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È capitato a tutti: la sera o dopo pranzo decidiamo di guardare un film o una serie TV, ci sediamo comodi sul divano… E dopo qualche minuto siamo profondamente addormentati! Cosa accade nel nostro cervello che ci fa addormentare davanti alla TV? Quando siamo sottoposti a stimoli monotoni o molto prevedibili, il nostro cervello entra in quello stato che chiamiamo comunemente "noia", che facilita la transizione verso il rilassamento e il sonno. Ci sono poi elementi aggiuntivi che agevolano il sonno: la postura comoda, la passività, il suono in sottofondo e la visione di contenuti poco coinvolgenti: tutti elementi che possono spesso verificarsi insieme mentre guardiamo la televisione, e che portano il cervello a "staccare la spina" e indurre la produzione di melatonina.
Come mai finiamo per addormentarci davanti alla tv
Dobbiamo tenere conto del contesto nel quale guardiamo la televisione. Spesso ci troviamo davanti alla televisione perché siamo stanchi, magari a fine giornata o dopo pranzo, momenti nei quali cerchiamo attività passive con le quali riposare. Essendo generalmente pieni di impegni durante il giorno, rilassarsi davanti alla TV è un'attività che facciamo durante la sera, quando l'abbassamento della luce naturale induce la produzione della melatonina, l'ormone che regola il ritmo sonno-veglia. Di sera, è elevata anche la pressione omeostatica del sonno, ossia quel meccanismo interno dell'organismo che permette, tramite l'accumulo diurno di specifiche molecole come l'adenosina, di bilanciare le ore di veglia con le ore di sonno. Se in quel momento ci mettiamo semi-sdraiati, e aggiungiamo un cuscino comodo e un contenuto poco coinvolgente, stiamo dando molte informazioni al corpo che lo inducono ad assopirsi.
In pratica, il nostro cervello riceve segnali misti: da una parte c’è la stimolazione visiva e uditiva della TV, che dovrebbe tenerci svegli, ma dall’altra ci sono ritmi circadiani e segnali corporei che indicano che è ora di dormire. Quando la stimolazione esterna non è abbastanza forte da prevalere, il sonno ha la meglio.
Certo, ci sono anche degli elementi che ostacolano il nostro sonno: molto spesso non sono abbastanza forti da impedirci di addormentarci, ma lo sono abbastanza per rendere il sonno qualitativamente scarso. La luce emessa dagli schermi inibisce temporaneamente la produzione di melatonina, e gli stimoli che la televisione ci sottopone, pur essendo potenzialmente noiosi, potrebbero comportare un'eccessiva attivazione e determinare una difficoltà nell'addormentarsi. Non c'è da scordarsi infatti, come afferma una ricerca pubblicata su Pediatrics, che l'uso dei media nelle ore serali è associato a un aumento significativo dei problemi del sonno, soprattutto nei più piccoli. Possiamo quindi dire che, se da una parte molti elementi del guardare la TV concorrono al farci cadere incoscienti tra le braccia di Morfeo, molti altri rischiano di impedirci di riposare bene e, se diventa un'abitudine, finire per ostacolare il processo di addormentamento.
La televisione favorisce la passività e la perdita di attenzione
Si pensa che la noia sia legata a un basso stato di attivazione, in momenti nei quali siamo costretti, per cause esterne, a non poter fare niente di interessante. Questo è in parte vero, ma suonerà sorprendente sapere che la noia è associata sia a bassi che ad alti livelli di attivazione. A ben pensarci, una delle conseguenze del sentirsi annoiati è proprio l'irriquitezza che può conseguirne, come quando facciamo una lunga coda in posta, e quest'ultimo è uno stato di attivazione molto alto.
Per quanto riguarda la televisione, ci sono essenzialmente due modi per "vivere" i contenuti televisivi, o in generale i contenuti multimediali: possiamo farlo per cercare qualcosa di stimolante, divertente o appassionante (un thriller, una serie romantica, un documentario) oppure accendere la televisione (o lo smartphone) e lasciare sullo schermo la prima cosa che ci permetta di "spegnere il cervello".
Si capisce subito che la televisione è un oggetto che spinge alla passività di più di quanto facciano le piattaforme multimediali, pur con il famoso "algoritmo" che filtra le proposte. La televisione non ci presenta davanti le varie possibilità di scelta tutte insieme, ma al massimo ci permette di scorrere la lista dei canali e vedere cosa stanno trasmettendo in quel momento, meccanica che induce molta più passività in chi ne usufruisce, rispetto alle piattaforme. Vien da sé che la televisione agevola stimoli più casuali, che possono quindi essere poco interessanti per chi li guarda (meno adatti al momento o alla persona), dandoci una percezione di controllo e volontarietà molto bassa, che è fortemente correlata alla propensione alla noia e al "fallimento dell'attenzione" (l'espressione scientifica del "perdere l'attenzione").