0 risultati
video suggerito
video suggerito
21 Maggio 2024
13:56

L’aurora boreale tornerà a brillare in Italia con una nuova tempesta geomagnetica? Ecco cosa sappiamo

Il gruppo di macchie solari responsabile dell'aurora del 10-11 maggio maggio tornerà ad essere visibile a fine mese. Purtroppo è difficilmente prevedibile se esso darà origine ad emissioni di particelle tali da generare nuove aurore sulla Terra.

454 condivisioni
L’aurora boreale tornerà a brillare in Italia con una nuova tempesta geomagnetica? Ecco cosa sappiamo
nuove aurore maggio 2024

Le aurore boreali potrebbero tornare a illuminare i cieli in Italia dopo la grande tempesta geomagnetica del 10-11 maggio. A provocare i fenomeni aurorali che si sono visti in buona parte del mondo sono state infatti tempeste solari prodotte da un grande gruppo di macchie solari chiamato AR3664: a causa della rotazione del Sole questa regione attiva è finita nel lato della nostra stella a noi nascosto, ma tra qualche giorno tornerà a rivolgersi verso il nostro pianeta. La domanda che tutti si pongono è quindi se, una volta riapparso, questo gruppo di macchie genererà nuovi brillamenti solari ed espulsioni di massa coronale che daranno origine a nuove tempeste geomagnetiche e aurore simili a quelle del 10 maggio.

Purtroppo la risposta precisa a questa domanda è impossibile da dare, perché l'esatto comportamento delle regioni attive solari è ancora di difficile predizione. AR3664 potrebbe infatti tornare rafforzata quanto indebolita, e non possiamo sapere se produrrà espulsioni con una traiettoria che intercetterà la Terra. Tuttavia, dato che ci stiamo avvicinando al massimo dell'attuale ciclo solare, un numero sempre maggiore di macchie solari è destinato ad apparire sulla nostra stella e non è da escludere che uno o più di queste dia vita ad emissioni di particelle così intense da generare aurore visibili oltre la zona aurorale, la regione di raggio 2500 km dove le aurore sono più frequenti.

Come facciamo a sapere se e quando la regione attiva ritornerà

La regione attiva AR3664 è tramontata – cioè è passata al lato nascosto del Sole – il 14 maggio e impiegherà circa 15 giorni per apparire nuovamente nel nostro campo di vista sul lato opposto del Sole. È possibile sapere con buona approssimazione quando questo gruppo di macchie ricomparirà poiché conosciamo il periodo di rotazione del Sole.

Immagine
Rappresentazione schematica della rotazione differenziale del Sole. Le regioni equatoriali ruotano più velocemente di quelle polari, poiché il Sole non è un solido, ma un ammasso di plasma. Credits: NASA.

Il Sole ruota in maniera differenziale, cioè con periodi diversi a seconda della latitudine, poiché non è un solido ma un ammasso di plasma. All'equatore, il Sole ruota con periodo di circa 24 giorni e man mano che ci si sposta verso i poli il periodo di rotazione aumenta. La regione attiva AR3664 si trovava a circa 20° di latitudine quando è tramontata, quindi assumendo che la latitudine rimanga la stessa impiega 25 giorni per effettuare una rotazione completa del Sole, quindi 12 giorni e mezzo prima che torni visibile. In altre parole, il gruppo di macchie solari dovrebbe mostrarsi nuovamente intorno al 26 maggio per poi puntare verso la Terra qualche giorno dopo.

Seppur invisibile da Terra, gli astronomi possono continuare a monitorare AR3664 grazie alla tecnica dell'eliosismologia. Quest'ultima studia le oscillazioni all'interno del Sole che sono causate da onde di pressione che si generano all'interno del Sole e si propagano per convezione verso la superficie solare. Gli astronomi possono quindi studiare le oscillazioni che avvengono sulla parte visibile del Sole al fine di comprendere se le macchie solari di AR3664 si eroderanno o si rinforzeranno ulteriormente.

Ci saranno nuove aurore?

Purtroppo è difficile prevedere con certezza se AR3664 genererà nuovi brillamenti ed espulsioni di massa coronale di un'entità tale da generare aurore simili a quella del 10 maggio, né sappiamo se la direzione delle espulsioni punterà verso la Terra o meno. Questo perché l'evoluzione delle regioni attive è difficilmente prevedibile, e anzi il loro comportamento è ancora oggetto di intenso studio da parte degli astronomi. Bisogna quindi diffidare degli articoli che danno per certe nuove aurore in arrivo in coincidenza con il sorgere di AR3664 dal bordo del disco solare.

Una volta ricomparsa a fine mese, qualunque emissione di radiazione e particelle da AR3664 non sarà subito in rotta di collisione con la Terra, ma si dovranno attendere ancora alcuni giorni affinché il gruppo di macchie si trovi all'incirca al centro del disco solare visto da Terra. Solo nel caso in cui ci saranno nuove espulsioni di massa coronale che rilasceranno un quantitativo di energia e particelle simile a quelle del 10 maggio, allora potremo sperare di rivedere un'aurora alle nostre latitudini.

Immagine
Animazione dell’attività solare il 10 maggio 2024. Credits: NASA.

Tuttavia, dal momento che ci avviciniamo sempre di più al massimo dell'attuale ciclo solare, previsto secondo le ultime stime per i primi mesi del 2025, il numero di macchie solari e regioni attive sul Sole andrà ad aumentare sempre di più nei prossimi mesi, quindi le speranze possono essere riposte anche in altre regioni attive, non solo in AR3664.

I satelliti della NASA come SOHO (SOlar and Heliospheric Observatory) e SDO (Solar Dynamic Observatory) sono stati lanciati proprio per monitorare costantemente il Sole ed avvisare la Terra qualora vi siano brillamenti o espulsioni di massa coronale in rotta di collisione con la Terra. Conoscerne in anticipo l'arrivo è di vitale importanza per proteggere le infrastrutture energetiche terrestri ed i satelliti in orbita.

Un gruppo di macchie da record

Il gruppo di macchie solari facenti parte della regione attiva AR3664 è stato quello che ha generato i brillamenti più intensi dell'attuale ciclo solare. Un brillamento solare è un'emissione localizzata e relativamente intensa di radiazione elettromagnetica nell'atmosfera del Sole causata dagli intensi campi magnetici che si sprigionano dalle macchie solari. I brillamenti vengono classificati in 5 classi a seconda della loro luminosità nei raggi X, dalla classe M alla X, quella più intensa.

Immagine
Immagine dalla sonda SDO della NASA del 10 maggio 2024 che mostra la regione attiva AR3664 a destra sul disco solare. In basso a destra sono riportate le dimensioni relative al disco solare di Terra e Giove. Credits: NASA.

Il 14 maggio, proprio in procinto di tramontare sul disco solare, AR3664 ha rilasciato un brillamento solare di classe X8.79, non diretto però verso la Terra. I brillamenti responsabili dell'aurora del 10 maggio sono invece avvenuti qualche giorno prima di quella data e sono stati accompagnati da espulsioni di massa coronale, getti di plasma dalla superficie solare che viaggiano più lentamente e impiegano giorni a raggiungere la Terra. Le particelle cariche di queste emissioni di massa coronale sono le vere responsabili delle aurore.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views