
Il Premio Nobel per la Pace 2025 va a Maria Corina Machado, attivista e politica venezuelana, leader esponente dell’opposizione al governo autoritario di Nicolás Maduro e deputata dell’assemblea nazionale da gennaio 2011 a marzo 2014. Fondatrice di Vente Venezuela, è stata candidata alle presidenziali nel 2024 ma la sua candidatura è stata bloccata e Machado è stata inabilitata politicamente. Il Comitato ha deciso di premiare il suo impegno per la richiesta di elezioni libere e di un governo rappresentativo e democratico in Venezuela con le seguenti motivazioni: «il suo instancabile impegno nella promozione dei diritti democratici per il popolo venezuelano e per una transizione giusta e pacifica alla democrazia. Si è battuta per l’indipendenza giudiziale, per i diritti umani e per la rappresentazione popolare».
Si è discusso molto nelle ultime ore di una possibile vittoria di Donald Trump in seguito alla firma dell'accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, ma la Commissione si è riunita l'ultima volta il 6 ottobre, quindi prima della messa in atto della tregua.
Chi è Maria Corina Machado, l'oppositrice venezuelana che ha vinto il Nobel per la Pace
Nata a Caracas nel 1967, Maria Corina Machado ha fondato il movimento politico Vente Venezuela e nel 2002 ha cofondato l'associazione civile Súmate, un gruppo di volontari che monitora le elezioni per garantirne la trasparenza e promuove i diritti politici del popolo venezuelano. Fa inoltre parte della piattaforma cittadina "Io sono il Venezuela".
Alle elezioni politiche che si sono tenute in Venezuela nel 2024 era la candidata presidenziale dell’opposizione per Vente Venezuela, dopo aver ottenuto oltre 3 milioni di voti alle primarie di ottobre 2023 con il 90% delle preferenze. La sua candidatura fu però bloccata ed è stata inabilitata politicamente per 15 anni dal Controllore Generale della Repubblica, con l'accusa di avere sostenuto l'idea di sanzioni internazionali contro il Paese.
Le sue richieste politiche riguardano la fine del governo di Nicolàs Maduro ed una transizione democratica, sottolineando l’importanza della partecipazione cittadina. Si dichiara una liberale centrista, nonostante sia stata descritta spesso come una politica di destra supportata dai partiti della destra nazionale, con posizioni estreme contro il governo di Nicolas Maduro. Machado ha chiesto il divieto di rielezione alle cariche politiche in Venezuela ed un dibattito nazionale sulla legalità dell’aborto in caso di stupro. Supportata dall'attuale governo statunitense e dall'Unione Europea, si dichiara a favore di una privatizzazione degli enti statali in Venezuela, inclusa la compagnia petrolifera PDVSA.
Ritenuta una sostenitrice della democrazia e dei diritti umani, nel 2024 Machado aveva già ricevuto il premio Sakharov per la libertà di pensiero – un riconoscimento dedicato allo scienziato e dissidente sovietico Andrej Dmitrievič Sacharov ed istituito nel 1988 dal Parlamento europeo – e il Premio Václav Havel per i diritti umani, attribuito dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.
Nobel per la Pace 2025: perché Trump non avrebbe potuto ottenerlo
Tra i candidati al Nobel per la Pace 2025 figura anche il nome del Presidente statunitense Donald Trump, proposto dalla deputata repubblicana Claudia Tenney. Il presidente USA ha più volte sostenuto di meritare questo riconoscimento per il suo impegno nell’aver «posto fine a otto guerre», nel cui conteggio ha fatto rientrare anche la guerra tra Israele e Hamas in seguito all'accordo di pace siglato il 9 ottobre.
In realtà una vittoria di Trump era considerata improbabile perché la scelta del vincitore da parte del Comitato viene presa molto prima del giorno dell'annuncio. Il segretario della commissione del Premio Nobel per la Pace Kristian Berg Harpviken ha infatti sottolineato che, nella scelta del candidato o della candidata, conta soprattutto ciò che accade prima del 31 gennaio. Inoltre l’ultima riunione del Comitato si era tenuta il 6 ottobre, dunque l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza comunque non avrebbe comunque potuto influenzare la scelta del vincitore di quest'anno.
In passato, quattro Presidenti degli Stati Uniti hanno ottenuto questo riconoscimento: Theodore Roosevelt nel 1906, Woodrow Wilson nel 1919, Jimmy Carter nel 2002 e Barack Obama nel 2009.
Come funziona il Premio Nobel per la Pace e le statistiche
Il premio Nobel per la Pace (in svedese Nobels fredspris), istituito nel 1895 da Alfred Nobel come quinto e ultimo àambito di premi menzionato nel suo testamento, è un premio che ogni anno viene assegnato a individui o organizzazioni che si sono contraddistinte a favore della pace, del rispetto dei diritti umani e della democrazia. Fu assegnato per la prima volta nel 1901 a Jean Henri Dunant, il fondatore della Croce Rossa da cui nacquero poi le Convenzioni di Ginevra per i diritti umani.
Il vincitore o la vincitrice del Premio Nobel per la pace viene selezionato dal Comitato per il Nobel norvegese, formato da cinque persone scelte dal Parlamento norvegese. Le procedure di candidatura iniziano ogni anno a settembre e nessuno può auto-candidarsi per il Premio Nobel. Sono infatti membri di accademie, scienziati, ex premi Nobel, professori, parlamentari ed altre figure prestigiose che sono invitati a presentare i propri candidati per il Premio dell’anno successivo, cercando di mantenere una rappresentanza sia istituzionale che geografica equa. Quest’anno i candidati erano 338, tra cui 94 organizzazioni e 244 individui, il secondo numero più alto mai raggiunto dopo le 376 candidature del 2016.
Per quanto riguarda le nomine, il Comitato per il Nobel norvegese non conferma i nomi dei candidati, neanche ai media, e nei casi in cui essi siano pubblicati o compaiono sulla stampa, ciò può verificarsi o a fini speculativi o semplicemente perchè gli stessi individui rendono noti i nomi dei candidati da loro nominati. L‘elenco ufficiale dei candidati nominati al Premio Nobel per la Pace viene pubblicato dal Comitato 50 anni dopo l‘assegnazione del premio.
Oltre al forte valore simbolico e al prestigio dal punto di vista internazionale, il premio consiste in 9 milioni di corone svedesi, circa 900.000 euro, e viene assegnato dagli interessi sul capitale donato da Alfred Nobel. Oltre al premio in denaro, i vincitori ricevono anche una medaglia d’oro ed un diploma, che saranno consegnati durante la cerimonia del prossimo 10 dicembre, il giorno dell'anniversario della morte di Alfred Nobel.
Nella storia del premio Nobel per la pace, il riconoscimento è stato assegnato due volte allo stesso vincitore: il Comitato internazionale della Croce Rossa che ha ricevuto tre premi, nel 1917, 1944 e 1963 e l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati nel 1954 e 1981. Da quando è stato istituito, il premio Nobel per la pace è stato assegnato solo a 20 donne e dal punto di vista di distribuzione geografica, il Sudamerica è il continente che ha ricevuto meno Nobel per la pace (2%), mentre l’Europa presenta la quota più alta di vincitori (45%).
A differenza degli altri Premi Nobel, quello per la Pace non è assegnato in Svezia ma in Norvegia, precisamente a Oslo. La motivazione risiede nel fatto che, quando fu istituito, la Norvegia era ancora unita alla Svezia: tra il 1814 e il 1905, infatti, la corona norvegese passò sotto il controllo svedese, diventando soltanto successivamente una monarchia costituzionale indipendente.