Un aspetto interessante dell'eruzione inizialta in Islanda alle 22:17 del 18 dicembre è che non c'è un vulcano. L'eruzione sta avvenendo pochi chilometri a nord-est di Grindavik, nella penisola di Reykjanes, da un sistema di fratture parallele nel suolo senza un cono vulcanico come quelli che ci vengono in mente quando pensiamo a un vulcano, come i nostri Vesuvio o Etna. Ma com'è possibile?
Quella a cui stiamo assistendo in Islanda è un'eruzione fissurale, o lineare. Sono eruzioni tipiche in Islanda perché l'isola è attraversata dalla dorsale medio-atlantica, cioè il confine tra la placca Nordamericana e quella Euroasiatica. I margini della dorsale sono divergenti: si allontanano mediamente di 2 cm all'anno. La crosta attorno alla dorsale è sottoposta quindi a una notevole tensione, a cui va aggiunta la spinta del magma sottostante. Ecco che finiscono per aprirsi delle fessure e da lì il magma fuoriesce.
Questo è proprio ciò che sta succedendo nella penisola di Reykjanes, che è attraversata dalla dorsale. Ecco perché l'eruzione in Islanda sta avvenendo senza un vulcano.
L'eruzione continua a regalarci immagini spettacolari, ma dal suo inizio ha cominciato a perdere intensità: il flusso di lava si è ridotto del 75% circa rispetto a quello iniziale, e le bocche da cui fuoriesce lava (con fontane alte circa 30 metri) sono scese da 5 a 3. Queste informazioni però non ci permettono di prevedere quanto durerà l'eruzione.
I nostri articoli di approfondimento:
- L'inizio dell'eruzione vulcanica a Grindavik
- Le immagini dell'eruzione in Islanda
- Il video e la spiegazione
- Che tipo di eruzione si sta verificando