Negli scorsi giorni si è parlato molto della possibile eruzione vulcanica nell'Islanda sud-occidentale, per la precisione nella penisola di Reykjanes. Il crescente numero di terremoti e la rapida risalita di magma ha portato il Governo islandese a far evacuare il paese di Grindavik per paura che la lava colpisse questo centro abitato di circa 3000 persone. Ma qual è la situazione oggi? E quando avverrà l'eruzione? Per cercare di fare un po' di chiarezza, consultiamo i dati ufficiali forniti dal servizio meteorologico nazionale islandese.
Inizialmente è stata individuata un'area lunga circa 15 km lungo la quale potrebbe avvenire l'eruzione – anche se non si avevano indizi su quale fosse la zona più probabile. Nuove analisi hanno tuttavia permesso di ottenere una mappa più dettagliata, che riportiamo qui di seguito:
La prima cosa che salta all'occhio è che l'area a rischio eruzione è più ampia di quella individuata in precedenza e la zona colorata di viola è quella a maggior rischio. Poco più a sud c'è Grindavik, il paese evacuato, che si trova in zona rossa e quindi è a rischio eruzione leggermente più basso. Il problema è che nella zona viola si trova la centrale geotermica di Svartsengi: per cercare di proteggerla il governo sta valutando di realizzare una cinta muraria per proteggere la struttura dagli eventuali flussi di lava. Anche in caso di danneggiamento – così assicurano le autorità – la capitale Reykjavik non dovrebbe restare senza elettricità.
Ma quindi è imminente un'eruzione? Secondo gli esperti è molto probabile che avverrà entro qualche giorno, anche se ancora non siamo in grado di definire con precisione il momento. Nelle ultime ore poi l'attività sismica registrata è in diminuzione, ma ciò non vuol dire che il peggio sia passato: anche nel caso del vulcano Fagradalsfjall i terremoti diminuirono bruscamente poco prima dell'eruzione, come confermato anche dal vulcanologo Dave McGarvie.
Per saperne di più sul contesto geologico dell'Islanda, abbiamo realizzato un video ad hoc: