste, perché non è possibile sapere dopo quanto tempo interverranno i soccorsi, quindi acqua, cibo, farmaci ma anche batterie e alimentatori di emergenza, perché durante un uragano – specialmente di questa portata – non si può sapere per quanto tempo si resterà senza corrente. Ovviamente a questo punto immagino che molti di voi si stiano chiedendo: ma in questi luoghi che sono frequentemente colpiti da uragani, è obbligatorio avere un’assicurazione contro le calamità naturali oppure no?

È obbligatoria l'assicurazione?

A livello legale non è obbligatorio negli USA. E in realtà molte assicurazioni sulla casa “base” non includono questo tipo di copertura. Proprio per questo motivo la FEMA, che è l’Ente federale per la gestione delle emergenze, ha messo a disposizione dei pacchetti assicurativi integrativi per permettere a chi lo desidera di tutelarsi anche in caso di eventi catastrofici come quello che sta per colpire la Florida e, stando al loro sito, si parla di prezzi medi inferiori ai 400$ all’anno.

Ovviamente quanto vi ho spiegato finora è valido per uragani la cui potenza è comunque entro un certo intervallo, ma purtroppo se la loro potenza prevista è estremamente alta, come Milton che si stima colpirà la Florida con l’intensità di un uragano di categoria 4… beh lì l’unica cosa che resta da fare per assicurare l’incolumità dei cittadini è farli evacuare.

L’evacuazione dei cittadini per aree: come funziona

In casi estremi il governo può diramare l’ordine di evacuare le zone più a rischio. ma un cittadino come fa a sapere se si trova in una zona a rischio?
Esistono delle mappe che a seconda della situazione, suddividono di volta in volta il territorio in varie aree, ciascuna con una lettera identificativa dalla A alla F. Le zone A, quelle in rosso, sono quelle più a rischio e quindi le prime ad essere evacuate in caso di necessità: a seguire la B, la C e così via fino alla F.

Ovviamente in questo caso la situazione è abbastanza complessa visto che appena due settimane fa l’Uragano Helene ha già colpito duramente la zona, quindi oltre al problema logstico si aggiunge anche quello ambientale: il suolo è ancora molto umido dopo il passaggio dell’uragano Helene per cui la sua capacità di assorbire ulteriore acqua è molto bassa. Perciò ci si aspettano ancora più danni di quelli che si sarebbero verificati in un’altra situazione.

Allo stesso tempo, è importante dire una cosa, che in realtà vale negli USA ma è lo stesso in Italia: in questi casi è bene non farsi prendere dal panico e seguire quanto detto dalle autorità competenti. Infatti se un’area non è così a rischio e quindi non viene fatta evacuare, è bene che i cittadini restino all’interno delle proprie abitazioni. È facile farsi prendere dal panico in questi casi e mettersi in macchina verso una meta più sicura, ma così facendo le strade si intasano e se l’uragano arriva mentre si è imbottigliati in macchina.. beh le probabilità di sopravvivere si abbassano drasticamente. A quel punto è molto più sicuro restare nella propria abitazione, a patto di seguire i consigli di cui abbiamo parlato prima.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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