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Il termine "eschimese" si riferisce a due grandi gruppi etnici che abitano un vastissimo territorio dalla Groenlandia fino allo stretto di Bering coprendo una distanza di circa 15.000 chilometri: gli Inuit, diffusi nelle regioni più settentrionali dell'Alaska, del Canada e della Groenlandia, e gli Yupik, presenti principalmente in Alaska e nella Siberia orientale. Questi popoli Per molto tempo, questo appellativo è stato usato per riferirsi a qualsivoglia abitante dell'Artico, ma oggi vi sorprenderà sapere che è considerato dispregiativo e molto offensivo. "Eschimese" può infatti essere tradotto come "mangiatori di carne cruda" ed è il nome coniato dai primi colonizzatori dell'Artico per riferirsi alle popolazioni indigene che vivevano nel territorio. Ma chi sono quindi questi popoli? Qual è la loro storia e soprattutto come dovremmo chiamarli?
Chi ha coniato il termine "eschimese"?
L’origine esatta del termine "eschimese" è ancora dibattuta, ma si ritiene che sia stata coniata dagli Algonchini, un popolo indigeno del Nord America, per riferirsi agli Inuit. Secondo alcune teorie, la parola deriverebbe dall'espressione anishinaabeg ashkipok ("mangiatori di carne cruda"), successivamente adottata e diffusa dai colonizzatori francesi nel XVII secolo e, in seguito, dagli inglesi, che lo hanno usato in modo generico per identificare tutti i popoli indigeni dell'Artico, senza distinguere tra le diverse popolazioni abitanti del territorio. L'insieme dei popoli generalmente chiamati "eschimesi" nasconde delle profonde differenze storiche, culturali ed identitarie, e possiede dei nomi propri. Le due maggiori popolazioni abitanti dell'Artico sono infatti gli Inuit e i Yupik, entrambi con una forte identità culturale.

Perché non dovremmo chiamarli “Eschimesi”?
Usare il termine "eschimese" per descrivere gli Inuit e i Yupik non solo è inaccurato, ma anche offensivo a causa del suo significato ("mangiatori di carne cruda"). L'uso continuato del termine "eschimese" perpetua l’idea di un popolo uniforme, privo di diversità culturale e linguistica, e nega la ricchezza e la varietà delle tradizioni degli Inuit e degli Yupik. Continuare ad uniformarli sotto un nome unico non garantirebbe loro il diritto di autodefinirsi, significherebbe infatti ignorare la loro storia di resistenza e adattamento alle condizioni difficili dell'Artico, nonché il loro impegno per preservare l’ambiente e la cultura. Chiamare gli Inuit e i Yupik con i nomi che loro stessi utilizzano per descriversi non solo è un atto di rispetto, ma è anche fondamentale per comprendere la loro realtà e la loro lotta. “Inuit” infatti significa letteralmente "popolo", e questo nome è un simbolo di identità e orgoglio.
Dove e come vivono gli Inuit e gli Yupik
Gli Inuit e gli Yupik sono due popoli indigeni che abitano le regioni artiche, ma con caratteristiche e territori distinti. Gli Inuit vivono principalmente nelle regioni artiche del Canada, Groenlandia e Alaska. La loro lingua, l'inuktitut, è parte della famiglia eschimo-aleutina e presenta varianti regionali. Tradizionalmente cacciatori e pescatori, gli Inuit sono noti per la loro capacità di adattarsi a condizioni climatiche estreme, costruendo abitazioni come gli igloo in inverno e case di torba in estate. La caccia alle foche, balene e caribù è una parte fondamentale della loro vita quotidiana e culturale. Gli Yupik, che al contrario vivono nell'Alaska sud-occidentale e nella Siberia orientale, condividono la stessa famiglia linguistica degli Inuit, ma parlano una variante distinta. Come gli Inuit, anche gli Yupik sono tradizionalmente cacciatori e pescatori, con una particolare abilità nell'intaglio dell'avorio di tricheco. Sia gli Inuit che gli Yupik sono soliti organizzare diverse pratiche spirituali legate al rispetto per la natura e gli animali, in preparazione alla caccia. Una curiosità riguardo a queste comunità è il loro metodo tradizionale per lavarsi: il maqi (pronunciato mock-HEY), un bagno di vapore simile a una sauna che si svolge in una piccola struttura di legno o tronchi, divisa in due stanze, dove il calore e il vapore vengono utilizzati per purificare il corpo.

Attualmente entrambi i popoli affrontano le sfide derivanti dai cambiamenti climatici, come lo scioglimento dei ghiacci, l'erosione costiera e la riduzione delle risorse naturali. Inoltre, l'industrializzazione e le attività estrattive minacciano i loro territori e le pratiche tradizionali. Nonostante queste difficoltà, Inuit e Yupik continuano a lottare per preservare le loro terre, la cultura e i loro diritti territoriali.
Riconoscimenti politici per le popolazioni dell'Artico
Negli ultimi decenni, gli Inuit e gli Yupik hanno ottenuto un maggiore riconoscimento politico e culturale. In Canada, gli Inuit hanno raggiunto un accordo storico con il governo federale che ha portato alla creazione del Nunavut nel 1999, un territorio autonomo amministrato dagli Inuit stessi. Anche in Alaska e in Groenlandia, le comunità indigene stanno lavorando per rafforzare la loro autodeterminazione e proteggere i loro diritti territoriali. Inuit e Yupik non sono semplicemente "mangiatori di carne cruda", ma culture vive e dinamiche che continuano a evolversi nonostante le difficoltà. Non c'è dubbio che l’uso del termine “eschimese” oggi non solo non rifletta l’identità di questi popoli, ma contribuisca a perpetuare una visione distorta e riduttiva. È fondamentale imparare a riconoscere e usare i nomi che queste comunità hanno scelto per sé, come Inuit e Yupik, e a comprendere le loro tradizioni, la loro lingua e la loro lotta per il riconoscimento dei diritti.